La 43ª edizione della Mostra Mercato del Tartufo e dei prodotti enogastronomici di Gubbio, chiusa il 17 novembre scorso, ha confermato il ruolo di questo evento come appuntamento imprescindibile nel panorama gastronomico e culturale della regione. Con oltre 20.000 visitatori accorsi per curiosare, acquistare e degustare i prodotti esposti nei 40 stand, l’edizione 2024 si è distinta per numeri e qualità, portando una ventata di innovazione senza dimenticare le radici storiche della manifestazione.

Quest’anno la Mostra ha introdotto un importante cambiamento nella location: gli stand sono stati ospitati tra Piazza San Giovanni e gli Arconi di Via Baldassini, spazi che hanno valorizzato ulteriormente il centro storico di Gubbio. Una scelta che, come sottolinea l’assessore al Turismo e alla Cultura Paola Salciarini, ha permesso di unire bellezza e funzionalità: «Il cambio di location ci ha consentito di valorizzare la bellezza del centro storico e di utilizzare luoghi unici senza sacrificare i parcheggi, un aspetto cruciale per l’afflusso turistico».

La scelta ha riscosso ampio consenso anche tra gli espositori, che hanno evidenziato come il flusso di visitatori abbia garantito risultati importanti, soprattutto nel fine settimana del ponte dei Santi, tradizionalmente il momento clou della mostra.

Mostra Mercato del Tartufo ha visto un calendario ricco di eventi collaterali

Un altro elemento distintivo dell’edizione 2024 è stato il calendario ricco di eventi collaterali, pensati per attrarre pubblici diversi e portare nuova energia in zone del centro storico meno frequentate, come Corso Garibaldi. Showcooking, degustazioni, incontri con chef rinomati, sommelier ed enologi hanno animato il cuore della città, mentre le esperienze dirette di cava del tartufo hanno permesso ai visitatori di immergersi completamente nella cultura del prezioso tubero.

«Questi appuntamenti – spiega ancora Salciarininon solo hanno arricchito la mostra, ma hanno anche promosso la cultura del tartufo, un elemento che distingue Gubbio e il territorio circostante in ogni stagione dell’anno. Che si tratti del pregiato bianco autunnale o del nero delle altre stagioni, il tartufo è una risorsa unica che dobbiamo valorizzare e promuovere continuamente».

L’edizione 2024 non è stata solo un evento di successo, ma anche un banco di prova per il futuro. L’assessore Salciarini ha ribadito l’importanza di guardare avanti con una visione chiara e condivisa: «La strada da percorrere passa necessariamente per l’apertura alle realtà circostanti accomunate dalla cultura del tartufo. Fare rete con i territori limitrofi è la chiave per posizionare l’Alta Umbria come terra di tartufo a livello nazionale e internazionale».

Questa prospettiva si inserisce in un quadro più ampio di riprogettazione urbanistica, che include i lavori in corso in Piazza 40 Martiri e altre zone del centro storico. L’obiettivo è creare una città sempre più accogliente e funzionale per turisti e cittadini, puntando su eventi come la Mostra del Tartufo per incrementare gli arrivi e consolidare il legame tra Gubbio e il suo territorio.

La cultura del tartufo, elemento identitario e motore di sviluppo economico

La cultura del tartufo, oltre a essere un elemento identitario, rappresenta un motore di sviluppo economico e turistico per Gubbio e l’Alta Umbria. Promuovere il tartufo significa non solo attirare visitatori, ma anche valorizzare le tradizioni locali, incentivare la produzione e sostenere le imprese del settore enogastronomico.

Il progetto dell’amministrazione comunale è chiaro: lavorare per rendere il tartufo un simbolo indiscusso del territorio, capace di attrarre turisti tutto l’anno e di posizionare Gubbio e l’Alta Umbria come mete privilegiate per gli amanti della buona cucina e delle esperienze autentiche.

Un elemento fondamentale per il successo di questa strategia è la collaborazione con i territori limitrofi. L’Alta Umbria, grazie alla sua ricchezza ambientale e culturale, ha tutte le carte in regola per diventare una destinazione di eccellenza per il turismo enogastronomico. Fare rete con altre realtà che condividono la tradizione del tartufo permetterà di offrire un’esperienza ancora più completa e diversificata ai visitatori.

L’assessore Salciarini ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme: «Solo unendo le forze potremo raggiungere risultati significativi, non solo in termini di arrivi, ma anche di riconoscibilità del nostro territorio a livello internazionale».

Ampliare il format della mostra puntando su innovazione e sostenibilità

Guardando al futuro, l’amministrazione comunale intende ampliare ulteriormente il format della Mostra del Tartufo, puntando su innovazione e sostenibilità. Tra i progetti in cantiere ci sono: La creazione di percorsi tematici dedicati al tartufo, che uniscano esperienze gastronomiche, culturali e naturalistiche, l’organizzazione di eventi durante tutto l’anno, per mantenere viva l’attenzione sul tartufo anche al di fuori del periodo della mostra, il coinvolgimento di giovani chef e produttori locali, per promuovere nuove idee e valorizzare le eccellenze del territorio.

Si sta inoltre lavorando a una campagna di comunicazione mirata, che utilizzi i canali digitali per raggiungere un pubblico sempre più vasto e diversificato.

La Mostra Mercato del Tartufo di Gubbio non è solo un evento, ma un simbolo della ricchezza culturale e gastronomica del territorio. Custodire e promuovere questo patrimonio significa garantire un futuro di crescita e sviluppo, in equilibrio tra tradizione e innovazione.