C’è il passato di Andrea Fora, consigliere regionale del Patto Civico per l’Umbria da poco passato a Forza Italia, a dividere Movimento 5 Stelle e i renziani di Italia Viva. Il passato, ma anche il presente e il ruolo futuro del consigliere rimasto all’opposizione ma ormai organico al centrodestra.
E se la polemica social tra Thomas De Luca, pentastellato doc, e il presidente regionale del partito di Matteo Renzi, Massimo Gnagnarini, si ricompone dopo un paio di post, resta irrisolto il vero nodo della difficile convivenza tra i due partiti nel campo largo. Quello dell’incenerimento dei rifiuti. Che De Luca aborrisce come la peste. E che, invece, per l’orvietano Gnagnarini, è la soluzione per chiudere il cerchio del ciclo dei rifiuti. Utilizzando le cementerie di Gubbio e il termovalorizzatore di Aria, società di ACEA attiva a Terni.

Che la convivenza tra i due partiti fosse difficile lo si sapeva. E che il campo largo, anzi larghissimo del Patto Avanti in Umbria, avrebbe avuto i suoi problemi nel tenere insieme le tante anime che lo compongono, anche. Ma la partita del posizionamento rispetto al proprio elettorato di riferimento è già cominciata. E vede i pentastellati in pressing sui centristi, per ribadire la trazione M5S-PD della coalizione che dovrà sostenere la moderata Stefania Proietti.

Movimento 5 Stelle contro i renziani: “Fora di Forza Italia era di Italia Viva. Con questo partito alleanza innaturale dei progressisti”

Rilancia un articolo del Fatto Quotidiano, Thomas De Luca, in cui campeggia una sua dichiarazione contro Andrea Fora. Che da poco ha aderito a Forza Italia, senza cambiare gruppo in consiglio regionale. E con un post su Facebook, il consigliere pentastellato coglie l’occasione dell’offensiva contro Fora per attaccare Italia Viva.

Quando era consigliere regionale di Italia Viva, c’era chi voleva candidare Andrea Fora a sindaco di Perugia – detta il consigliere M5S al Fatto -. Oggi chi sostiene l’alleanza innaturale del campo progressista con questo partito dovrebbe ricordarsi che è questo ciờ che accade con chi sta con i piedi su due staffe“.

Insomma, un colpo a nuora perché suocera intenda. Un modo per dire, campo largo ok ma occhio a imbarcare anche in Umbria il partito dell’acerrimo nemico Matteo Renzi. Uno che, secondo Antonio Conte e i pentastellati, non solo non porta voti, ma rischia di farli perdere all’alleanza dei progressisti. Che già si ritrova, al contrario di quanto accaduto con l’operazione Ferdinandi a Perugia, con una candidata governatrice come Stefania Proietti. Che più moderata, civica e cattolica, non si può.

E infatti sotto il post di De Luca è un florilegio di interventi di militanti che rafforzano la posizione del consigliere regionale. E che sbattono la porta in faccia al ritorno di Renzi nell’alveo del centrosinistra. Tanto da costringere il segretario umbro del partito, Massimo Gnagnarini, a cercare di raddrizzare la barca.

Gnagnarini (Italia Viva): “Fora iscritto al partito solo alcuni mesi, non ha fatto attività politica”

Comprendo i motivi generali dell’avversione da parte del M5S verso Italia Viva – scrive Gnagnarini -. Tuttavia, in Umbria, tra questi motivi non può essere ricompreso il ruolo Andrea Fora. È stato iscritto al nostro partito solo per alcuni mesi. Non ha mai formato il gruppo consiliare di IV e non ha mai presentato atti consiliari a nome di IV. All’interno di Italia Viva Umbria Fora non ha mai ricoperto incarichi dirigenziali né politici di alcun genere“.

Il presidente regionale del partito ricorda quindi che Italia Viva in Umbria si è schierata, anche con il proprio simbolo, sin dalle scorse amministrative con il centrosinistra. Eleggendo propri candidati in alcuni comuni e sostenendo ovunque i candidati sindaci della coalizione.

Colpo di scena. De Luca tira fuori dal sito web di Italia Viva proprio il nome di Fora. Ancora indicato come consigliere regionale del partito. E anzi rilancia: “Ci sono altri esponenti con ruoli dirigenziali nazionali come l’ex consigliera di Perugia Emanuela Mori, Che risulta ancora membro della direzione nazionale del Partito e che ha espresso numerose volte il proprio sostegno alla destra in Umbria“.

Una dimenticanza, un mancato aggiornamento del sito, spiega l’esponente renziano. Che promette una sollecitazione per far aggiornare la vetrina politica online del partito. E Massimo Gnagnarini conclude ribadendo l’appartenenza sua e del proprio partito al Patto Avanti.
Alla prossima puntata. Quella che divide davvero. Quella del termovalorizzatore.