Il Consiglio Comunale di Narni ha recentemente approvato un nuovo regolamento volto a proteggere i sentieri boschivi di montagna e i percorsi spirituali dal passaggio indiscriminato dei veicoli a motore. L’iniziativa ha ottenuto il voto unanime di tutte le forze politiche presenti nel consiglio, evidenziando un ampio consenso sulla necessità di preservare questi importanti itinerari.
Narni, col regolamento sui sentieri boschivi si preserveranno “i cammini spirituali, le vie dei pellegrini, i pascoli ed i sentieri”
Secondo quanto riportato in un dettagliato comunicato ufficiale, l’iter per l’approvazione del nuovo regolamento comunale sugli sport motoristici è stato caratterizzato da un’approfondita analisi e da una stretta collaborazione tra i membri del consiglio comunale.
Questo regolamento è stato adottato anche da altri venti comuni umbri, a dimostrazione dell’importanza e dell’efficacia delle misure introdotte per disciplinare questa delicata materia. La nuova normativa permette agli amanti degli sport motoristici di praticare le loro attività in totale sicurezza all’interno di aree appositamente designate, salvaguardando al contempo i preziosi cammini spirituali, le suggestive vie dei pellegrini e i fragili pascoli montani.
L’assessore Luca Tramini, principale promotore di questa proposta, ha sottolineato come l’emendamento Puletti alla precedente legge regionale avesse creato un indesiderato vuoto normativo, rendendo così necessario l’urgente intervento del consiglio comunale per colmarlo.
La modifica della Legge Regionale aveva scatenato molte proteste perché era aperta alla possibilità di un accesso indiscriminato dei veicoli a motore sui sentieri, originariamente destinati esclusivamente alla percorrenza a piedi.
Tramini ha evidenziato la fondamentale necessità di proteggere e preservare l’intera rete sentieristica locale, al fine di prevenire incidenti e garantire la sicurezza di tutti gli utenti, specialmente in vista dell’atteso aumento del flusso di pellegrini previsto sulla via dei Protomartiri e sulla via di Francesco in occasione del Giubileo del 2025.
Il nuovo regolamento è stato descritto come un lavoro estremamente dettagliato e accurato, concepito appositamente per garantire la sicurezza e la tutela dei preziosi percorsi naturali formatisi nel corso dei secoli per effetto del continuo calpestio umano o animale.
Grazie a questa nuova normativa, l’amministrazione comunale intende preservare e valorizzare il patrimonio escursionistico e paesaggistico del territorio, trovando un equilibrio sostenibile tra le esigenze degli sport motoristici e la salvaguardia dell’ambiente naturale.
La preservazione dei luoghi culturali e naturalistici
Questa misura si applica alle strade sterrate rientranti nel Codice della Strada, ai sentieri censiti dal Club Alpino Italiano (CAI) e ai cosiddetti “Cammini spirituali” appositamente segnalati. L’obiettivo è quello di salvaguardare non solo il turismo escursionistico, ma anche la pratica del pellegrinaggio che vede molti visitatori scegliere questi itinerari per il loro alto valore spirituale e naturalistico.
L’iniziativa del Comune di Narni sta già dimostrando la sua efficacia e sta influenzando positivamente altre amministrazioni locali, che stanno valutando l’adozione di regolamenti analoghi sui propri territori.
L’esempio di Narni mette in luce come una pianificazione attenta e una collaborazione coordinata tra enti pubblici possano portare a risultati concreti nella protezione e nella valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico. Questo approccio consente inoltre di promuovere un modello di turismo maggiormente sostenibile, rispettoso dell’ecosistema e attento alle esigenze di tutti i fruitori, dagli escursionisti ai pellegrini.
Il Comune di Narni ha così dato vita a un esempio virtuoso di gestione del territorio, che coniuga la tutela dell’ambiente con la promozione di un turismo lento e consapevole.
Cosa stabiliva l’emendamento Puletti
L’emendamento, in vigore dal 1° gennaio 2024, consentiva il transito di veicoli a motore su sentieri, mulattiere e pascoli senza la necessità di una segnaletica specifica. Questa misura, pensata per facilitare l’accesso ai mezzi motorizzati, rischiava di trasformare vaste aree in zone trafficate.
La normativa ha creato un paradosso: unire cacciatori e ambientalisti in un comune sentimento di scontento, perché anche i cacciatori si trovavano in difficoltà.