La cancellazione del volo Perugia-Bergamo da parte di Aeroitalia continua ad infiammare il dibattito politico. Un volo soppresso perché insostenibile, durato neanche un anno, alle prese con frequenti ritardi e pochi passeggeri (si parla di massimo 35 a singolo volo). La questione giustificata come necessaria dalla compagnia, ha preso presto una piega ben diversa.

Da un lato c’è la passata Giunta a guida Tesei che difende la bontà del proprio operato, dall’altro l’attuale Giunta Proietti che, oltre a declinare ogni responsabilità in merito alla cancellazione, ha chiarito come quella fosse un’azione necessaria. Anche perché da Perugia a Milano Centrale c’è ormai il Freccia Rossa che in sole tre ore dall’Umbria permette di raggiungere il capoluogo meneghino. La polemica era partita con Tesei, poi era arrivata la nota “chiarificatrice” della Giunta Proietti, dopo a mettere i puntini sulle ‘I’ ci hanno pensato gli assessori Meloni e Bori e ora, infine (forse) arriva anche il consigliere e capogruppo della Lega nonché ex assessore regionale ai Trasporti, Enrico Melasecche che vuole dire la sua.

Melasecche: “Noi abbiamo salvato l’aeroporto di Perugia”

Nel corso del proprio mandato la Giunta Tesei ha spesso puntato il dito contro “l’isolamento atavico dell’Umbria” per anni sbandierato come un’eredità imperdonabile della sinistra. Una leitmotiv che torna anche nella nota di Melasecche. “L’aeroporto San Francesco nel 2019 era al bivio dello smantellamento, come molte altre realtà che il Pd ci ha lasciato” sottolinea il consigliere. L’Umbria, stando a quanto sostiene, nell’anno di insediamento del governo Tesei era vittima di “49 anni di governo delle sinistre che nel settore dei collegamenti aerei era di fatto totale“.

La scelta di puntare sul ‘San Francesco d’Assisi’ è stata ben ponderata ricorda il consigliere. “Dovevamo decidere se chiudere quella struttura, tarpando le ali allo sviluppo dell’Umbria, oppure scommettere sul rilancio facendoci carico di una sfida difficilissima“.

Melasecche sul volo cancellato parla di accuse infondate

Abbiamo fatto di tutto per cambiare il quadro della situazione – puntualizza Melasecche -, con una strategia frutto di una visione politica, quella nobilissima che ha guidato costantemente la nostra azione, per fare dell’aeroporto uno dei tanti fiori all’occhiello della legislatura di centrodestra”.

L’attenzione si concentra quindi sulla necessità di collegare il cuore verde d’Italia con Milano e tutta la Lombardia. “E’ ridicolo che alcuni assessori, nominati in modo partitico, non certo per curriculum e competenze, accusino oggi la nostra squadra di aver fatto un’operazione politica, contrattualizzando una compagnia aerea per collegare l’Umbria alla Lombardia, il motore economico del Paese in assonanza con il presidente di quella regione, che ringraziamo“.

Il capogruppo della Lega mette sul piatto i dati. “I 530.000 viaggiatori del 2023, certificano un successo politico ed economico indiscutibile, che ha visto però sempre gli attuali inquilini di Palazzo Donini lavorare contro“. E poi passa sul versante Aeroitalia che non ha mantenuto gli impegni sottoscritti con la Regione, definendola comunque una “questione di ordinaria amministrazione sempre accaduta da che mondo è mondosulla quale l’attuale Giunta potrebbe ancora intervenire.

Il capogruppo della lega: “Meglio una scelta impopolare che l’ennesimo compromesso”

Melasecche coglie la palla al balzo e dal volo Perugia-Bergamo cancellato non si lascia sfuggire l’occasione per criticare tutta la Giunta Proietti. Passata dai banchi dell’opposizione, “adesso la bicicletta l’hanno voluta e cominciassero a pedalare, se ne sono capaci, perché per governare non basta mettersi sulla scrivania la Costituzione e il Cantico delle creature“. E rincara la dose temendo che i risultati della Giunta Tesei vengano presto vanificati dall’esecutivo attuale.

Occorre decidere, minuto su minuto, fare talvolta, nell’interesse supremo degli umbri, anche scelte impopolari, perché lo sfinimento dei compromessi al ribasso alla lunga ha sempre mortificato le intelligenze, allontanato le migliori soluzioni, bruciato valore, umano e sociale prima ancora che economico, portato allo spopolamento e alla perdita di ruolo, tutte condizioni che abbiamo combattuto con determinazione” conclude.