13 Jul, 2025 - 10:10

Se ne è andato Gilberto Taddei, l’anima dell’Antica Osteria Friozzu di Terni: “Simbolo di una città che resiste e di una grande tradizione”

Se ne è andato Gilberto Taddei, l’anima dell’Antica Osteria Friozzu di Terni: “Simbolo di una città che resiste e di una grande tradizione”

Era il custode di una Terni che rischia di scomparire, ma che ancora resiste. Con i suoi valori incancellabili, con la "merennata fori porta", nel locale che adesso è al confine tra il centro città e le colline, con la gentilezza e l'accoglienza che solo un bel piatto di ciriole fumanti accompagnate dal vino giusto e da un servizio sempre cordiale possono dare.

È morto Gilberto Taddei, l’oste gentile di Terni. Aveva 85 anni. Con la moglie Emanuela Malossi era il volto e il cuore dell’Antica Osteria Friozzu, uno degli ultimi baluardi della ristorazione tradizionale delle osterie "fori le mura", in zona Fiori. Un luogo amato e riconosciuto da generazioni di ternani: lì si sono celebrati pranzi di battesimo e matrimoni, riunioni familiari, cene tra amici, ma anche intese politiche, accordi tra i dirigenti della Ternana susseguitisi negli anni e i calciatori che hanno vestito la maglia rossoverde e incontri tra imprenditori per siglare affari importanti. Un ristorante di provincia che è qualcosa di più. Un luogo dell'anima per i ternani e per i visitatori, per chi vuole entrare subito nel cuore dell’identità cittadina e farsi accettare da una città cresciuta intorno a quella cascina.

I funerali si terranno domani alle ore 15 nella chiesa di Santa Maria Regina, a Terni.

Un’istituzione ternana: dal dopoguerra alla modernità senza mai tradire le radici

Nato negli anni ’50 come osteria semplice con cucina, “Da Friozzu” ha attraversato decenni di storia locale mantenendo sempre fede alla sua vocazione. Proprio grazie all'atttività di Gilberto ed Emanuela: offrire piatti genuini, legati alla terra e alle stagioni, in un contesto familiare, accogliente, quasi rustico ma mai trasandato. Gilberto ed Emanuela, che ne hanno preso le redini raccogliendo il testimone da figure storiche come Francesco, sono diventati nel tempo i nuovi Friozzu e Friozza, soprannomi che indicano non solo chi gestisce il locale, ma anche chi ne incarna lo spirito.

Persona riservata ma affabile, Taddei era noto per la sua gentilezza, la professionalità e la capacità di tenere insieme tradizione e servizio con discrezione. “Un grande lavoratore, un simbolo della nostra città” lo ha definito Francesco Maria Ferranti, vicepresidente della Provincia di Terni e capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, che ha voluto dedicargli un ricordo personale: “Era una persona perbene, legatissima alla sua famiglia, purtroppo segnata da sofferenze personali. Un tipico personaggio della Terni vera, quella che resiste, quella delle radici”.

Gilberto Taddei di solito lo si vedeva in giro nel ristorante solo dopo il tramonto, perché “a pranzo Friozzu dormiva”, ricordano affettuosamente i clienti più assidui. Una scelta che racconta la coerenza e l’umanità con cui aveva costruito il rapporto tra lavoro e vita privata. Grande appassionato della raccolta di funghi e asparagi, sono proverbiali le sue uscite con gli amici perfino in Sardegna, per la ricerca delle prelibatezze che solo la varietà naturale delle colline e delle montagne dell'isola riesce a dare. 

Nelle parole di Ferranti, che ha voluto condividere anche una foto scattata il 20 giugno scorso con i genitori, Gilberto e alcuni amici storici della famiglia, tra cui i ginecologi Giulio Martines e Daniele Gallorini, si legge l’affetto di chi lo conosceva davvero: “Un mio pensiero va anche al valore che ha avuto nella conservazione delle tradizioni storiche di Terni. Grazie Gilberto, grazie Friozzu.

La cena da Friozzu come luogo della memoria collettiva: cene, banchetti e affetti ternani

Non si contano i ternani che, almeno una volta nella vita, sono passati da Friozzu. Per un pranzo di laurea, una cresima, un anniversario o semplicemente una serata tra amici. Incastonato nel verde ma a due passi dalla città, è il classico ritrovo che riusciva a far sentire chiunque a casa. Negli ultimi anni aveva mantenuto il suo pubblico affezionato, ottenendo recensioni positive per la qualità della cucina e la cortesia del personale. A due passi dalla sede di Confindustria e Ance, era diventato il buen retiro di tanti storici imprenditori di Terni, che era possibile incontrare nella saletta riservata del locale. Da Adriano Garofoli a Giorgio Taddei, da Stefano Salvati a Umbro Bernardini. Ma Friozzu era anche il posto dove fare accordi politici. Dagli anni 80, con le giunte rosse di PCI e PSI, fino agli 90 con Gianfranco Ciaurro che era ghiotto dei piatti di Gilberto ed Emanuela, fino agli ultimi decenni con le nuove leve della politica locale. Perchè la sua proposta è sempre stata semplice: solo cucina vera e solo accoglienza amichevole, come quella delle case ternane.

E' una delle ultime osterie dove si mangia davvero come una volta”, racconta una cliente storica, “ed è merito loro se è rimasto un presidio di autenticità in una città che cambia troppo in fretta”.

Domani, nella chiesa di Santa Maria Regina, l’ultimo saluto a un uomo che non ha mai voluto essere protagonista, ma che protagonista lo è stato, per intere generazioni. 

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Federico Zacaglioni
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