Al museo delle Mummie di Ferentillo si sta per aprire un nuovo capitolo: un salto nel digitale che vuole lasciare il segno. Sabato 26 ottobre, alle 18.30, si terrà l’inaugurazione di un progetto innovativo alla presenza della sindaca Elisabetta Cascelli e dell’arcivescovo di Spoleto, Renato Boccardo. L’iniziativa punta a mescolare storia e tecnologia, trasformando il modo di visitare il museo. L’idea, portata avanti dall’azienda ternana Euromedia, punta a rendere l’esperienza dei visitatori ancora più coinvolgente, attraverso un’integrazione accurata di soluzioni digitali.

Museo, ologrammi e tecnologia per dare voce alle mummie

Non si tratta solo di vedere, ma di ascoltare e immergersi. Un’app dedicata permetterà ai visitatori di scoprire, con pochi tocchi, storie e dettagli di ogni teca. Nella teca che ospita i resti di una coppia di pellegrini cinesi, un ologramma riproporrà le fattezze della sposa. Quest’ultima “racconterà” la storia del loro passaggio e della loro tragica fine a Ferentillo. Una narrazione che, sfruttando l’intelligenza artificiale, mira a far vivere un’esperienza emotiva, non solo visiva.

Due schermi ad alta risoluzione illustreranno il processo di mummificazione, svelando come si sia generato naturalmente nella valle di Ferentillo. Ma non finisce qui: un grande schermo touch consente di esplorare la storia del borgo e dell’Abbazia di San Pietro in Valle, insieme agli affreschi quattrocenteschi custoditi nel museo. Il progetto vuole offrire una finestra sul passato, permettendo a chi visita di muoversi tra epoche lontane e scoprire dettagli spesso trascurati.

L’intervento di digitalizzazione rappresenta una rivoluzione che intende andare oltre i confini del museo. Non è solo un modo per modernizzare il sito, ma anche per valorizzare l’intero territorio di Ferentillo, trasformandolo in una destinazione ancora più attrattiva. Le novità mirano a facilitare la fruizione del museo, attirando nuovi visitatori e promuovendo una riscoperta del patrimonio locale, dimostrando che la tecnologia può essere uno strumento potente per connettere passato e presente.

Cosa c’è da vedere al museo delle mummie di Ferentillo

Il Museo delle Mummie di Ferentillo è un luogo ricco di fascino e mistero, situato nella cripta della chiesa di Santo Stefano, nel borgo di Precetto, all’interno della Valnerina. Questo museo, tra i più antichi dell’Umbria, ospita una trentina di corpi mummificati in modo naturale grazie alle particolari condizioni del terreno, caratterizzate da specifici microrganismi che hanno contribuito a preservare i tessuti corporei.

Le mummie, risalenti a un periodo che va dal XVI al XIX secolo, sono state scoperte nel 1806 a seguito dell’emanazione dell’Editto Napoleonico di Saint Cloud, che impose lo spostamento delle sepolture al di fuori delle mura cittadine. Durante i lavori di riesumazione, venne notato lo stato sorprendentemente intatto di molti corpi, con dettagli come capelli, unghie e persino abiti ancora visibili. Questo fenomeno ha subito attirato l’attenzione degli studiosi e ha dato origine al museo, ufficialmente fondato verso la fine del XIX secolo.

Tra teche e racconti di vite passate

All’interno del museo è possibile ammirare le mummie disposte in teche che permettono di osservarle da vicino. Tra le figure esposte, ci sono due soldati napoleonici, morti durante la campagna d’Italia del 1796-1797, che mostrano segni di tortura, e una giovane donna deceduta di parto, sepolta insieme al suo bambino. Particolarmente affascinante è anche la leggenda dei due sposi cinesi, una coppia che, secondo i racconti locali, giunse in Italia durante il Giubileo del 1750 e trovò qui la morte. Nella cripta è custodita anche l’unica bara chiusa, contenente i resti di un avvocato del luogo, assassinato a pugnalate; per rispetto verso i discendenti, il corpo non viene esposto direttamente.

La cripta che ospita il museo si trova sotto la chiesa cinquecentesca di Santo Stefano, costruita utilizzando le strutture di un edificio religioso medievale. Questo spazio presenta ancora elementi architettonici dell’epoca, come resti di affreschi e antichi portali, che completano un’atmosfera sospesa tra storia e leggenda. Oltre alle mummie, il museo conserva anche una collezione di oltre 400 teschi, che aggiungono un ulteriore elemento di mistero e fascino al luogo​