Oggi, alla vigilia del Conclave che seguirà le esequie di Papa Francesco, un archivio digitale senza precedenti custodisce ogni dettaglio dei luoghi in cui si compie uno dei riti più segreti e solenni della Chiesa cattolica. Il Collegio dei Cardinali tornerà a riunirsi sotto gli affreschi della Sistina per eleggere il successore di Bergoglio.
Ma ad accompagnare in silenzio ogni passo, ci sarà anche il lavoro invisibile – ma potentissimo – di un imprenditore umbro. Aldo Pascucci si sente “forse fra i pochi che hanno avuto questa ‘grazia’, una testimonianza invisibile di una realtà nascosta agli occhi”, destinata a rivelare tutta la sua importanza quando la storia tornerà a compiersi in quei luoghi.
Toccare con mano uno dei simboli del Conclave, stringere fra le braccia il famoso comignolo da cui si leverà la fumata bianca che annuncerà al mondo un nuovo Papa. Un privilegio raro, un’emozione indescrivibile. Aldo Pascucci, imprenditore umbro, ricorda con un brivido quella notte in Vaticano: “Toccare il comignolo, anzi tenerlo proprio in braccio per spostarlo nel sottotetto… è stata una delle emozioni più esclusive che abbia vissuto durante i lavori”. Vivere la Cappella Sistina di notte, vuota e in silenzio, è stato per lui un privilegio altrettanto unico: “momenti eccezionali, irripetibili”.
Aldo Pascucci, perugino doc, con la sua azienda Archimede Arte (sede a Perugia) ha portato le competenze tecnologiche umbre fin dentro uno dei luoghi più sacri e segreti al mondo: i Musei Vaticani e, in particolare, la Cappella Sistina. Nel 2012 l’allora direttore dei Musei, Antonio Paolucci, gli affidò l’incarico di realizzare la digitalizzazione tridimensionale georiferita dell’intero complesso museale. Iniziò così un’avventura hi-tech straordinaria: una campagna di rilievi 3D durata circa quattro anni, condotta interamente da team umbri (Archimede Arte e Relevo in primis) e conclusa poco prima della pandemia.
Il progetto di digitalizzazione 3D dei Musei Vaticani, avviato nel 2014 e presentato ufficialmente nel 2018, è stato definito “epocale” per la sua portata rivoluzionaria. Per la prima volta ogni sala, corridoio e galleria del museo è stata rilevata millimetro per millimetro, creando un immenso doppione digitale (digital twin) del patrimonio artistico vaticano. In totale oltre 170.000 metri quadrati di superfici (circa 7 chilometri di ambienti) sono stati scansionati ad altissima definizione, ottenendo una resa fotografica minuziosa di ogni angolo.
Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, ha parlato di un felice connubio tra tradizione e innovazione nell’ambito di questo progetto esemplare. L’impresa è frutto di una collaborazione interdisciplinare umbra: ingegneri e storici dell’arte dell’Università di Perugia e dell’Accademia di Belle Arti “Vannucci” hanno affiancato Archimede Arte e altri partner tecnologici locali nella missione. L’eccellenza del know-how umbro ha permesso di impiegare laser scanner 3D georeferenziati ad altissima definizione, capaci di catturare con precisione millimetrica ogni ambiente. I dati raccolti non servono solo a creare tour virtuali spettacolari, ma costituiscono soprattutto un archivio permanente: “un modo di catalogare e salvaguardare lo stato in cui si trova questo imponente patrimonio artistico”, spiega Pascucci. La digitalizzazione, infatti, non può fermare il degrado fisico delle opere, “ma può indubbiamente salvaguardare la conoscenza a beneficio delle nuove generazioni”.
All’interno di questo imponente lavoro, un’attenzione speciale è stata riservata alla Cappella Sistina e ai suoi dintorni – luoghi chiave del Conclave. Per settimane i tecnici di Archimede Arte hanno lavorato di notte, a porte chiuse, per mappare ogni angolo nascosto della Cappella Papale. Dal sottotetto – camminando letteralmente sopra la volta affrescata – fino alla Sacrestia Papale dietro il Giudizio Universale, ogni pertugio è stato scansionato. Sono stati documentati anche spazi normalmente inaccessibili: dalla Sala del Pianto (dove il Pontefice neoeletto indossa l’abito bianco) alla cappella privata e al piccolo Museo dei Paramenti Sacri. Questi ambienti solitamente off-limits ora rivivono in versione digitale e ad altissima risoluzione. Le emozioni provate da Pascucci in quei frangenti tornano a galla ogni volta che osserva il modello 3D: è come se si ritrovasse ancora lì, immerso in quei luoghi sacri.
All’interno di questo imponente lavoro, un’attenzione speciale è stata riservata alla Cappella Sistina e ai suoi dintorni – luoghi chiave del Conclave. Per settimane i tecnici di Archimede Arte hanno lavorato di notte, a porte chiuse, per mappare ogni angolo nascosto della Cappella Papale. Dal sottotetto – camminando letteralmente sopra la volta affrescata – fino alla Sacrestia Papale dietro il Giudizio Universale, ogni pertugio è stato scansionato. Sono stati documentati anche spazi normalmente inaccessibili: dalla Sala del Pianto (dove il Pontefice neoeletto indossa l’abito bianco) alla cappella privata e al piccolo Museo dei Paramenti Sacri. Questi ambienti solitamente off-limits ora rivivono in versione digitale e ad altissima risoluzione. Le emozioni provate da Pascucci in quei frangenti tornano a galla ogni volta che osserva il modello 3D: è come se si ritrovasse ancora lì, immerso in quei luoghi sacri.