09 Oct, 2025 - 16:26

Maxi impianto agrivoltaico di Magione: il Tar Umbria dichiara illegittimo il silenzio del Mase

Maxi impianto agrivoltaico di Magione: il Tar Umbria dichiara illegittimo il silenzio del Mase

Il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria ha giudicato illegittimo il silenzio mantenuto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) sul progetto di un maxi impianto agrivoltaico a Magione. Con una sentenza emessa l’8 ottobre, i giudici amministrativi – presieduti da Giuseppe Ungari – hanno accolto il ricorso presentato dalla società proponente Greencells Italia S.r.l., imponendo al ministero precise scadenze per concludere la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via).

Il Tar Umbria dichiara illegittimo il silenzio del Ministero sull’impianto fotovoltaico di Magione

La sentenza riguarda la mancata risposta del Mase sulla richiesta di autorizzazione al progetto “Torre dell’Oliveto”, presentato da Greencells Italia e fermo da oltre undici mesi. Il Tar ha riconosciuto che i tempi previsti per la conclusione del procedimento di Via erano stati ampiamente superati e ha quindi dichiarato l’illegittimità del silenzio dell’amministrazione.

Secondo i giudici, la Commissione tecnica Pnrr-Pniec avrebbe dovuto adottare lo schema di provvedimento Via entro 30 giorni, scadenza fissata per il 7 ottobre 2024. Entro i successivi 100 giorni il Mase avrebbe dovuto approvare l’atto finale. Nessuno di questi passaggi è stato rispettato, rendendo inevitabile l’intervento del Tar.

Maxi impianto agrivoltaico “Torre dell’Oliveto”: 39 mila pannelli lungo la Pievaiola

Il progetto “Torre dell’Oliveto” prevede la costruzione di un impianto agrivoltaico nel territorio comunale di Magione, lungo la strada regionale Pievaiola, in un’area prevalentemente agricola. L’impianto avrebbe una potenza nominale complessiva di 26.260 kWp e una potenza di immissione in rete pari a 20,7 MW.

Secondo la documentazione tecnica presentata, la superficie totale di interesse è di 37 ettari, di cui 27,5 destinati all’installazione effettiva dei pannelli. In tutto verrebbero collocati oltre 39 mila moduli fotovoltaici, con l’obiettivo di integrare la produzione energetica con l’utilizzo agricolo del suolo, secondo il modello di impianto agri-fotovoltaicoprevisto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pnrr-Pniec).

Undici mesi di attesa: la procedura Via ferma al Mase dal 2024

La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) è stata avviata il 12 gennaio 2024, con la pubblicazione della documentazione e l’apertura della consultazione pubblica. La fase di osservazioni e controdeduzioni si è conclusa il 14 agosto 2024, ma da quel momento non è arrivata alcuna risposta dal Ministero.

La società Greencells Italia ha presentato numerose sollecitazioni, a partire da dicembre 2024, per conoscere l’esito dell’istruttoria, senza ricevere risposte. Dopo undici mesi di stallo, l’azienda ha deciso di adire il Tar dell’Umbria, chiedendo che venisse dichiarato illegittimo il comportamento omissivo del Mase.

La sentenza del Tar: tempi scaduti e obbligo di provvedere

Il Tar ha accolto il ricorso, stabilendo che il silenzio del Mase costituisce un’inadempienza rispetto all’obbligo di concludere il procedimento entro i termini fissati dalla normativa ambientale. Nella sentenza, i giudici ricordano che l’amministrazione deve pronunciarsi entro 130 giorni dalla pubblicazione della documentazione, termine scaduto il 19 agosto 2024.

Scrive il Tar: «L’inerzia, tuttora perdurante, deve ritenersi maturata a fronte del superamento del termine di 30 giorni entro il quale la Commissione tecnica Pnrr-Pniec avrebbe dovuto adottare lo schema di provvedimento Via». Il collegio ha quindi disposto che il ministero debba riprendere immediatamente l’iter.

Le nuove scadenze fissate per il Ministero dell’Ambiente e la Commissione Pnrr-Pniec

Il Tar ha imposto scadenze precise al Mase per chiudere la procedura. La Commissione tecnica Pnrr-Pniec dovrà predisporre lo schema di provvedimento Via entro 30 giorni dalla comunicazione della sentenza. Successivamente, il direttore generale del Ministero dell’Ambiente dovrà adottare il provvedimento conclusivo entro 60 giorni dalla ricezione dello schema.

In caso di ulteriore mancata risposta, il capo del Dipartimento Sviluppo Sostenibile del ministero sarà tenuto a esercitare il potere sostitutivo e a concludere la pratica entro altri 60 giorni. Una catena di responsabilità pensata per evitare nuovi ritardi amministrativi.

Greencells Italia attende la decisione finale sul progetto da 26 MW a Magione

Con la decisione del Tar, l’iter burocratico del progetto “Torre dell’Oliveto” dovrà riprendere dopo un anno di fermo. La società proponente, Greencells Italia, specializzata nella realizzazione di impianti solari su larga scala, attende ora l’esito della Valutazione di Impatto Ambientale per poter procedere con la fase esecutiva del progetto.

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Francesca Secci
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