03 May, 2025 - 15:30

Ministeri laicali a Gubbio: una Chiesa che serve e cammina nella fraternità. Il ricordo di Papa Francesco

Ministeri laicali a Gubbio: una Chiesa che serve e cammina nella fraternità. Il ricordo di Papa Francesco

Un momento di profonda partecipazione e spiritualità ha riunito l’intera comunità ecclesiale eugubina nel pomeriggio di mercoledì 30 aprile 2025, nella Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, per la Santa Messa in suffragio di Papa Francesco, presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini.

Una celebrazione densa di significati: oltre alla memoria del Pontefice scomparso e alla festa della dedicazione della “chiesa madre” della diocesi, la liturgia ha segnato anche il conferimento dei ministeri laicali del lettorato, dell’accolitato e l’istituzione di nuovi ministri straordinari della comunione.

Un’omelia nel segno del Vangelo e di Papa Francesco

“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”, ha esordito il Vescovo durante l’omelia, citando le prime parole dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Un omaggio diretto al Pontefice che ha segnato con forza il cammino della Chiesa con il suo stile inconfondibile di fraternità, prossimità e servizio.

Monsignor Paolucci Bedini ha poi ricordato con forza che “la vita del cristiano e della Chiesa non si spiegano se non come vita donata, ricevuta gratuitamente e donata gratuitamente”, sottolineando che ogni ministero nella Chiesa nasce da questa logica pasquale, come traduzione concreta della fraternità generata dal Vangelo.

Sei nuove lettrici e un accolito in formazione sacerdotale

Nel corso della celebrazione sono stati istituiti sei nuovi lettori: Claudia Brilli, Marinora Cardinali, Slavka Dugasova, Roberta Pascolini, Alessandra Salciarini e Tamara Tittarelli, tutte laiche impegnate nelle comunità parrocchiali della diocesi.

A ricevere il ministero dell’accolitato è stato Federico Solazzi, giovane in formazione per diventare sacerdote presso il Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI”.

Tre nuovi ministri straordinari della Comunione

Il ministero straordinario della Comunione è stato conferito a Barbara Ercoli, Sara Cecilioni e Cristiana Tognoloni, che hanno espresso la loro volontà di mettersi al servizio della Chiesa con dedizione e spirito evangelico.

“La ministerialità è la traduzione concreta di ciò che naturalmente il Vangelo inocula nelle nostre vene di credenti”, ha affermato con vigore il Vescovo, rimarcando come la disponibilità a servire non sia un privilegio, ma una forma di amore visibile e operante nel corpo ecclesiale.

Una Chiesa sinodale e fraterna

La memoria viva di Papa Francesco ha attraversato l’intera celebrazione come filo conduttore spirituale e pastorale. Un’eredità che – come ha ribadito il Vescovo – “chiede di essere raccolta e incarnata nella vita quotidiana della comunità”.

“Non c’è un altro stile nella Chiesa”, ha aggiunto. “Papa Francesco ce l’ha ricordato: il Vangelo si spiega solo nella fraternità e nel servizio reciproco. Chiunque nella Chiesa si pensa da solo, distinto dagli altri – e magari anche contro gli altri – sta dividendo la Chiesa. Sta sprecando la grazia di Cristo. Sta negando la sua croce”.

Parole forti, che hanno risuonato nella navata della Cattedrale come richiamo all’unità, alla corresponsabilità e all’impegno personale.

Una liturgia nel segno della gratitudine

La celebrazione ha avuto anche il carattere di suffragio per il Santo Padre scomparso, come segno di gratitudine per la sua testimonianza profetica e per il cammino ecclesiale che ha aperto.

La comunità di Gubbio ha manifestato, nella preghiera e nella partecipazione, il desiderio di proseguire sulla strada tracciata da Papa Francesco: quella di una Chiesa “in uscita”, povera per i poveri, serva dell’umanità, testimone credibile della risurrezione.

La Chiesa è di tutti, la missione è di ciascuno

Questa giornata rimarrà impressa nella memoria della diocesi di Gubbio come esempio di Chiesa viva, capace di valorizzare i doni dei laici, di accogliere le vocazioni e di camminare unita nella missione evangelizzatrice.

In un tempo segnato da sfide culturali e spirituali, la risposta della Chiesa eugubina è chiara: ritrovare forza nel servizio, coraggio nella comunione, speranza nella Parola.

“Essere ministri nella Chiesa non è un premio, ma un compito. Un compito che ci lega gli uni agli altri, che ci chiama a costruire, giorno per giorno, la casa comune della fede”, ha concluso Monsignor Paolucci Bedini.

Con cuore aperto, Gubbio ha accolto questa chiamata, testimoniando una volta ancora che la vera forza della Chiesa nasce dalla semplicità del Vangelo vissuto

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Mario Farneti
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