È l'opera contemporanea che presenta Terni, ne simbolizza la memoria e ne racchiude le aspirazioni. Era il 3 dicembre 1995 quando la 'Lancia di Luce', l'imponente scultura del maestro Arnaldo Pomodoro, veniva posizionata alla fine di Corso del Popolo, a coronamento di un lungo lavoro che aveva impiegato un decennio per concludersi.
Quella che i ternani chiamano con familiartià "l'obelisco", nei suoi 30 metri di elevazione per circa 30 tonnellate di peso, è un'opera maestosa che venne realizzata gomito a gomito da Pomodoro e dagli operai del reparto fonderia dell'Acciaieria, sotto la guida del tecnico Mario Finocchio. Terni renderà omaggio all'iconico monumento e alla storie che racconta in una mostra che aprirà i battenti al Caos il prossimo mercoledì 3 dicembre, a trent'anni esatti dall'installazione dell'opera.
Della mostra dedicata all'opera di Pomodoro a Terni si parlava già da tempo e presto diventerà realtà. 'Lancia di Luce. Nascita di un capolaro', questo il il titolo dell'esposizione, sarà un viaggio che svelerà il processo creativo, tecnico e umano da cui è nata l'opera. Il percorso si avvale di fotografie, documenti d’archivio, articoli di giornale, corrispondenze, video, schizzi e progetti originali, molti dei quali inediti.
Al centro della narrazione ci saranno illustrazioni in grande formato che ricostruiscono le varie fasi dell'opera, nata su invito del Presidente Sandro Pertini quando visitò lo stabilimento di Viale Brin nel 1984. Da lì l'incontro con Finocchio e il processo progettuale, poi il lavoro in fonderia, le sperimentazioni, e le migliaia di ore necessarie per arrivare al completamento.
Pomodoro che nella sua carriera si è sempre dedicato alla scultura in bronzo, con la Lancia di Luce fece un'eccezione realizzandolo completamente in acciaio fuso. "Nella scultura si può leggere, per così dire, la storia industriale dal trattamento del ferro con i suoi detriti alla fusione dell’acciaio e alle operazioni sul materiale incandescente: una metafora dell’invenzione umana e dello sviluppo di ogni ricerca" scrisse in proposito.

Il progetto è promosso dal Comune di Terni – assessorato alla cultura e dalla direzione servizi digitali, innovazione, cultura, eventi valentiniani, grandi eventi, turismo / ufficio servizi culturali, ed è curato da Gianluca Paterni, Roberta Argenti e Stefania Paolucci. I contributi critici sono di Costantino D’Orazio, Francesco Santaniello, Giorgio Finocchio, Gian Luca Diamanti e Grazia Morace. Le illustrazioni originali, ispirate al linguaggio della graphic novel, sono di Filippo Barbacini. La mostra al Caos resterà aperta e visitabile gratuitamente fino al primo marzo 2026, dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Arnaldo Pomodoro, spentosi a Milano a giugno di quest'anno all'età di 99 anni, è uno dei grandi nomi della scultura contemporanea. Il suo legame con l'Umbria è nato al principio degli anni Sessanta con Spoleto, dove è ancora oggi visibile la sua 'Colonna del Viaggiatore', e si è confermato nel corso dei decenni.
Portano la sua firma infatti anche le architetture del Carapace per la famiglia Lunelli nella Tenuta di Castelbuono a Bevagna e, all'esterno, quale ideale completamento, il 'Dardo' una freccia che si conficca nel terreno e che sottolinea l'opera nel paesaggio.
Il Caos di Terni, nel 2014, aveva già ospitato un'esposizione dedicata al maestro, a cura di Antonio Calbi, dal titolo 'Spazi scenici e altre architetture' con un ampio spaccato dedicato alle scenografie e alle scuture nel paesaggio. L'opening fu un bagno di folla, lo stesso Pomodoro presenziò spiegando con lucidità il suo lavoro e affascinando i molti che erano lì.