Il borgo umbro di Montefalco, già noto per la stagione delle Cantine Aperte che si svolgerà a breve, si arricchisce di un nuovo gioiello culturale: il Museo del Sagrantino, una sezione immersiva all’interno del complesso museale di San Francesco. Dopo un attento lavoro di recupero architettonico e allestimento, il museo aprirà le sue porte il 20 aprile alle 11.30, offrendo un’esperienza avvincente alla scoperta della storia del Montefalco Sagrantino DOCG.
Museo del Sagrantino a Montefalco: la cerimonia di inaugurazione
La cerimonia inaugurale vedrà la partecipazione di illustri personalità, tra cui la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il sindaco di Montefalco, Luigi Titta, l’assessore al Turismo Daniela Settimi, il presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco, Paolo Bartoloni, e Gianluca Bellucci di Maggioli Cultura e Turismo.
Il percorso espositivo del Museo del Sagrantino condurrà i visitatori attraverso le antiche cantine francescane fino ai giorni nostri, offrendo un viaggio nel tempo che diventa una porta di accesso privilegiata alla scoperta del territorio.
Il Montefalco Sagrantino, varietà autoctona della zona, rappresenta in modo unico il concetto di territorio umbro. Come Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), può essere prodotto esclusivamente nelle colline di Montefalco e in parte nei comuni circostanti.
Il Museo, quindi, non solo rafforza il legame identitario di questo vitigno con il territorio de “La Strada del Sagrantino”, ma si pone anche come un’esperienza profondamente rappresentativa, arricchendo l’attività di promozione per l’intero sistema socio-economico del Consorzio Tutela Vini Montefalco.
Come è nata l’idea del museo
Il Museo del Sagrantino è il frutto di una sinergia vincente tra pubblico e privato: promosso dal Comune di Montefalco con il sostegno della Regione Umbria e la collaborazione del Consorzio Tutela Vini Montefalco e La Strada del Sagrantino. I lavori di ampliamento sono stati realizzati grazie al Por Fesr 2007-2013, con la direzione lavori dell’architetto Bruno Gori e il progetto curato dall’architetto Michele Giuseppe Onali. L’allestimento è stato affidato a Tractis di Stefano Mosconi, mentre i contenuti sono stati curati da Maggioli Cultura e Turismo.
L’assessore al Turismo Daniela Settimi ha sottolineato l’importanza di questo progetto, definendolo un racconto emozionale della lunga storia del Sagrantino. Un lavoro di squadra che ha coinvolto l’amministrazione comunale, il gestore Maggioli Cultura e Turismo, l’architetto Gori, la Strada del Sagrantino e il Consorzio Tutela Vini Montefalco, confermando l’impegno congiunto per valorizzare il patrimonio culturale e enologico della regione umbra.
“Quello del Museo del Sagrantino – spiega l’assessore al Turismo e alla Cultura – è stato un progetto in cui l’amministrazione comunale ha lavorato in maniera attenta e oculata per restituire al Complesso Museale di San Francesco uno spazio dedicato al Sagrantino in grado di illustrare la sua lunga storia. Un racconto emozionale fatto di testimonianze del territorio, immagini suggestive e video che faranno immergere il visitatore nella coinvolgente atmosfera della storia del nostro Sagrantino, re indiscusso del territorio. È stato un grande lavoro di squadra che ha coinvolto l’Ufficio tecnico del Comune di Montefalco, il gestore Maggioli Cultura e Turismo, con in particolare la responsabile del Museo Serena Marianelli, l’architetto Gori, la Strada del Sagrantino e il Consorzio Tutela Vini Montefalco“.
Una tradizione che affonda le sue radici nel Medioevo
Già importante nell’epoca dei Romani per la sua posizione strategica tra Spoleto e Perugia, Montefalco è stata soprannominata la “Ringhiera dell’Umbria”. La tradizione vinicola risale al Medioevo, grazie ai monaci benedettini che, hanno piantato alcune delle prime viti umbre, tra cui il celebre Sagrantino, considerato autoctono.
Il primo documento ufficiale che menziona il Sagrantino risale al 1500, attribuendone la coltivazione ai frati francescani, che lo utilizzavano per scopi religiosi, da cui potrebbe derivare il nome “Sagrantino”. Sull’origine di questo vitigno, vi sono varie teorie, alcune delle quali suggeriscono una selezione da cloni locali, mentre altre lo riconducono alla Spagna.
Dal 1540, un’ordinanza comunale stabilì ufficialmente la data d’inizio della vendemmia a Montefalco, una tradizione che continua a essere rispettata grazie alla Confraternita del Sagrantino ogni settembre.