Cisl Umbria ha annunciato uno sciopero di otto ore per i metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm della regione. Il motivo risiede nella trattativa interrotta per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro dovuto alla contro-piattaforma presentata da Federmeccanica e Assistal, dove le richieste dei lavoratori hanno subito un muro. In Umbria gli operatori del settore si sono dati appuntamento davanti alla sede di Confindustria Umbria.
“Nessuna disponibilità – dichiarano Fim, Fiom e Uilm – a ridurre l’orario di lavoro e a regolamentare lo smart working, come nessuna disponibilità a riconoscere permessi per conciliare tempi di vita e di cure dei figli e dei genitori”. Nella piattaforma, inoltre, non sarebbe presente nessuna garanzia economica e non ci sarebbe occupazione per i lavoratori in caso di cambio di appalto.
Metalmeccanici, Cisl Umbria annuncia lo sciopero
Sono 20mila i lavoratori, in Umbria, interessati dallo sciopero (con Ccnl Federmeccanica). La mobilitazione si terrà lunedì 13 gennaio e dalle 10.30 è previsto un presidio davanti alla sede regionale di Confindustria, in via Palermo a Perugia.
La trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro, infatti, è saltata per la contro-piattaforma presentata da Federmeccanica e Assistal. Quest’ultima andrebbe a respingere le richieste dei lavoratori sugli aumenti di salario, sul premio di risultato e sulla regolamentazione dell’utilizzo dei contratti precari attraverso il Contratto nazionale.
La piattaforma unitaria di Fiom, Fim e Uilm avrebbe previsto un incremento dei minimi retributivi di 280 euro nei prossimi tre anni. L’importo viene giudicato insostenibile da Federmeccanica e Assistal che avevano espresso la disponibilità all’adeguamento automatico dei minimi tabellari all’indicatore di riferimento, l’Ipca Nei (Indice dei prezzi al consumo armonizzato, al netto dei beni energetici importati), che sulla base delle stime ad oggi disponibili nei prossimi 4 anni si attesterà a 173 euro. Questo ha creato lo stallo nella trattativa.
Cisl Umbria: “Non disponibili a ridurre l’orario di lavoro”
“Respinte – spiega Cisl Umbria – le richieste sugli aumenti di salario, iniziative fumose per il premio di risultato, nessuna disponibilità a regolare l’utilizzo dei contratti precari attraverso il Contratto nazionale”. Insignificanti sono state, inoltre, le risposte sulla stabilizzazione dei contratti di lavoro precari, come del resto non è stata data alcuna disponibilità per quanto riguarda la riduzione dell’orario di lavoro.
Secondo i sindacati, anche su altre importanti parti normative, mancano i progressi: tra i principali welfare, previdenza formazione e inquadramento professionale, salute e sicurezza, appalti. “Alla luce di tutto ciò – conclude il comunicato della Confederazione Italiana Sindacali Lavoratori – , i metalmeccanici hanno programmato mobilitazioni regionali”.