21 Feb, 2025 - 20:19

Giorgia “canta come 30 anni fa”? Mogol nella bufera, reazioni a catena

Giorgia “canta come 30 anni fa”? Mogol nella bufera, reazioni a catena

Giulio Mogol, uno dei più celebri autori della musica italiana, ha deciso di dire la sua sull’ultima edizione del Festival di Sanremo. Ospite del programma radiofonico Un Giorno da Pecora, ha confessato candidamente di non aver seguito la kermesse, se non per un’eccezione: Simone Cristicchi. Peccato che, nonostante questa visione parziale, abbia comunque trovato il tempo per criticare l’interpretazione di Giorgia, accusandola di cantare come trent’anni fa. Non l'avesse mai fatto. Una frecciatina che ha scatenato una reazione a catena.

Quello che sembrava un semplice giudizio si è trasformato in un vero e proprio tornado mediatico. Da esperti del settore a colleghi, fino ai familiari della cantante, tutti si sono mobilitati per rispondere a Mogol. La sua dichiarazione ha finito per metterlo all’angolo, facendolo apparire come un nostalgico rimasto bloccato nei tempi che furono. 

Mogol, Giorgia e il peso della tradizione

Uno dei nomi più discussi di quest’anno è stato quello di Giorgia, rimasta fuori dal podio. Mogol ha così sentenziato: "Ha una voce incredibile, ma canta ancora come si faceva trent’anni fa". Insomma, un'icona della musica italiana che avrebbe bisogno di una bella spolverata di novità.

Secondo lui, il segreto per emozionare il pubblico non sarebbe la potenza vocale, ma la credibilità dell’interpretazione. Dunque, se Giorgia avesse un po’ meno voce e un po’ più di "credibilità", magari si guadagnerebbe la sua approvazione. E la invita a fare un corso di canto. 

Jurman difende Giorgia: “Le critiche sono assurde”

Le dichiarazioni di Mogol sulla cantante romana hanno scatenato reazioni, tra cui quella del vocal coach Luca Jurman, che su Fanpage.it ha preso le difese dell’artista. "Queste critiche sono assurdità", ha detto.

Jurman non si è fermato lì e ha lanciato la sua stoccata: secondo lui, la scuola di Mogol sarebbe perfetta per imparare a scrivere canzoni, ma non certo per insegnare a cantare. E infatti, invece di prendere appunti sul "Corso di aggiornamento vocale per Giorgia", ha puntato il dito sulla deriva musicale italiana.

Jurman ha calato l'asso con una verità difficile da contestare: "Mogol è un grande autore, ma non è un cantante". Una frase che, tradotta in linguaggio spiccio, suona un po’ come "Parliamo di cose che conosciamo".

Malgioglio contro Mogol: “Dovrebbe andare a scuola da Giorgia”

A difendere Giorgia è intervenuto anche Cristiano Malgioglio, che, da uomo di spettacolo quale è, non si è certo trattenuto nel dire la sua. Ospite di Storie Italiane, il co-conduttore di una delle serate di Sanremo 2025 ha ribattuto alle critiche di Mogol senza nascondere il suo disappunto e con l’autorevolezza di chi, come Mogol, ha scritto pagine importanti della musica italiana, ma che a differenza sua non ha dubbi sul talento di Giorgia. "Giorgia non ha solo una bella voce, ha un vero e proprio strumento", ha affermato con enfasi.

Malgioglio ha poi alzato il livello dell’indignazione, chiedendosi come si possa davvero definire "antiquata" una delle interpreti più talentuose della musica italiana. Secondo lui, se Mogol avesse avuto davvero a cuore l’artista, anziché suggerirle un corso di canto, avrebbe potuto fare qualcosa di più utile: tipo scriverle una canzone. "Non mi arrabbio mai, ma chi mi tocca Giorgia mi trova", ha chiosato con la solennità di chi sta per sguainare il ventaglio della giustizia.

Valerio Scanu si schiera dalla parte di Giorgia

Dopo Malgioglio, anche Valerio Scanu si è unito al coro di chi si è chiesto se Mogol, ultimamente, non abbia voglia di lanciare provocazioni più che giudizi musicali. Durante la trasmissione La Volta Buona, condotta da Caterina Balivo, Scanu ha ascoltato le critiche rivolte a Giorgia e ha reagito con un’aria tra lo stupito e il perplesso.

Secondo lui, oggi saper cantare bene è quasi una colpa e se qualcuno come Giorgia viene messo in discussione, allora siamo alla frutta. Ha poi trovato geniale l’idea che proprio Mogol voglia dare lezioni di canto alla cantante romana, ironizzando sul fatto che forse sarebbe il caso di gestire meglio certe dichiarazioni prima di pronunciarle. “Dire certe cose rischia di renderlo poco credibile”, ha affermato, ribadendo che definire Giorgia antiquata è un po’ come dire che il Colosseo è fuori moda.

Il padre di Giorgia prende posizione

A intervenire nel dibattito è stato anche Giulio Todrani, che non è un esperto qualunque, ma il padre di Giorgia, e quando parla di sua figlia lo fa con la convinzione di chi sa di cosa sta parlando. Ospite anche lui de La Volta Buona, ha bocciato senza mezzi termini l’idea che la cantante abbia bisogno di un corso di canto. "Non lo accetto, non esiste", ha detto, e in effetti, pensare che Giorgia debba tornare a scuola di canto fa ridere per davvero.

Todrani ha ricordato che sua figlia ha costruito la sua carriera con anni di studio e gavetta, non con un colpo di fortuna. Ha anche fatto notare che il pubblico di Sanremo non sembrava per nulla infastidito dalla sua voce "ferma a trent'anni fa", visto il calore con cui l’ha accolta nonostante il sesto posto. Insomma, se Giorgia emoziona migliaia di persone, forse non è lei ad avere un problema.

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Francesca Secci
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