Il derby tra Gubbio e Ternana ha regalato emozioni a non finire, con un 3-3 spettacolare destinato a restare negli annali del calcio umbro. Un pareggio che, se da un lato lascia l’amaro in bocca per i tifosi rossoblù - beffati al 96’ da un rigore contestato - dall’altro conferma la crescita della squadra di Domenico Di Carlo, capace di proporre gioco, intensità e una ritrovata vena offensiva. Sei gol nelle ultime due partite e un’identità sempre più chiara: il Gubbio è tornato a divertirsi e a far divertire.
(Foto copertina Simone Grilli)
Contro una Ternana esperta e di grande qualità, il Gubbio ha messo in campo una prestazione di carattere, andando per tre volte in vantaggio grazie a un atteggiamento propositivo e un pressing alto che ha mandato in tilt la costruzione dal basso delle Fere. Solo un episodio sfortunato e la tenacia degli avversari hanno impedito a Di Carlo di portare a casa una vittoria che sarebbe stata meritata.
Il pareggio finale, arrivato su rigore al 96’, brucia, ma non cancella i segnali positivi: il Gubbio ha confermato la crescita vista a Carpi, dove si era imposto per 3-0 con una prova altrettanto convincente. Due partite, sei gol e tanta fiducia in un gruppo che sembra aver finalmente trovato il giusto equilibrio tra fase offensiva e copertura difensiva.
Se il Gubbio sta vivendo un momento di rinascita in fase offensiva, parte del merito va a Amoako Minta, classe 2005, arrivato in estate in prestito dal Sassuolo. Giovane, rapido, tecnico e dotato di grande personalità, l’esterno offensivo ghanese ha impiegato qualche settimana per ambientarsi alla Serie C, ma ora sembra pronto a esplodere definitivamente.
Contro il Carpi, schierato sorprendentemente in coppia con La Mantia, Minta ha offerto una prestazione superlativa: decisivo nel pressing che ha portato al gol di Carraro, autore dell’assist per La Mantia nel raddoppio e protagonista dell’azione che ha innescato il 3-0 di Djankpata. Ma la conferma è arrivata nel derby: una rete di freddezza e qualità nel primo tempo, poi al 90’ la corsa devastante sulla fascia con l’assist perfetto per Tommasini, che ha siglato il momentaneo 3-2.
Minta non è solo velocità e freschezza: è anche un prodotto del lavoro quotidiano di mister Di Carlo, da sempre attento alla crescita dei giovani. Il tecnico laziale ha saputo aspettarlo e valorizzarlo, costruendo intorno a lui un sistema offensivo che ne esalta le qualità.
La coppia La Mantia-Minta funziona: l’attaccante esperto gioca spalle alla porta, attira i difensori e apre spazi per gli inserimenti del compagno, che con la sua rapidità riesce a sfruttare le profondità. È un’intesa che si rafforza partita dopo partita e che potrebbe diventare il marchio di fabbrica del nuovo Gubbio.
Di Carlo, con equilibrio e lucidità, ha saputo trasmettere alla squadra i propri valori: lavoro, disciplina e mentalità vincente. L’attacco ora gira, ma non è frutto del caso. Dietro le sei reti in due partite ci sono settimane di allenamenti mirati, schemi offensivi curati nei dettagli e una gestione attenta delle energie.
Il Gubbio sta diventando lo specchio della sua gente: orgoglio, cuore e sacrificio. In ogni gara si percepisce l’attaccamento alla maglia, un senso di appartenenza che si riflette anche nelle prestazioni dei più giovani.
La squadra ha cambiato marcia. Le ultime due partite non hanno solo portato punti e gol, ma hanno restituito fiducia a un gruppo che ha sempre creduto nel lavoro del mister. Le scelte di Di Carlo - tra cui il rilancio di Minta e la gestione attenta di La Mantia - stanno pagando.