Riparte la ex Treofan con il nome Moplefan. E lo fa con programmi ambiziosi, anche grazie all’apporto della Regione dell’Umbria e a un mercato che il management della polacca Visopack, azionista dell’azienda, vuole aggredire con la produzione di film polipropilenico. Il cosiddetto BOPP. Il nome che Michael Yanovsky, il proprietario del gruppo, ha scelto di recuperare è quello storico dell’azienda. Quello delle pubblicità di Carosello e delle invenzioni di Giulio Natta.

Erano gli anni del boom italiano, quelli della prima ricchezza industriale dopo la guerra. Quando Gino Bramieri, dopo la cena, appariva sugli schermi degli italiani con gli spot e quel tormentone. “Mo, Mo… Moplen“. Ora la nuova proprietà, uscita da una lunga vertenza, vuole rimettersi in moto e raggiungere quei fasti di un tempo passato.

L’obiettivo – dice Yanovsky, che della Moplefan è stato amministratore delegato e che poi ha guidato l’intero gruppo Treofan – è quello di arrivare a cento milioni di fatturato. Lo faremo quando avremo rimesso in moto l’intero parco impianti. A tutt’oggi ho ancora 23 operai fermi per una vertenza con la Jindal, l’ultimo proprietario. Ma appena si libereranno gli impianti ripartiremo a pieno regime. E l’obiettivoi sarò raggiungibile“.

Con Yanovsky ci sono gli assessori regionale, Michele Fioroni, e comunale, Sergio Cardinali. Ed entrambi confermano l’impegno delle istituzioni per il rilancio dell’azienda. E poi spunta anche l’assessore regionale alle infrastrutture Enrico Melasecche. Che rilancia un progetto infrastrutturale per consentire l’arrivo delle merci al polo chimico di Terni.

Moplefan riparte con una storia romantica: management innamorato della fabbrica e competenze degli operai

Michael Yanovsky spiega che ha scelto Terni per un motivo affettivo. E per particolari peculiarità della fabbrica del polo della ex Polymer.

Conosco tutti i bulloni di questa fabbrica – racconta -. E conosco impianti, persone e capacità. Qui ho fatto l’amministratore delegato per tanti anni. E so che quello che posso trovare a Terni non lo posso trovare dove il costo del lavoro o della materia prima è più basso. A chi delocalizza in Arabia o a bocca di pozzo, vicino alle raffinerie di petrolio, rispondo che qui ci sono maestranze uniche. Persone che sanno fare il loro lavoro. E competenze di qualità che altrove non ci sono“.

La storia è di quelle belle e anche in controtendenza. Ora saranno riassorbiti tutti i lavoratori che erano rimasti in carico all’azienda. Una lunga vertenza, costellata da cassa integrazione, amnmortizzatori sociali e perdita di speranze. Oggi quella che era una speranza diventa realtà, con il recupero di almeno cento persone.

Saranno di più a pieno regime – dice ancora Yanovsky -. Arriveremo almeno 130 dipendenti. È il mio personale impegno. Ma ho bisogno di aiuto, assistenza e appoggio dalle istituzioni. L’energia, ad esempio è un grande problema. Leggo e sento di AST, della vostra acciaieria. Ma il problema vale anche per noi“.

Per risolvere il problema energetico ci sono in ballo i progetti di autoproduzione fotovoltaica

Il CEO della nuova Moplefan, che ha riaperto i battenti nel polo chimico ternano della Polymer, ci sono anche progetti di efficientamento energetico e autoproduzione di elettricità da fonte solare.

Abbiamo già sviluppato importanti piani di efficientamento – spiega il maneger polacco -. Passano attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici a tetto e sui terreni adiacenti i capannoni. Possiamo autoprodurci l’energia. Ma abbiamo bisogno di finanziamenti. Abbiamo contattato banche e investitori istituzionali. Se ci fosse interesse anche sul territorio, saremmo felici di trovare investitori che potessero compartecipare al progetto“.

E poi c’è l’appello alle istituzioni. “Aiutateci“, dice Yanovsky. Gli assessori regionali corrono subito a striungergli la mano. Michele Fioroni, titolare della delega allo sviluppo economico della giunta Tesei racconta che ci sono 15 milioni disponibili per gli impianti e la ristrutturazione dei fabbricati. È la parte caudale della vecchia Area di crisi complessa. “Ma altri 30 milioni dobbiamo metterli a terra sui piani per la ricerca. Noi aiutereno Michael e la Moplefan. Intendiamo far tornare i ternani orgogliosi di lavorare nel Polo chimico“.

E l’assessore Melasecche racconta la nuova bretella che la Regione vuole realizzare per decongetionare il traffico e consentire l’arrivo e la partenza delle merci. “Riprende il vecchio tracciato della Terni Rieti – spiega -. Bypassa il quartiere Polymer e si collega con la città dello sport dello stadio e del palasport. Le merci non viaggeranno più a 20 km all’ora“.