15 Apr, 2025 - 13:00

Montefalco, inaugurata la mostra "Graffiti dell'Umbria": visitabile fino al 15 giugno

Montefalco, inaugurata la mostra "Graffiti dell'Umbria": visitabile fino al 15 giugno

Svelata “Graffiti dell’Umbria. Scritture spontanee medievali e moderne”: l'inaugurazione si è tenuta a Montefalco domenica 13 aprile e la mostra sarà visitabile fino al 15 giugno.

Una mostra che vuole far riscoprire i graffiti: dal passato al presente

A Montefalco è stata inaugurata la mostra visitabile fino al 15 giugno che vuole dare il giusto risalto ai graffiti di epoca medioevale e moderna presenti nel territorio umbro.

I graffiti antichi sono lontani dagli atti vandalici, bensì rappresentano testimonianze autentiche delle epoche passate. "Forme d'arte" che rappresentano un patrimonio di inestimabile valore, ancora poco conosciuto dal grande pubblico. La mostra propone una mappatura dei graffiti rinvenuti in Umbria, portando alla luce un vastissimo repertorio: croci, navi, animali, figure antropomorfe, simboli esoterici, date, alfabeti, preghiere, giochi e vere e proprie “firme”.

Durante la mostra sono esposte circa 50 schede dotate di un QRCode, così da reperire informazioni sul luogo di provenienza del graffito e le indicazioni per raggiungerlo. La mostra diventa, inoltre, un invito a seguire di persona gli itinerari pellegrini dell’Umbria, passando per tutti i borghi, alla ricerca di eremi, chiese ed edicole votive “segnati” dai graffiti.

Il curatore Trevisi: "Questa mostra vuole approfondire questi atti comunicativi"

L’Umbria nel medioevo fu, specialmente dal XIII secolo, interessata da tantissimi pellegrini, per il culto per la tomba di San Francesco di Assisi e per i luoghi a lui più cari e successivamente per l’indulgenza della Porziuncola. 

Da regione di transito, l’Umbria divenne, perciò, meta di pellegrinaggi e negli edifici religiosi si moltiplicarono graffiti, spesso opera di pellegrini e viandanti. Non solo graffiti devozionali, ma anche scritture di memoria e commemorative.

Il progetto ha inteso approfondire e mappare questi atti comunicativi, per dare vita ad un itinerario alla riscoperta di antiche iscrizioni - spiega Come spiega il curatore Pier Paolo Trevisi - In Umbria, come nel resto del territorio nazionale, i graffiti compaiono ovunque: all’interno e all’esterno di edifici sia laici che religiosi, sulle porte, sulle colonne, sulle pareti. Negli edifici di culto, questi segni sono spesso lasciati da pellegrini e viandanti e si concentrano sugli affreschi. Le iscrizioni, soprattutto quelle di carattere devozionale, risultano più numerose nei luoghi situati lungo gli antichi itinerari”.

Un appuntamento fisso ma itinerante

Quest'anno la sede della mostra è il Complesso Museale di San Francesco a Montefalco, sede della mostra, col cuore pulsante del Complesso che è rappresentato dalla chiesa di San Francesco, le cui pareti conservano ancora interessanti graffiti risalenti al XV-XVI secolo. La mostra, ora esposta a Montefalco, ha avuto già sede in prestigiose sedi nei Comuni di Foligno, Perugia, Collazzone, Vallo di Nera, Nocera Umbra e Trevi.

L'esposizione, parte di un progetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, è promossa dall’ERC ADG Project Graff-IT, Writing on the Margins. Graffiti in Italy, 7th to 16th centuries e Comune di Montefalco, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e in collaborazione con l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara e Maggioli Cultura e Turismo.

Graffiti dell'Umbria - sottolinea Daniele Morici, vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Montefalco - consente di esplorare un sostrato di informazioni fino ad oggi poco conosciuto, sia dagli esperti che dagli appassionati d'arte. I graffiti, impressi dalla mano di anonimi e viandanti sui dipinti e le pareti di edifici di culto o di altra natura, richiamano l'immaginario di uomini e donne del passato, rivelandosi una fonte d'eccezionale freschezza, capace di proiettare il fruitore odierno oltre la cosiddetta storia ufficiale e ricostruire il vissuto, anche psicologico, di chi ci ha preceduti. Un appuntamento imperdibile, per chiunque voglia sondare l'inesauribile ricchezza racchiusa nel nostro patrimonio storico e culturale”.

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Emanuele Landi
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