“C’è ancora un grande lavoro da fare, tante sfide da affrontare e qualità da esaltare. Con questo spirito e con grande consapevolezza ho dato la mia disponibilità a proseguire questo cammino sul percorso tracciato fino ad oggi. Mi candiderò a sindaco, con la consueta passione e determinazione. Dalla vostra parte, sempre“. Con queste parole il sindaco di Montecchio, Federico Gori, ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni comunali del prossimo giugno.
Classe 1984, Federico Gori è stato eletto sindaco della città per la prima volta nel 2014, per poi essere riconfermato dagli elettori nel 2019. La notizia della nuova corsa elettorale da parte del primo cittadino, che è coordinatore dei Piccoli Comuni in seno ad Anci Umbria, è arrivata lunedì 11 marzo.
Montecchio, sindaco Gori punta a fare tris
Per il sindaco di Montecchio, Federico Gori, in procinto di concludere la sua seconda legislatura, sembra essere ormai giunto il momento dei ringraziamenti. “Voglio innanzitutto esprimere profonda gratitudine a tutta la mia comunità – fa sapere in una nota – che in questi anni ho avuto l’onore di rappresentare come sindaco. Un ruolo importante, al quale ho dedicato tutto me stesso con entusiasmo e senso di responsabilità, ricevendo molto più di quanto immaginassi. In questa grande famiglia la cosa che non mi avete mai fatto mancare è stato l’affetto, sostenendomi durante tutto il percorso, dandomi forza e sicurezza“. Un sentito grazie va anche alla compagine di governo: “una grande squadra, fatta di persone autentiche, prima ancora che amministratori comunali straordinari, con i quali insieme a dipendenti e collaboratori abbiamo cercato di essere punto di riferimento sempre, anche nei momenti più difficili come quelli della pandemia – riconosce Gori – Con un pizzico di commozione, ammetto che senza tutti loro nulla sarebbe stato possibile“.
Per il primo cittadino di Montecchio, è stato inoltre un privilegio, durante questi anni alla guida dell’amministrazione comunale, imparare a “comprendere le diverse sfumature che differenziano i luoghi, le persone e le frazioni del nostro straordinario territorio” per la cui promozione e valorizzazione Gori dice di aver sempre garantito il massimo impegno: “in questi anni anche voi avrete imparato a conoscermi e sono certo avrete capito che se c’è una cosa che non rientra nel mio modo di fare è quella di risparmiarmi, soprattutto nei momenti più difficili. Ovunque io sia andato ho portato nel cuore il mio paese, decantandone caratteristiche ed esaltandone l’aspetto umano, quello che ci rende comunità“. Ed è per questo motivo che, nella speranza di essere stato all’altezza della fiducia che il Comune di Montecchio ha in lui riposto, dichiara di essere pronto a tornare in pista per una terza legislatura: “Abbiamo provato e stiamo provando ad immaginare un paese sempre migliore, al passo coi tempi e pronto alle sfide di una società che è in rapida evoluzione“.
Il terzo mandato da sindaco
Il limite al numero dei mandati che possono essere ricoperti consecutivamente da un sindaco è stato previsto per la prima vota con la legge la legge 81/1993 che ha sancito l’elezione diretta del sindaco. Con l’approvazione del Testo unico degli Enti Locali (Tuel) nel 2000, il limite dei due mandati è rimasto inalterato, nonostante la durata dell’incarico dei sindaci sia contestualmente passata da 4 a 5 anni e sia stato anche stabilito il criterio secondo il quale, se un mandato è durato meno di due anni e mezzo, allora non è considerato ai fini del conteggio dei limiti temporali. Dopodiché, la legge Delrio (l. 56/2014) ha reso possibile correre per il terzo mandato ai sindaci dei comuni con popolazione fino a 3mila abitanti; limite spostato, successivamente, ai comuni sotto i 5mila abitanti (l. 35/2022).
A fine gennaio scorso, il governo Meloni ha però emanato un decreto legge (Dl 7/2024) contenente disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali 2024 che, oltre a stabilire giorni e orari in cui si terranno le elezioni europee di giugno, è intervenuto sul testo unico degli enti locali (Tuel) andando a modificare il numero massimo di mandati che possono essere ricoperti dai sindaci. Nella fattispecie, il governo ha aumentato il numero di mandati da sindaco da 2 a 3 per i comuni tra 5 e 15mila abitanti e ha eliminato, invece, qualsivoglia limite massimo di copertura dell’incarico per i comuni più piccoli.
Alla base della decisione, la crescente difficoltà a individuare candidati sindaci nei piccoli centri. Il report di Openpolis dimostra che al diminuire del numero dei residenti cresce la quota di comuni in cui il sindaco è almeno al secondo mandato. In modo particolare, nei centri più piccoli il dato sfiora il 50% (48,4%) mentre si riduce al 42,3% in quelli tra 5 e 15 mila abitanti e al 36,8% in quelli più grandi.