03 Nov, 2025 - 22:15

Narni e le Mole contese, i proprietari: “Comune immobile, il nostro progetto va avanti”

Narni e le Mole contese, i proprietari: “Comune immobile, il nostro progetto va avanti”

Dopo giorni di polemiche per la recinzione dell’area naturalistica Le Mole di Narni, tra le più note, fotografate e instagrammate dell’Umbria per le loro acque cristalline, arriva la replica dei proprietari. “Siamo letteralmente allibiti di fronte alla reazione del Comune di Narni”, dichiara Francesco Bussotti Caponi, nipote di Alvaro Caponi e amministratore della Le Mole srl, che gestisce l’area.
La società, che ha già depositato il marchio “Le Mole Domus Octavia Narni”, ribadisce la piena titolarità dei terreni e annuncia di aver inviato una richiesta formale di incontro urgente agli assessori regionali Francesco De Rebotti (Sviluppo Economico) e Simona Meloni (Turismo), oltre che al Comune di Narni.

“Abbiamo chiesto un incontro congiunto con loro e con l’Amministrazione comunale, rinnovando la richiesta già inoltrata via PEC il 20 ottobre, alla quale non abbiamo ancora ricevuto alcun riscontro”, afferma Bussotti Caponi.

Secondo la società, il Comune sarebbe stato perfettamente a conoscenza della situazione. “Il Comune ha ricevuto una nostra comunicazione formale il 15 ottobre – spiega l’amministratore – con la quale abbiamo intimato il rilascio della porzione di terreno di nostra proprietà, concessa nel 2021 in comodato d’uso all’Ente. Il 30 ottobre è stato firmato il verbale di riconsegna, con il riconoscimento formale della nostra titolarità sull’area.

La mappa catastale de Le Mole

Un progetto di valorizzazione e tutela del sito: “Le Mole resteranno un luogo dei narnesi”

Nel comunicato, al quale la famiglia di Alvaro Caponi allega tutta la documentazione della corrispondenza intercorsa con l'amministrazione comunale, la società Le Mole srl sottolinea di voler proseguire nel solco tracciato dal pittore e docente narnese, che da oltre cinquant’anni si occupa della conservazione dell’area. “Il nostro progetto nasce con l’obiettivo di valorizzare e tutelare il sito, nel rispetto della sua storia e della sua identità”, afferma Bussotti Caponi.

La società intende garantire l’ingresso gratuito ai residenti del Comune di Narni, come segno di riconoscenza verso la comunità. “Vogliamo che Le Mole restino, prima di tutto, un luogo frequentato dai narnesi, riconoscendone il valore identitario e di luogo del cuore”, aggiunge.

Tra gli interventi previsti vi è una gestione sostenibile e sicura, con la presenza di bagnini qualificati e servizi adeguati per la balneazione. “Riteniamo inaccettabile aprire al pubblico un’area destinata alla balneazione senza garantire adeguati standard di sicurezza, che per noi rappresentano una priorità assoluta”, si legge nella nota.

Parallelamente, è stato depositato il marchio “Le Mole Domus Octavia Narni”, per tutelare la denominazione storica dell’area. “Abbiamo diffidato chiunque dall’utilizzare tale denominazione senza la nostra preventiva autorizzazione - precisa Bussotti Caponi - poiché la località Le Mole si riferisce ai terreni di nostra proprietà, dove sorgono gli antichi mulini restaurati da mio nonno”.

Alvaro Caponi con Vittorio Sgarbi, Tommaso Leoni e Giorgio Grasso

Richiesta di dialogo alla Regione Umbria: “Serve un confronto costruttivo, non ostacoli”

Nel documento, i proprietari chiedono una presa di posizione alla Regione Umbria. “Riteniamo incomprensibile che un’iniziativa privata orientata a valorizzare il territorio, creare occupazione e generare un indotto turistico significativo venga ignorata dal Comune, che non solo non collabora ma sembra intenzionato a contrastare il nostro progetto”, prosegue Bussotti Caponi.

La società ha inoltre avviato la realizzazione di un nuovo sito web dedicato alle Mole Domus Octavia, che includerà una sezione riservata agli operatori turistici locali, per costruire pacchetti integrati con le strutture ricettive del territorio. “Crediamo nella collaborazione tra operatori, nella promozione condivisa e nella valorizzazione sostenibile delle risorse locali”, sottolinea l’amministratore.

L’invito alla Regione, spiega ancora Francesco Bussotti Caponi, nasce “dal desiderio di instaurare un dialogo concreto e costruttivo, che consenta di trasformare un luogo simbolo in un modello di sviluppo e tutela”.

Centinaia di candidature dopo il primo annuncio: “Segnale di fiducia dal territorio”

La società riferisce di aver ricevuto centinaia di candidature da parte di persone interessate a collaborare al progetto, dopo la diffusione dei primi comunicati. “È un segnale che conferma la bontà della nostra proposta e le sue potenzialità di sviluppo economico e occupazionale”, afferma Bussotti Caponi.

L’obiettivo, precisa, è avviare le attività nei primi mesi del 2026, senza subire i ritardi della burocrazia. Siamo un’azienda privata e non possiamo attendere i tempi biblici di un’amministrazione che dovrebbe invece favorire chi vuole investire, creare lavoro e valorizzare il territorio”.

Infine, la società ribadisce la piena trasparenza della propria azione: Abbiamo allegato al nostro comunicato copia delle PEC inviate al Comune e il verbale di riconsegna delle particelle, che confermano in modo inequivocabile la legittimità delle nostre rivendicazioni.

La vicenda delle Mole di Narni, tra patrimonio naturalistico e tensioni istituzionali, resta così al centro del dibattito locale. Sul tavolo, non solo la tutela del paesaggio ma anche il futuro di un’area che per generazioni è stata simbolo identitario della città.

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Federico Zacaglioni
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