Il volto di Marco Schenardi è quello di chi avrebbe voluto mettere gli scarpini e insegnare un po’ di dribbling e fughe sulla fascia ai giovani calciatori, che hanno contribuito al successo del primo memorial intitolato a Ernesto Bronzetti e a San Valentino. Ma è anche il volto di chi mette in carniere una riuscita inattesa per il trofeo internazionale, che ha coinvolto e fatto trepidare centinaia di spettatori a ogni gara. Sei squadre in campo, col Real Madrid di Florentino Peres a dare un rilievo di tutto prestigio all’evento. E una partecipazione di pubblico da grande kermesse, rappresentano il bilancio di un week end dedicato ai migliori Under 14 del calcio nazionale ed europeo.
E chissà che un giorno non racconteremo le gesta di qualche campione uscito dalle cantere di Real, Roma, Lazio, Ternana o delle due polisportive locali (Olympia e Pol. Ternana), che hanno animato le gare all’insegna del fair play.
Zidanes y Pavones: era questo il fortunato slogan coniato proprio da Florentino, grande amico di Ernesto Bron”c“etti, come lo chiamava lui alla spagnola. A significare che le grandi squadre si creano con i fuoriclasse e con i giovani del vivaio.
Schenardi: “Un grande successo del memorial Bronzetti, pensiamo alla seconda edizione e ci godiamo il valore del brand Terni”
“Siamo orgogliosi del lavoro fatto – racconta la funalbolica ala destra prestata alla politica -. È stato un torneo stupendo, che ha generato un’attenzione elevatissima. Tanta gente al campo del Sabotino per le partite, proprio non me l’aspettavo. Ci speravo certo, ma il successo è stato superiore a ogni più rose previsione. Punte di 700 spettatori che hanno gremito gli spalti, una media di oltre 350 persone presenti a ogni gara. E poi i complimenti che abbiamo ricevuto dai responsabili dei settori giovanili che hanno preso parte all’iniziativa“.
L’appetito vien mangiando. E come potrebbe essere altrimenti dopo un torneo così combattuto e i risultati raggiunti? Tanto che si pensa già al bis. A una seconda edizione che potrebbe catalizzare ancora di più su Terni l’attenzione, non solo del mondo del calcio (osservatori, addetti ai lavori, allenatori), ma anche degli operatori del turismo.
“È stata una bella iniziezione di fiducia per il brand Terni – continua Marco Schenardi -. La promozione della città come luogo ideale per meeting agonistici e per il turismo sportivo all’aria aperta ne esce rafforzata. Basti pensare che da Madrid, oltre alla squadra, sono arrivate sette famiglie dei ragazzi. E poi c’erano i romani e i laziali. Per loro sono state incantevoli le location della Cascata delle Marmore e del lago di Piediluco, dove hanno soggiornato e che hanno visitato. Se pensiamo alla seconda edizione? Ce lo hanno già chiesto tutti. Hanno trovato un ambiente idilliaco e il posto giusto per fare calcio all’insegna del fair play. Questo memorial col trofeo internazionale dedicato a San Valentino va valorizzato ulteriormente“.
Educazione, fair play e tifo corretto. Ma il calcio resta quel gioco in cui alla fine vince il Real Madrid
“Educazione, rispetto e valori dello sport – conclude Schenardi – erano gli obiettivi che volevamo perseguire. Siamo molto felici di essere riusciti a trasferire questo progetto anche alle sei squadre che si sono date battaglia sul campo. Ha vinto la correttezza ed è la cosa più bella. E poi è importante che i ternani, che hanno affollato il campo del Sabotino, abbiano compreso come sia fondamentale coinvolgere grandi club come il Real Madrid in eventi di questo tipo“.
Già, perché proprio il Real dei piccoli galacticos si è portato a casa il primo trofeo. Perché per parafrasare Gary Lineker, anche a Terni “il calcio si è dimostrato quello sport in cui nelle grandi competizioni, 22 ragazzi inseguono un pallone e alla fine vincono i madridisti“. In finale hanno sconfitto 3-0 la Roma. Ma se tutto andrà come deve, l’anno prossimo ci saranno nuovi campioncini a giocarsi le rivincite.
E chissà che effetto avrebbe fatto su Ernesto Bronzetti entrare nel salone dei trofei del Bernabeu e trovare la coppa che porta il suo nome e quello della sua città.