Dei 92 Comuni dell’Umbria, ben 35 hanno ottenuto nel corso degli anni il riconoscimento da parte de “I Borghi più belli d’Italia“. Si tratta di piccoli e incantevoli centri che costituiscono una geografia fatta di un mix tra storia, cultura, tradizioni e bellezze naturalistiche. L’assessora regionale alla Rigenerazione urbana, ai Centri storici e al Turismo, Simona Meloni ha recentemente incontrato i vertici dell’associazione, presente sull’intero territorio nazionale dal 2002, con l’intento di condividere impegni e strategie per la valorizzazione dei borghi umbri.

Simona Meloni sui borghi: “L’Umbria non può essere fatta di scrigni vuoti”

Nonostante l’incanto e il fascino dei borghi umbri siano innegabili, questi piccoli gioielli da anni fanno i conti con sfide importanti, spopolamento in primis. “L’Umbria non può essere fatta di scrigni vuoti, ma occorre mettere in atto misure capaci di arginare lo spopolamento e la desertificazione. Per raggiungere questo obiettivo, devono essere protagonisti e coinvolti tutti gli stakeholders”. Così ha dichiarato l’assessora Meloni ricevendo ieri in Regione i rappresentanti dei Comuni membri dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia”.

Come già avvenuto con gli agricoltori di Città di Castello la scorsa settimana, l’assessora regionale ha nuovamente ribadito l’apertura al confronto e all’ascolto delle molteplici istanze provenienti dal territorio. “Iniziamo una fase di ascolto concreta e ufficiale – ha detto –  con l’obiettivo di mettere a fuoco tutte le richieste che arriveranno da chi, quotidianamente, e con un grande lavoro di valorizzazione, riesce a mantenere viva l’attenzione su una dimensione da preservare“.

Sanità, servizi alla persona, negozi e associazioni: i presidi contro lo spopolamento dei piccoli centri

I piccoli Comuni sono la spina dorsale della nostra regione e vanno preservati” ha sottolineato Meloni. Per l’Umbria con sempre meno abitanti, la direzione da imboccare a Meloni appare chiara. “L’impegno deve essere orientato verso il mantenimento dei servizi sanitari e dei servizi alla persona, con una presenza sufficiente di medici di medicina generale che sempre più spesso, negli ultimi anni, hanno abbandonato ampie porzioni di territorio. Sarà fondamentale anche, mantenere le attività commerciali e puntare molto sull’associazionismo, che è ciò che più di altri riesce a supportare ed aiutare gli abitanti che restano”.

All’incontro di ieri hanno preso parte il presidente nazionale dell’associazione, Fiorello Primi, e il presidente regionale, Alessandro Dimiziani, oltre ai rappresentanti di numerose amministrazioni. “È stato un incontro importante e significativo, sono emersi spunti e richieste, tutte volte a valorizzare la bellezza dell’Umbria, per tenere vivi i piccoli borghi. Sono inoltre certa che sapremo costruire un leale rapporto di collaborazione, nell’ottica di migliorare la vita degli umbri e delle umbre”.

Da dove partire dunque con soluzioni concrete per i piccoli borghi dell’Umbria? Il primo passo per Meloni sarà quello di coinvolgere nel dialogo attivo “tutti i comuni delle aree interne, 57 su 92 totali, per una ricognizione seria e strutturata della situazione attuale”.

L’Umbria sempre più a rischio spopolamento

L’allarme spopolamento è da anni uno dei grandi problemi che gravano sull’Umbria. Un fenomeno che se nelle città più grandi si fa sentire meno, nei piccoli Comuni colpisce duramente. Negli ultimi dieci anni l’Umbria ha perso circa 42mila abitanti, passando dai 900mila del 2014 ai circa 850mila del 2023. A incidere pesantemente è il calo costante delle nuove nascite che l’immigrazione verso l’Umbria non riesce a pareggiare.

In particolare ad andarsene via sono i giovani mentre gli anziani, al contrario rappresentano la fascia di popolazione in crescita. Un esodo dovuto in buona parte alle difficoltà di trovare un impiego. Nel cuore verde d’Italia, secondo i dati Istat, gli under 35 che hanno un lavoro rappresentano solamente il 20,7% del totale. Dati molto scoraggianti per cui è necessario approntare una strategia su più fronti che sia in grado di rendere nuovamente attrattivo l’intero territorio.