Quando si intraprende un percorso di rinascita si genera bellezza. Un messaggio che anche Miss Italia Ofelia Passaponti e la patron dello storico concorso, Patrizia Mirigliani hanno abbracciato. Quell'abbraccio è diventato reale alla Comunità Incontro di Molino Silla a cui le due donne hanno fatto visita da pochissimo.
"Un luogo dove il coraggio e la speranza si respirano in ogni sorriso e parola - si legge dai social di Miss Italia -. La forza di chi sceglie di ricominciare, il valore dell’aiuto reciproco e la bellezza autentica di questa comunità mi hanno lasciato un segno profondo".
Ad accogliere calorosamente Passaponti e Mirigliani c'erano gli ospiti della struttura e il direttore Giampaolo Nicolasi. Un incontro emozionate che Ofelia Passaponti, corona da Miss in testa, ha così commentato "Qui ho scoperto quanto sia potente sentirsi parte di una famiglia che non giudica, ma sostiene e accoglie. Porterò sempre con me questa esperienza: la luce della Valle della Speranza e la testimonianza di chi, ogni giorno, sceglie di credere in una seconda possibilità".
Capita non di rado che personaggi noti e personalità pubbliche passino per una gradita visita alla Comunità Incontro. Nel corso dell'ultimo anno ci sono stati i cantanti Ermal Meta e Emma Marrone e anche il presidente del Senato Ignazio La Russa, solo per nominarne alcuni. Nata 1963 da don Pierino Gelmini dopo l'incontro a Roma, a Piazza Navona, con un ragazzo tossicodipendente, Alfredo Nunzi, la Comunità Incontro in oltre sessant'anni di attività è rimasta sempre al fianco dei più fragili, combattendo in prima linea tutte le forme di dipendenza.
La Comunità, oltre alla casa madre di Amelia aperta nel 1979, oggi può contare su una decina di centri residenziali e di accoglienza. A questi si aggiungono i gruppi di appoggio formati dai volontari che hanno svolto il percorso in comunità e che sono capillarmente presenti in tutta Italia e ci sono strutture operative anche nel resto d'Europa (Spagna, Grecia, Croazia), in Sud America (Bolivia e Costa Rica) e in Asia (Thailandia). In Italia attualmente le persone assistite dalla rete della Comunità Incontro sono circa 400 più i numerosi utenti assistiti sottoposti a misure cautelari, anche nelle carceri.
In decenni di attività la Comunità Incontro è cambiata, adattandosi alle trasformazioni della società e impegnandosi nella riabilitazione, oltre che dalle tossicodipendenze, anche sul fronte delle nuove dipendenze.
Tra le iniziative più recenti della Comunità Incontro c'è il progetto pilota con la promozione degli screening oncologici gratuiti rivolti alle donne ospiti nelle strutture terapeutiche. Una fascia di popolazione definita "hard to reach", ovvero difficile da raggiungere proprio perché a causa dei percorsi nelle strutture rimane spesso esclusa dai percorsi di prevenzione.
Un gap del sistema sanitario che il protocollo sottoscritto fra Comunità Incontro e Usl Umbria 2 vuole colmare. Il progetto vede coinvolte attivamente le ospiti delle struttura con un percorso informativo personalizzato e il supporto costante degli operatori sanitari. In campo c'è un team multidisciplinare, tra cui specialisti del Centro Donna, del Laboratorio Unico di Screening e del Consultorio di Narni-Amelia.
Don Pierino si è spento il 12 agosto 2014 ma il suo messaggio rimane vivo e forte. La sua visione della Comunità Incontro era quella di un luogo in grado di accogliere chi era stato risucchiato nella spirale della tossicodipendenza: un luogo sicuro, di riabilitazione ed educazione. "La mia vita non vorrei fosse una piccola candela, vorrei fosse una splendida torcia che voglio far ardere quanto più possibile" sosteneva don Pierino. Un esempio la sua vita che continua a guidare tutti coloro che hanno scelto di continuare ad impegnarsi per combattere ogni forma di dipendenza.