L’Umbria è una terra che affascina per i suoi paesaggi suggestivi, i borghi incastonati tra le colline e le storie millenarie che permeano ogni angolo, tra Medioevo e Rinascimento. Finora, il nostro viaggio attraverso le meraviglie umbre ha toccato località pittoresche, città d’arte e tradizioni antiche. Oggi, tuttavia, vogliamo portarvi in un percorso diverso, verso un aspetto spesso meno noto ma di grande rilevanza culturale: i musei in Umbria.

Questa terra è infatti straordinariamente ricca di istituzioni museali, un tessuto culturale diffuso che si snoda tra le città e i borghi umbri, attestando il profondo legame della regione con l’arte e la cultura. Ma quali sono i musei da non perdere? Quali meritano una visita per comprendere appieno l’anima di questo territorio? Restate con noi per scoprirlo.

Palazzo Petrignani – Amelia

Risalente al XVI secolo, il Palazzo Petrignani è senza dubbio una delle testimonianze più significative delle influenze manieristiche sugli edifici nobiliari della città. Sebbene l’edificio sia di proprietà di Bartolomeo Petrignani, fu il fratello Fantino a volerlo e finanziarlo. La famiglia Petrignani visse una rapida ascesa grazie a figure di rilievo come monsignor Fantino, arcivescovo di Cosenza, maestro di casa di Papa Gregorio XIII, vice legato di Bologna e nunzio apostolico a Napoli, oltre ad essere uno dei protettori del giovane Caravaggio.

I lavori di costruzione furono affidati all’architetto pontificio Ottavio Mascarino, allievo del celebre Vignola, che prestò la sua opera al servizio della famiglia per ben 18 anni. Oggi, è possibile visitare il piano nobile del palazzo, che ospita otto sale affrescate da due diverse scuole pittoriche. La ricca decorazione risponde a un ambizioso programma pittorico volto a celebrare i fasti del casato Petrignani.

Per lungo tempo, gli affreschi sono stati attribuiti alla scuola degli Zuccari, ma recenti studi suggeriscono che l’attribuzione sia più corretta alla scuola di Tarquinio Racani, pittore di origini amerine, che decorò anche altri palazzi e chiese della città. Tra le sale più suggestive, spicca la splendida sala dello Zodiaco, ma il palazzo vanta anche altre stanze di grande valore storico e artistico, tra cui la Cappella, l’anticappella, la sala di Costantino e Massenzio, la sala dell’Albornoz, la sala di Eraclio, la sala dei Somaschi e la sala di Strigonia.

Museo Civico di Palazzo dei Consoli – Gubbio

Nel cuore del centro storico di Gubbio, il Palazzo dei Consoli si erge come simbolo della storia e della cultura della città, ospitando al suo interno il Museo civico, che conserva uno dei più importanti reperti archeologici dell’Umbria: le Tavole eugubine, testimonianza bronzea della lingua umbra. L’edificio fu eretto tra il 1332 e il 1349 su progetto di Angelo da Orvieto, con il contributo di Matteo di Giovannello, detto il Gattapone. Con la sua pianta rettangolare, il palazzo si distingue per il forte slancio gotico, accentuato dalle lesene verticali che suddividono la facciata in tre sezioni ben definite.

La raccolta numismatica del museo è di notevole valore, con esemplari di monete italiche e romane in bronzo, oltre a una serie di monete medievali, ducali e papali, alcune delle quali furono coniate dalla zecca di Gubbio.

Allestita nella suggestiva sala della loggetta e lungo il corridoio segreto, la collezione di ceramiche spazia dal XIV al XIX secolo, con manufatti che documentano l’evoluzione artistica e artigianale della città. Tra questi, spicca la produzione rinascimentale di ceramiche a lustro rosso e dorato della bottega di Mastro Giorgio Andreoli (XVI secolo). La raccolta include anche numerosi esemplari di vasellame farmaceutico, tra cui originali duomi d’alambicco in terracotta rossa.

Al piano nobile, il museo ospita una ricca pinacoteca con dipinti su tavola e tela di scuola umbra, databili dal tardo Duecento all’Ottocento. Tra le opere di maggior valore, si trovano il Reliquiario miniato del XIV secolo, il Crocifisso ligneo di scuola giottesca attribuito al Maestro della Croce di Gubbio, il Gonfalone di Sinibaldo Ibi, seguace di Perugino, realizzato all’inizio del XVI secolo, e l’Immacolata Concezione di Francesco Signorelli, risalente al 1527.

A queste collezioni si aggiungono due sezioni particolarmente interessanti: la collezione risorgimentale, che racconta l’impegno di Gubbio durante uno dei periodi più cruciali della storia italiana, e la collezione tibetana, una donazione di un diplomatico inglese alla municipalità.

Il Museo della Porziuncola – Assisi

Situato all’interno della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, Il Museo della Porziuncola rappresenta una tappa fondamentale nel percorso dei pellegrini e dei turisti che, partendo dalla Porziuncola, proseguono verso il Transito e la Cappella delle Rose, alla scoperta delle memorie di San Francesco. Il museo offre un’opportunità unica di approfondire la conoscenza di questi luoghi, grazie all’uso di documenti storici, plastici e ricostruzioni grafiche che accompagnano i visitatori nel loro viaggio attraverso la storia.

Le sale del museo ospitano una ricca collezione di opere che ne hanno decretato la fama, disposte secondo un ordine cronologico che ne valorizza il significato storico e artistico. Tra i capolavori esposti, spiccano il Crocifisso di Giunta Pisano (originario del 1236), primo esempio in Italia di crocifisso patiens su una croce monumentale, e il San Francesco e Angeli del Maestro di San Francesco (XIII secolo), un’opera che cattura l’essenza della spiritualità francescana. È presente anche una tavola raffigurante San Francesco, attribuita a Cimabue, e la Madonna del Latte, una splendida scultura in pietra policroma risalente alla fine del XIV secolo. Tra le opere di straordinario valore, si distingue inoltre un pregevole dossale in terracotta invetriata, opera di Andrea della Robbia, che rappresenta uno dei vertici dell’arte rinascimentale.

Inoltre, il museo ospita il cosiddetto “Conventino”, una parte dell’antico complesso che conserva le celle primitive dei frati. Recentemente restaurate, queste stanze sono oggi adibite ad accogliere mostre temporanee di arte sacra contemporanea.

La Galleria Nazionale dell’Umbria – Perugia

Non potevamo esimerci dal menzionare uno dei musei che custodisce alcune delle più straordinarie opere d’arte dell’Umbria. La Galleria Nazionale, situata ai piani superiori del prestigioso Palazzo dei Priori, lungo Corso Vannucci, rappresenta una delle collezioni più ricche e complete dell’arte umbra. Le sue sale, che ospitano oltre 3.000 opere, di cui 500 esposte, offrono una straordinaria panoramica di dipinti, sculture, ceramiche, tessuti antichi e oreficerie. Questo vasto patrimonio è distribuito in 40 sale, una torre e una cappella, creando un percorso immersivo che abbraccia 800 anni di storia dell’arte italiana.

Il percorso espositivo segue un ordine cronologico, guidando i visitatori attraverso i secoli e le trasformazioni artistiche che hanno segnato l’evoluzione dell’arte in Umbria e nelle regioni limitrofe. Si parte dal XIII secolo, con capolavori dei maestri medievali e rinascimentali, tra cui il Maestro di San Francesco, Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Duccio di Boninsegna, Gentile da Fabriano e Lorenzo Salinbeni, che rappresentano l’apice della pittura e scultura dell’epoca.

Si prosegue poi con il periodo rinascimentale, con alcune opere di assoluto rilievo, come quelle di Beato Angelico e Benozzo Gozzoli, senza dimenticare gli affreschi evocativi di Benedetto Bonfigli nella Cappella dei Priori. Una delle opere più celebri della collezione è il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca, che si erge come uno dei punti di forza del museo. Il percorso espositivo si conclude con le opere dei grandi artisti umbri tra il Seicento e il Novecento, come Orazio Gentileschi, Pietro da Cortona, il Sassoferrato, Gerardo Dottori e Alberto Burri.