L’eugubino Toni Castellani (“Micaletto”) è morto all’improvviso per un grave infarto, sabato sera dello scorso 27 aprile mentre con la moglie stava partecipando a una serata di festa al “Borghetto”, lo storico ristorante e sala da ballo sulle colline di Monteluiano.
Sono subito intervenuti i Carabinieri e il 118 ma non c’è stato nulla da fare. È stato un momento di profondo dolore per la sua Famiglia e tutta Mocaiana. Ai funerali a Loreto, la Chiesa non è riuscita a contenere tutta la popolazione presente, molti hanno assistito alla Messa all’esterno sotto gli alberi.
Nei giorni scorsi la Famiglia di Toni Castellani, morto all’improvviso, grazie alle donazioni raccolte ai funerali, ha donato ai Fratelli Pascolini titolari del “Borghetto” un moderno defibrillatore, con il quale è possibile eseguire anche la respirazione di emergenza.
Il defibrillatore entrerà a pieno titolo a far parte della rete di “Gubbio Città Cardioprotetta”, il progetto fortemente voluto e realizzato dall’Associazione “Gli Amici del Cuore” della presidente Mariolina Vispi.
Il defibrillatore donato dalla famiglia in ricordo dell’eugubino morto all’improvviso
La cerimonia di consegna del macchinario sanitario è stata molto semplice, in un silenzio composto, e ha permesso di ricordare sia Toni Castellani sia Marino Pascolini, anch’egli scomparso di recente, fondatore del “Borghetto” nel lontano 1989.
Dal terrazzo del “Borghetto” a Monteluiano si gode un panorama splendido della città di Gubbio. Qui le Famiglie Castellani e Pascolini hanno voluto scattare una foto ricordo in memoria di Toni.
L’efficiente attrezzatura sanitaria è stata acquistata con le donazioni raccolte dalla Famiglia Castellani ai funerali di Toni a Loreto. Le Famiglie Castellani e Pascolini frequenteranno un corso di addestramento all’uso del defibrillatore che sarà tenuto dal Vice Comandante della Polizia Locale di Gubbio in pensione, Capitano Massimo Pannacci.
Il progetto “Gubbio città Cardioprotetta” ha preso ufficialmente il via nel corso già del 2014 e nasce dalla considerazione che le morti per arresto cardiaco improvviso sono molto più numerose di quelle per incidenti automobilistici e sul lavoro.
Una prima rete di defibrillatori è già presente nel territorio di Gubbio
Mentre questi ultimi si sono drasticamente ridotti nel corso degli anni, grazie soprattutto a campagne di prevenzione e sensibilizzazione, il numero dei decessi per morte cardiaca è rimasto pressoché invariato. Da qui l’idea di lanciare, anche nel Territorio eugubino, una campagna di sensibilizzazione e, al contempo, di iniziare a costituire una prima dotazione di apparecchiature BLSD (defibrillatori esterni), necessarie per interventi di primo soccorso.
Già in precedenza, l’Associazione aveva acquistato due defibrillatori, uno installato presso l’erboristeria del Centro Commerciale “Le Mura” e un altro presso la parafarmacia del Centro Commerciale “Contessa”. Nell’occasione erano stati formati, presso l’Ospedale di Gubbio – Gualdo Tadino, operatori laici di primo soccorso, in grado sia di fare fronte all’emergenza legata ad un arresto cardiaco improvviso, sia di utilizzare l’apparecchiatura.
Nel corso del 2014 la dotazione di defibrillatori si è andata via via incrementando, con la consegna di un apparecchio al Museo del Palazzo dei Consoli e di un altro presso la Farmacia di Casamorcia. Nel proseguimento dell’iniziativa, si intendono sensibilizzare gli abitanti delle numerose frazioni del territorio eugubino, affinché provvedano sia a dotarsi di BLSD, sia a formare operatori laici di primo soccorso in grado di intervenire.
Che cos’è un BLSD, Basic Life Support and Defibrillation
Blsd è l’acronimo di Basic Life Support and Defibrillation, e cioè primo soccorso con l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico DAE.
L’arresto cardiaco improvviso è tra le prime cause di morte in Europa e in Italia. Ogni anno in Italia circa 70.000 persone ne sono colpite. Circa il 25-50% delle vittime di arresto cardiaco evidenziano una fibrillazione ventricolare (FV), un ritmo defibrillabile caratterizzato da contrazioni dei ventricoli rapide, inefficaci e irregolari. Senza una corretta contrazione capace di pompare il sangue in circolo si rischia una severa compromissione della gittata cardiaca. Per questo la fibrillazione ventricolare è considerata tra le cause principali di arresto cardiaco.
Questa aritmia può essere letale se non si interviene nell’arco di pochi minuti con la rianimazione cardiopolmonare (RCP) e un defibrillatore DAE: quest’ultimo, per mezzo di due piastre appoggiate sul torace, eroga uno shock elettrico che tenta di ristabilire il normale battito cardiaco. Si sospetta l’arresto cardiaco se la persona non risponde e non respira normalmente.