A Terni, questa mattina, la sveglia è suonata presto per centinaia di maturandi. Fuori dai licei, aria d'esame e qualche sguardo teso. Alle 8:30 è partita la prima prova scritta: il tema d'italiano, con sette tracce ministeriali divise tra analisi del testo, argomentazione e attualità. E come ogni anno, tra attese disattese e sorprese vere, le reazioni non si sono fatte attendere.
Nessuna traccia su Montale o Ungaretti, come molti si aspettavano. Al loro posto, una poesia di Pasolini e un brano tratto da Il Gattopardo. C'è poi il New Deal di Roosevelt, il "rispetto" raccontato in un articolo di Riccardo Maccioni, la mafia vista attraverso le parole di Borsellino e un tema sui social e l'indignazione digitale.
Temi impegnativi, ma con ampio margine di scelta. E a giudicare dalle voci raccolte fuori dalle scuole, la partita si è giocata tutta sull'effetto sorpresa.
Nella tipologia A (analisi del testo) le tracce erano decisamente sorprendenti per molti maturandi. Una poesia di Pier Paolo Pasolini, un componimento dall’“Appendice I” de Dal diario (1943-1944), è stata proposta agli studenti, insieme a una prosa tratta da Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Molti alunni ammettono di essersi sentiti “fuori pista”: "Pensavo uscisse Ungaretti o Montale", confessa una studentessa ternana.
Invece, Pasolini (mai scelto dal 1999) è tornato protagonista, e Lampedusa non veniva proposto da oltre vent’anni. "Pasolini è stata una bella scoperta, ma io mi ero preparata su Montale", racconta un altro studente con un sorriso amaro.
La novità però è piaciuta ad altri: "Il brano del Gattopardo è impegnativo, ma mi ha colpito", aggiunge una altro. In generale gli studenti hanno commentato che, pur essendo tracce ricche di spunti, non erano i classici autori “sicuri” che tanti speravano.
Nella sezione B (testi argomentativi) il Ministero ha puntato su temi di attualità storica e sociale. La traccia B1 richiedeva di riflettere sugli anni Trenta e sul New Deal di Franklin D. Roosevelt, partendo dal libro di Piers Brendon “Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo.”; la B2 verteva invece sul concetto di “rispetto”, basandosi su un articolo del giornalista Riccardo Maccioni, parola scelta come “anno della Treccani 2024”.
Alcuni studenti sono rimasti soddisfatti: "Il tema sul New Deal è stato inaspettato ma mi è piaciuto", dicono. Altri hanno dovuto fare appello alla memoria: "Di Roosevelt avevamo poco trattato in classe, sono dovuta inventarmi qualche collegamento con la storia contemporanea".
C’era anche una traccia sull’ambiente (un saggio di Telmo Pievani), ma le testimonianze indicano che molti si sono concentrati soprattutto sulle opzioni del New Deal e del rispetto. In ogni caso, le tracce argomentative hanno spiazzato chi si aspettava temi classici o letteratura del Novecento, introducendo invece temi di economia e valori civili.
Nel tema d’attualità (tipologia C) gli studenti hanno trovato riflessioni su mafia, legalità e comunicazione digitale. La prima opzione (C1) prevedeva un testo di Paolo Borsellino – dal titolo “I giovani, la mia speranza” (Epoca, 1992) – in cui il magistrato parlava del ruolo delle nuove generazioni contro la mafia. L’altra opzione (C2) era un articolo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli sull’indignazione nei social media, invitando a riflettere sul potere dei social e sul rapporto tra politica e comunicazione.
"Sono rimasta colpita dalla traccia su Borsellino: parlare di mafia a un esame è molto attuale", dice una studentessa del Donatelli, mentre altri ragazzi notano come il tema dei social fosse molto vicino alla loro vita quotidiana. Alcuni confessano di aver trovato più difficoltoso il tema di Borsellino ("non sapevo quasi nulla di quell’articolo") e più accessibile quello sull’indignazione online.