20 Apr, 2025 - 09:00

McDonald’s, la Pasqua della protesta: sciopero a Terni per chiedere rispetto e contrattazione integrativa

McDonald’s, la Pasqua della protesta: sciopero a Terni per chiedere rispetto e contrattazione integrativa

Una Pasqua diversa, all’insegna della lotta sindacale e della richiesta di diritti fondamentali. È quella che si apprestano a vivere le lavoratrici e i lavoratori dei tre ristoranti McDonald’s di Terni, coinvolti nello sciopero nazionale indetto dalle sigle di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per domenica 20 aprile, giornata festiva scelta non casualmente per accendere i riflettori su una vertenza che si trascina da tempo senza trovare un punto di svolta.

Nel mirino dei sindacati, l’indisponibilità dell’azienda ad aprire un tavolo di confronto sulla contrattazione di secondo livello, ovvero quell’integrazione contrattuale che dovrebbe garantire condizioni migliori e più tutele per il personale. Una chiusura che riguarda non solo i locali a gestione diretta, ma anche quelli gestiti da licenziatari, come accade nel caso del McDonald’s di Terni.

"Vogliamo rispetto. Vogliamo il contratto di secondo livello"

Lo slogan della mobilitazione è chiaro e inequivocabile:Vogliamo rispetto. Vogliamo il contratto di secondo livello. Scioperiamo per i diritti e la dignità”.

Una rivendicazione netta che pone al centro il tema del riconoscimento della dignità professionale di chi, ogni giorno, lavora dietro i banconi, in cucina, in sala, garantendo un servizio continuo anche nei giorni festivi. La scelta di scioperare proprio nel giorno di Pasqua non è casuale, ma fortemente simbolica: una giornata tradizionalmente dedicata agli affetti, alla famiglia, al riposo, viene trasformata in un momento di rivendicazione collettiva. Un gesto che vuole accendere i riflettori sulla condizione di lavoratrici e lavoratori troppo spesso dimenticati.

Giovani, precari, invisibili: la voce dei lavoratori risuona in viale dello Stadio

La protesta avrà luogo con un presidio fissato per le ore 10 davanti al McDonald's di viale dello Stadio, dove sindacati, lavoratrici e lavoratori si uniranno per far sentire le proprie istanze. Un'iniziativa pubblica pensata per sensibilizzare l'opinione pubblica e i clienti, ma soprattutto per sollecitare l'azienda a prendere una posizione chiara su un tema che coinvolge migliaia di dipendenti in tutta Italia.

"Lo sciopero – spiegano i sindacati – è la risposta all’indisponibilità aziendale ad avviare un confronto sulla contrattazione integrativa di gruppo. Lo sciopero è esteso anche al locale gestito da licenziatario in considerazione del diniego alla contrattazione già formalizzato dall’azienda che gestisce l’unico locale su Terni.”

Parole che riflettono il clima di esasperazione e delusione che si respira tra i dipendenti, molti dei quali sono giovani, con contratti precari o part-time, e spesso costretti a turni disagevoli anche nei giorni festivi, senza un adeguato riconoscimento economico o normativo.

Una vertenza nazionale che parte dai territori

Quella di Terni non è un’iniziativa isolata, ma si inserisce nel contesto di una più ampia vertenza nazionale che coinvolge l’intera rete McDonald’s, una delle realtà più note del panorama della ristorazione veloce. I sindacati lamentano da tempo l’assenza di un vero dialogo con l’azienda sulla possibilità di avviare una contrattazione di gruppo, che affronti temi fondamentali come l’orario di lavoro, la conciliazione vita-lavoro, la formazione, i premi di produttività e le maggiorazioni per il lavoro festivo.

A fronte di utili crescenti e profitti consolidati, i rappresentanti dei lavoratori chiedono che anche i dipendenti possano vedere riconosciuto il loro contributo attraverso condizioni contrattuali più eque e rispettose. È in questo contesto che la Pasqua 2025 diventa, simbolicamente, una “Pasqua di lotta”.

"Si è scelto il giorno di Pasqua per scioperare e manifestare. L’appuntamento è davanti al locale di viale dello Stadio, con un presidio alle 10, dove festeggeremo questa Pasqua di lotta con l’auspicio di maggiori tutele e diritti e dignità per queste lavoratrici e questi lavoratori.”

"Un grido di dignità"

L'auspicio  dei sindacati è che anche la cittadinanza e i clienti si uniscano simbolicamente a questa battaglia, riconoscendo l’importanza di un lavoro spesso invisibile, ma essenziale. La protesta non mira a colpire l’utenza, bensì a interrogare il senso di giustizia sociale, a partire da chi ogni giorno assicura un servizio continuo, anche nei giorni festivi, senza un adeguato riconoscimento.

Nel cuore pulsante di una città come Terni, simbolo di lavoro e resistenza, la mobilitazione dei dipendenti McDonald’s assume un valore emblematico. È un grido di dignità che parte da un fast food, ma parla a tutto il mondo del lavoro.

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Francesco Mastrodicasa
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