Sabato 26 aprile 2025 l’Usl Umbria 1 ha segnalato un caso di meningite meningococcica a Perugia: la paziente è una studentessa 18enne ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Santa Maria della Misericordia. I primi sintomi sono comparsi venerdì 25 aprile, perciò la finestra di contagio è stata stimata tra il 18 e il 26 aprile.
Le autorità sanitarie hanno immediatamente avviato un’inchiesta epidemiologica, contattando tutte le persone entrate in contatto stretto con la giovane. Secondo fonti sanitarie, il meningococco si trasmette solo attraverso esposizioni prolungate alle goccioline di saliva di un malato, e il batterio è molto labile fuori dall’organismo: non è quindi necessaria alcuna sanificazione ambientale straordinaria. Al momento non sono stati segnalati altri casi sospetti in Umbria.
Il Servizio di Igiene dell’Usl Umbria 1 sta telefonando a ciascuna delle persone che potrebbero essere venute a contatto ravvicinato con la ragazza infetta. Tra familiari, amici e compagni di scuola sono state individuate circa 50–70 personeda sottoporre a profilassi antibiotica. Le autorità sottolineano che la profilassi è indicata solo per i contatti stretti nei giorni precedenti l’esordio dei sintomi; non serve per chi ha avuto contatti casuali o fugaci con la paziente.
L’Usl ha ricordato che la finestra di contagio copre al massimo la settimana precedente i sintomi: in questo caso, dal 18 al 26 aprile. Dato il ridotto rischio di trasmissione, non sono state disposte quarantene generalizzate né chiusure di luoghi pubblici.
Secondo l'Usl Umbria 1, il meningococco si diffonde solo attraverso contatti stretti e prolungati: conviventi, amici intimi, compagni di classe o di squadra. Non si contagia con una semplice presenza nella stessa stanza. Per chi è stato a stretto contatto con la ragazza, è prevista la somministrazione di una profilassi antibiotica specifica (ad esempio rifampicina o ceftriaxone), da assumere sotto controllo medico. Chi non ha avuto rapporti diretti o prolungati non è considerato a rischio e non necessita di alcun trattamento preventivo.
In un comunicato ufficiale, l'Usl Umbria 1 ha spiegato che "la meningite da meningococco si trasmette esclusivamente attraverso contatti stretti da persona a persona". Gli esperti precisano che il germe Neisseria meningitidis è altamente fragile fuori dall'organismo umano: non è necessaria quindi alcuna sanificazione straordinaria degli ambienti frequentati dalla giovane. L'Usl ribadisce anche l'importanza della prevenzione vaccinale: i vaccini contro il meningococco (C, ACWY e B) sono raccomandati e disponibili gratuitamente nell'ambito del programma vaccinale nazionale.
La meningite meningococcica può manifestarsi all’improvviso con febbre molto alta, forte mal di testa, rigidità del collo, nausea, vomito, sonnolenza, confusione mentale e comparsa di macchie cutanee rosso-violacee (petecchie). Se compaiono questi sintomi, bisogna assolutamente rivolgersi immediatamente a un pronto soccorso. La tempestività dell'intervento è decisiva per ridurre il rischio di complicazioni gravi.
Chi è stato identificato come contatto stretto deve contattare immediatamente il proprio medico o il Servizio di Igiene Pubblica. In caso di indicazione, va iniziata al più presto la profilassi antibiotica. Se invece compaiono sintomi compatibili con la meningite, bisogna recarsi subito in ospedale, senza aspettare l'evoluzione del quadro clinico.
Per tutti è utile controllare lo stato vaccinale contro il meningococco e, se necessario, aggiornare la copertura vaccinale. Infine, le autorità sanitarie raccomandano di adottare semplici precauzioni igieniche quotidiane, come lavarsi spesso le mani e non condividere bicchieri o posate.