I meteorologi sono tutti concordi: il grande caldo è in arrivo. Da oggi, 17 giugno, l’anticiclone africano Minosse porta l’estate su tutta la Penisola con temperature che toccheranno anche picchi di 40°. Dopo un mese di maggio caratterizzato dall’instabilità, porte spalancate sull’estate seppur con qualche settimana di ritardo. Minosse porterà con sé afa e caldo anomalo in questa settimana che si prospetta bollente. Come riporta Antonio Sanò fondatore del sito ilmeteo.it, farà davvero tanto caldo. Da oggi assisteremo a un’escalation graduale delle temperature “le giornate più roventi – sottolinea Sanò – sembrano essere quelle di giovedì 20 (equinozio d’estate) e venerdì quando al Centro-Sud i valori massimi toccheranno punte di 39-40°C come a Roma, Napoli, Terni, Macerata, Firenze, al Nord anche a Forlì e Ferrara“. L’Umbria quindi sarà interessata in pieno dall’anticiclone africano e è bene essere preparati. Per adottare comportamenti sani e proteggersi dagli effetti dall’emergenza calore, la Usl Umbria 2 ha già diffuso il Piano Calore 2024, una guida con i consigli utili rivolti a tutta la popolazione.
Minosse e il Piano Calore: alcuni consigli utili per proteggersi dal caldo
Il primo comportamento da mettere in atto è il monitoraggio del meteo, così da essere sempre informati riguardo a eventuali situazioni di criticità. Nella guida redatta dall’Usl Umbria 2 viene precisato come “gli effetti delle ondate di calore sulla salute si manifestano quando il sistema di regolazione della temperatura del nostro corpo non riesce a disperdere il calore eccessivo” una situazione a cui tutti dobbiamo prestare attenzione. Ci sono però soggetti particolarmente a rischio che non sono in grado di avvertire i cambiamenti di temperatura poiché “si trovano in condizioni che limitano le capacità di adattamento al calore e hanno difficoltà a disperdere il calore e a bere e a mantenere lo stato di idratazione autonomamente“. Chi sono dunque i soggetti più a rischio nelle ondate di calore?
- gli over 65 anni
- i neonati e i bambini
- le persone obese e con malattie croniche (in particolare quelle cardiovascolari)
- le persone con malattie mentali e coloro che assumono particolari farmaci in grado di modificare la percezione del calore o la termoregolazione
- le persone non autosufficienti e quelle che vivono in stato di solitudine.
Quali sono i comportamenti migliori da adottare quando si è alle prese con il caldo anomalo? La Usl Umbria 2 ha redatto un elenco.
- Bere più liquidi, in particolare acqua.
- Restare in casa o in zone ombreggiate e fresche o in ambienti condizionati nelle ore di maggiore insolazione (tra le 11 e le 15).
- Ventilare l’abitazione o usare un condizionatore se è possibile.
- Se non si ha un condizionatore in casa, nelle ore più calde fare docce extra oppure recarsi in luoghi vicini in cui vi sia l’aria condizionata (per es. centri commerciali, cinema, biblioteche).
- Indossare abiti leggeri, possibilmente di colore chiaro e non aderenti, per permettere la circolazione dell’aria sul corpo.
- Evitare fitness ed esercizi fisici non necessari all’aperto o in luoghi non condizionati ed evitare l’esposizione inutile al sole diretto.
- Nel caso in cui si debbano svolgere attività all’aria aperta, limitarle alle ore mattutine e serali.
- Preferire pasti leggeri e fare attenzione alla conservazione dei cibi.
- Non sostare in automobili ferme al sole e non lasciare mai persone, specialmente bambini o anziani, e animali domestici in auto o altri veicoli chiusi.
- Per conoscere i servizi a cui ci si può rivolgere in caso di necessità e per saper se e dove, nelle vicinanze dell’abitazione, vi sono appositi luoghi per il sollievo dal caldo, telefonare ai Distretti sanitari della ASL, agli uffici comunali, alla Protezione Civile.
La rete di assistenza della Usl Umbria 2
In tutto il territorio di competenza della Usl Umbria 2 sono state predisposte delle aree di accoglienza dotate di impianto di condizionamento. Ad attivare la procedura di trasferimento in queste aree per i cittadini definiti “ad alto rischio” è il medico di famiglia che redige una apposita scheda e la trasmette al centro di salute. A quel punto, in collaborazione con i Comuni, viene attivato il trasferimento dei pazienti. Il medico di famiglia è la prima figura professionale da contattare in caso di malore o in alternativa la guardia medica di notte e nei festivi. In situazioni di pericolo di vita va invece chiamato il 118.