Lunedì 9 dicembre è stata presentata MenSana, la nuova mensa dell’ospedale di Perugia Santa Maria della Misericordia. Un luogo che è frutto di un ambizioso progetto volto a migliorare l’esperienza alimentare di pazienti, personale sanitario e familiari. Si tratta di un ambiente immersivo ispirato alla natura e ai prodotti tipici umbri e rappresenta un’innovazione nel panorama della ristorazione ospedaliera italiana.
Il progetto, intitolato “Integrazione e valorizzazione della nutrizione clinica nei percorsi di cura e nell’ambiente di lavoro”, prende forma nel 2022 grazie all’iniziativa della Direzione aziendale. Si è poi coinvolto il Servizio di Nutrizione Clinica e Dietetica, il Servizio Economato e l’Università dei Sapori, con l’obiettivo di promuovere un’alimentazione equilibrata come parte integrante delle terapie e del benessere lavorativo. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Ospedale di Perugia, nutrizione al servizio della salute: nasce MenSana
Il progetto non si è limitato alla creazione di nuovi menu personalizzati per specifiche categorie di pazienti – come bambini e anziani – ma ha anche rinnovato la cucina con tecnologie a risparmio energetico e trasformato la sala ristorazione in un ambiente accogliente e formativo. Le pareti sono adornate con gigantografie che riproducono elementi tipici del paesaggio umbro, come ulivi e girasoli, accompagnate da infografiche che illustrano gli allergeni alimentari e la piramide della sana alimentazione.
Come sottolinea Giuseppe De Filippis, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera, “l’importanza della nutrizione ospedaliera verso i pazienti quindi un aspetto terapeutico e verso gli operatori come il benessere organizzativo”. “Mangiare bene porta salute” – prosegue. “Il risultato è tangibile, infatti siamo passati da duecento a cinquecento pasti giornalieri consumati in mensa in pochi mesi grazie al lavoro di squadra delle dietiste e dei cuochi ospedalieri, affiancati dall’Università dei Sapori”. Il successo del progetto è evidente: in pochi mesi, il numero di pasti serviti giornalmente è passato da 200 a 500, grazie al lavoro di squadra tra dietisti e cuochi, supportati dall’Università dei Sapori.
Un’offerta gastronomica rinnovata
Le novità riguardano anche il regolamento aziendale per l’accesso alla mensa, con un ampliamento degli orari. Il pranzo è servito dalle 12.30 alle 15.30, mentre la cena è disponibile dalle 19.30 alle 21.30, con la possibilità di pasti take-away anche nei giorni festivi. Inoltre, il nuovo capitolato d’appalto per le derrate alimentari prevede l’introduzione di prodotti biologici, menu conformi alle linee guida ministeriali e ricette che valorizzano la tradizione regionale.
Questo modello di ristorazione è in linea con le “Linee guida di indirizzo nazionale per la ristorazione ospedaliera e assistenziale” del Ministero della Salute, che considerano la nutrizione una componente essenziale degli interventi terapeutici e una leva per promuovere stili di vita sani negli ambienti di lavoro.
Il restyling della sala ristorazione è stato possibile grazie alla collaborazione con Grafox, un’azienda perugina leader nella comunicazione visiva, che ha donato il progetto grafico e curato l’installazione delle gigantografie. Alla cerimonia erano presenti il titolare di Grafox, Andrea Lupatelli, insieme ad altri rappresentanti aziendali.
Hanno preso parte all’inaugurazione anche il direttore sanitario, Arturo Pasqualucci, la direttrice amministrativa, Rosa Magnoni, i dietisti del Servizio di Nutrizione Clinica e Dietetica, diretti da Simone Pampanelli e coordinati da Laura Cerquiglini, i cuochi ospedalieri, guidati da Roberto Mattoni, e i referenti del Servizio Economato, diretto da Serena Zenzeri.
L’evento è stato impreziosito dalle musiche natalizie eseguite dagli studenti del liceo musicale “A. Mariotti” di Perugia, diretti dal prof. Alberto Mommi. Con MenSana, l’ospedale di Perugia stabilisce quindi un nuovo standard per la ristorazione ospedaliera, coniugando salute, cultura e sostenibilità. Un progetto che dimostra come l’attenzione ai dettagli e la collaborazione tra istituzioni e territorio possano migliorare l’esperienza di chi vive e lavora in ospedale, offrendo un esempio virtuoso per altre realtà sanitarie.