Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, durante una visita all’Itis Alessandro Volta di Perugia, ha elogiato gli sforzi delle scuole per avvicinare il sistema educativo al mondo del lavoro, ampliando le opportunità per gli studenti.

“Sono soddisfatto per l’interesse e il coinvolgimento delle scuole che credono in una prospettiva che collega sempre di più la scuola con il mondo del lavoro e che offre opportunità straordinarie ai nostri studenti”, ha affermato Valditara. L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, era presente all’incontro.

L’arrivo del ministro Valditara all’Itis Alessandro Volta di Perugia è stato accolto dalle proteste degli studenti dell’Unione degli studenti (Uds) e dei docenti precari, che hanno espresso il loro dissenso con manifestazioni di piazza.

Valditara, l’innovazione attraverso la riforma 4+2

Il ministro ha potuto osservare i risultati concreti ottenuti con i finanziamenti del Pnrr, tra cui il viaggio virtuale tramite visori VR e la proiezione nella nuova cupola digitale, il Volta Space Lab. Durante la visita, il ministro ha discusso l’attuazione della riforma approvata a luglio 2024, che consente agli studenti di accedere ai corsi professionalizzanti dell’Its Academy dopo quattro anni di scuola superiore. “Ho trovato un utilizzo intelligente dei fondi Pnrr – oltre ad un approccio stimolante al 4+2”, ha commentato Valditara, definendo il sistema come “un apprendimento a 360 gradi – e di conseguenza, un inserimento rapido nel mondo del lavoro e l’acquisizione di quelle soft skills e competenze trasversali che possano creare lavoratori specializzati richiesti da imprese sempre più internazionali”.

Il ministro ha poi toccato un tema delicato, quello degli studenti disabili e dei docenti di sostegno, in linea con gli obiettivi del G7 – Inclusione e disabilità conclusosi di recente. “Ci siamo accorti che in Italia ci sono circa 85mila docenti di sostegno non specializzati. La colpa è del sistema universitario che si è rivelato inadeguato a specializzare questi docenti”, ha dichiarato Valditara.

Ha spiegato che sono stati previsti più fondi nella Legge di bilancio per l’assunzione di insegnanti precari, sottolineando che “da quest’anno le famiglie potranno chiedere la continuità didattica per gli insegnanti di sostegno, per venire incontro alle necessità degli studenti disabili”. Ha inoltre annunciato che il piano Agenda Nord destinerà 8 milioni di euro all’Umbria per contrastare l’abbandono scolastico, ispirandosi al modello dell’Agenda Sud, che ha già dato esiti positivi nelle regioni meridionali.

Gli studenti e gli insegnanti precari contestano

All’ingresso dell’istituto, un sit-in organizzato dall’Unione degli studenti dell’Umbria ha dato voce al dissenso nei confronti del ministro. Camilla Sportellini, coordinatrice dell’Uds Perugia, ha dichiarato: “La visita del ministro Valditara non è stata voluta dagli studenti perugini. La nostra voce continua a non essere ascoltata. Ci ritroviamo a fare lezione in scuole non a norma, con infiltrazioni, muffe e problemi strutturali, e la risposta delle istituzioni è destinare fondi per l’acquisto di strumenti che non verranno mai effettivamente utilizzati per la didattica. Siamo inoltre in forte opposizione al modello di scuola che Valditara vuole creare. Una scuola repressiva, in cui chi esprime il proprio dissenso, non solo non viene ascoltato, ma anche punito. La scuola deve formare il pensiero critico, e una scuola che reprime il dissenso va nella direzione esattamente opposta“.

L’accusa di passerella mediatica

Il coordinatore nazionale dell’Uds, Tommaso Marelli, ha lanciato accuse precise al ministro: “La presenza del ministro oggi è solamente una passerella di immagine”, ha dichiarato, ricordando come Valditara stia girando le scuole italiane senza affrontare le questioni sollevate dagli studenti. Marelli ha fatto riferimento a un episodio avvenuto meno di un mese fa a Torino, dove il ministro ha definito “irrispettoso e intollerante” uno studente che lo aveva criticato, evitando di rispondere nel merito. “Non vogliamo passerelle, ma ascolto e risposte concrete. Anche per questo, il 15 novembre, gli studenti di tutta Italia scenderanno in piazza. Vogliamo potere”, ha concluso Marelli.