08 Oct, 2025 - 12:05

Mostra “Francesco e Frate Lupo” a Gubbio: affluenza record nonostante l’esclusione dagli itinerari Busitalia

Mostra “Francesco e Frate Lupo” a Gubbio: affluenza record nonostante l’esclusione dagli itinerari Busitalia

È già un successo oltre ogni aspettativa la mostra “Francesco e Frate Lupo. L’arte racconta la leggenda dell’incontro”, inaugurata il 27 settembre scorso a Gubbio. In poco più di una settimana dall’apertura ha quasi raggiunto la soglia di 1.500 visitatori, un risultato che testimonia l’interesse diffuso verso un progetto espositivo che costituisce il cuore delle celebrazioni eugubine per l’Ottavo Centenario della morte di San Francesco. Si tratta di una mostra di grande profilo culturale degna di città presigiose come Roma, Parigi, New York.

L’affluenza straordinaria appare ancora più significativa se si considera che Gubbio è stata esclusa dai tre itinerari francescani di Busitalia, le linee di trasporto pensate per accompagnare i visitatori lungo i luoghi chiave del pellegrinaggio e della spiritualità francescana in Umbria. Nonostante questa penalizzazione logistica, la città ha saputo attrarre un pubblico numeroso e variegato, proveniente non solo dal territorio regionale ma anche da altre parti d’Italia.

Le parole dell’assessore Salciarini

Il successo è confermato anche dalle dichiarazioni ufficiali. “Siamo profondamente soddisfatti per il risultato raggiunto in così pochi giorni – sottolinea l’assessore alla Cultura Paola Salciarini – la mostra sta dimostrando di saper parlare non solo ai cittadini eugubini ma anche a tanti visitatori provenienti da fuori regione, attratti da un percorso di grande qualità artistica e da un racconto capace di unire arte, spiritualità e identità del territorio. Questo successo è il frutto di un lavoro corale, che ha coinvolto Comune, Chiesa Eugubina, istituzioni culturali, curatori e sponsor, e che conferma la forza e la vitalità del nostro sistema culturale”.

Un evento corale per Gubbio

L’esposizione è stata promossa dal Comune di Gubbio, insieme alla Diocesi Eugubina, al Museo Civico di Palazzo dei Consoli e al Museo Diocesano, con l’organizzazione di Opera Laboratori. Si tratta dunque di un progetto nato dalla collaborazione tra istituzioni civili ed ecclesiastiche, in grado di valorizzare tanto la dimensione artistica quanto quella spirituale.

L’evento raccoglie oltre 250 opere, provenienti da musei, archivi, biblioteche e collezioni private italiane ed estere. Un patrimonio di grande valore che restituisce, attraverso i secoli, l’evoluzione dell’iconografia francescana e il legame profondo tra il Santo e la città di Gubbio, teatro della celebre leggenda dell’incontro con il lupo.

Tre sedi per un percorso unico

Il progetto espositivo si articola tra tre luoghi principali:

  • Palazzo dei Consoli, simbolo del potere civile medievale;

  • Museo Diocesano, scrigno della tradizione religiosa;

  • Logge dei Tiratori, spazio recentemente valorizzato come area culturale.

Questa triplice sede consente al visitatore di compiere un itinerario che non è solo artistico, ma anche urbano e identitario, accompagnandolo lungo le strade di una città che custodisce ancora intatto il suo impianto medievale.

Come ha ricordato l’assessore Salciarini, “l’iniziativa rafforza l’offerta culturale complessiva della città e favorisce una fruizione integrata del patrimonio artistico e spirituale di Gubbio, in linea con la visione di una cultura che genera conoscenza, dialogo e sviluppo.

Arte e spiritualità in dialogo

La mostra racconta la leggenda di Francesco e il lupo attraverso le molteplici interpretazioni artistiche sviluppatesi dal Quattrocento fino ai giorni nostri. Opere pittoriche, scultoree e grafiche permettono di seguire l’evoluzione di un tema che ha attraversato secoli e sensibilità, fino a giungere alle espressioni contemporanee.

Il visitatore si trova così immerso in un racconto che non è solo estetico, ma anche etico e spirituale: la leggenda del lupo diventa metafora universale di riconciliazione, dialogo e pacificazione, valori che mantengono intatta la loro attualità.

“Con il suo percorso suggestivo e il suo forte valore simbolico – ha aggiunto Salciarini – la mostra si configura come un evento capace di unire memoria e contemporaneità, arte e spiritualità, consolidando ancora una volta il profondo legame tra Gubbio e la figura di San Francesco”.

Il paradosso degli itinerari francescani

Il successo di pubblico appare ancor più significativo se confrontato con una scelta discutibile: Busitalia ha escluso Gubbio dai tre itinerari francescani ufficiali. Si tratta di un’assenza che ha suscitato perplessità e polemiche, considerando che proprio Gubbio ospita una delle più celebri leggende legate al Santo d’Assisi. A Gubbio è stato fondato il francescanesimo con le nozze mistiche di Francesco con Madonna Povertà. A Gubbio Francesco indossa il saio, fuggiasco da Assisi.

Molti osservatori hanno sottolineato come l’esclusione non renda giustizia all’importanza storica e simbolica della città, rischiando di penalizzare un territorio che invece continua a dimostrare di saper attrarre visitatori con le proprie forze. L’affluenza alla mostra diventa così anche una risposta concreta: nonostante le difficoltà logistiche, l’interesse del pubblico è vivo e crescente.

La forza di un’identità condivisa

L’incontro tra San Francesco e il lupo è da sempre uno dei simboli più forti del legame tra il Santo e Gubbio. L’episodio, trasmesso dalla tradizione e reinterpretato dagli artisti di ogni tempo, incarna la capacità di riconciliare conflitti e paure attraverso il dialogo e la fede.

Questa leggenda non appartiene solo alla memoria religiosa, ma anche all’identità civile della città. La mostra “Francesco e Frate Lupo” ne rinnova il significato, invitando visitatori e cittadini a riflettere sul valore universale della pace, della convivenza e del rispetto reciproco.

Un patrimonio che guarda al futuro

La straordinaria partecipazione registrata nei primi giorni è un segnale importante anche in prospettiva. Gubbio dimostra di poter giocare un ruolo centrale nella valorizzazione del patrimonio francescano, nonostante le difficoltà di collegamento e la mancata inclusione negli itinerari ufficiali.

La città scommette sulla qualità della propria offerta culturale e su un modello di collaborazione istituzionale che vede insieme Comune, Diocesi e operatori privati. La risposta del pubblico conferma che la strada intrapresa è quella giusta.

La forza attrattiva di Gubbio

Il successo della mostra “Francesco e Frate Lupo. L’arte racconta la leggenda dell’incontro” rappresenta molto più di un dato numerico: è la prova che Gubbio possiede una forza attrattiva capace di superare ostacoli logistici e scelte discutibili come l’esclusione dai percorsi di Busitalia.

La città ha saputo proporre un evento di alto livello, che unisce arte, spiritualità e identità, trovando nel mito del lupo un messaggio universale che parla ancora al presente.

Se i primi 1.500 visitatori sono il preludio, i prossimi mesi potrebbero sancire definitivamente il ruolo di Gubbio come tappa imprescindibile delle celebrazioni per l’Ottavo Centenario di San Francesco.

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Mario Farneti
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