23 May, 2025 - 09:00

Narni, condannato 34enne a due anni e quattro mesi di reclusione: prese a morsi l'ex compagna

Narni, condannato 34enne a due anni e quattro mesi di reclusione: prese a morsi l'ex compagna

Un operaio 34enne di Narni è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione. Il gip di Terni, Chiara Mastracchio, ha inflitto tale pena all'uomo accusato di maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna, anche lei residente nel comune in provincia di Terni. Tra le modalità di violenza ci sarebbero stati anche dei morsi rivolti alla donna 24enne.

La violenza dal 2022 al 2024

L'operaio era ed è tutt'ora sottoposta alla misura del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa. Insulti, denigrazioni e percosse che sarebbero avvenute tra il maggio 2022 e lo stesso mese del 2024. Dopo due anni di umiliazioni la donna ha avuto il coraggio di dire basta e chiudere il rapporto.

Violenza fisica e verbale nei confronti della donna che in un caso sarebbe stata presa a morsi e stretta al collo da parte dell'uomo, a cui bastava un qualsiasi pretesto per colpire l'ex compagna. L'uomo, secondo il racconto degli inquirenti, in un'occasione avrebbe sottratto i telefoni della donna per evitare che potesse chiedere aiuto e in un altro caso avrebbe minacciato di rapire, di portarsi via il figlio nato dalla relazione fra i due.

Oltre il divieto di avvicinamento già imposto, a seguito del processo che si è svolto mercoledì 21 maggio, è arrivata la sentenza di primo grado, con le motivazioni che verranno depositate entro i prossimi 90 giorni. Il 34enne potrebbe ricorrere al giudizio d'appello. L'uomo, difeso dall’avvocato Attilio Biancifiori, dovrà anche versare un risarcimento di 5 mila euro alla parte civile, assistita dall’avvocato Laura Chiappelli. 

Episodio simile, motivazione diversa: violenza domestica ripetuta a Perugia

Lo scorso anno a Perugia, un trentenne fu arrestato, accusato di violenza domestica ai danni della sua compagna. Nello specifico la Procura di Perugia, in una nota, aveva sottolineato come l'uomo abbia ripetutamente aggredito la donna, preoccupato che l'attenzione alla sua cura personale potesse attirare l'interesse di altri uomini. Alla base ci sarebbe stata, quindi, la gelosia.

Gli episodi di violenza, secondo la Procura, si erano manifestati attraverso calci, pugni e persino morsi, che hanno provocato in più occasioni lesioni "giudicate guaribili in 10 giorni, come da referto medico del pronto soccorso". Le conseguenze psicologiche dei ripetuti maltrattamenti sono state però ben più gravi.

Dalla ricostruzione degli inquirenti emerse che le violenze subite dalla donna non erano affatto episodi isolati. Già nel novembre 2023 la vittima aveva denunciato analoghe aggressioni, sempre dello stesso tenore. La denuncia - come si legge nella nota della Procura di Perugia - aveva portato a un procedimento penale "per i reati di maltrattamento in famiglia e lesioni aggravate". Oltre a questo "il GIP applicava all'uomo" alcune misure cautelari, nello specifico il "divieto di avvicinamento alla persona offesa". Tuttavia queste misure erano state successivamente revocate nel mese di febbraio 2024, a seguito del ritiro della denuncia da parte della donna.

Nonostante un provvedimento di ammonimento emesso dal questore di Perugia, l'uomo aveva continuato con le stesse condotte violente. La situazione era degenerata: al momento di un ricovero in pronto soccorso, la vittima aveva dichiarato di non mangiare da giorni, sottolineando lo stato di abbandono e disperazione in cui viveva. Le continue aggressioni ricevute avevano creato nella vittima uno stato di ansia e paura tali da spingerla a fuggire da casa senza documenti né portafoglio o cellulare. 

Il commissariato di polizia di Assisi, per tutti questi motivi, aveva eseguito una nuova misura cautelare nei confronti del trentenne, imponendo il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima con controllo tramite dispositivo elettronico. Il GIP del tribunale di Perugia aveva disposto questa misura per reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

AUTORE
foto autore
Emanuele Landi
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE