“Vannacci ha combattuto l’Isis, è stato in Iraq e in Afghanistan non penso che abbia paura di qualche poco democratico manifestante a Napoli”: è quanto dichiarato oggi da Matteo Salvini a Foligno, che ha commentato gli scontri avvenuti a Napoli tra la polizia e un gruppo di giovani che protestavano per la presenza del generale in città.

“Alle idee si risponde con altre idee diverse – ha aggiunto – e se qualche estremista fa casino perché non gli piacciono Vannacci o Salvini e ritiene che non hanno diritto di parola vuol dire che abbiamo fatto bene a candidare il generale Vannacci nel nome della libertà di pensiero, parola e scrittura”.

Il generale Vannacci autore de Il Mondo al Contrario, libro scandalo campione di vendite

Vannacci è salito agli onori della cronaca con il libro il Mondo al Contrario dapprima autopubblicato su Amazon, nel quale ha contestato il politicamente corretto in voga nel linguaggio politico e istituzionale italiano. Per questo motivo il Ministro delle Difesa Crosetto lo aveva rimosso dall’incarico presso l’IGM, l’istituto Geografico Militare presso il quale era stato relegato probabilmente in seguito alla sua denuncia relativa all’uso dell’uranio impoverito in Iraq.

La procura militare e anche quella ordinaria hanno aperto vari filoni di inchiesta circa il comportamento del Generale che tuttavia è tutelato, come ogni altro cittadino, dall’art. 21 della Costituzione. Nonostante le furenti critiche il libro ha avuto uno straordinario successo di vendite, segno che la gente non la pensa esattamente come chi perseguita Vannacci.

Matteo Salvini a Foligno ha presentato invece il suo recente libro “Controvento”.

«La passione per la politica mi ha travolto fin da quando ero ragazzo – dichiara il vicepremier nella presentazione del libro -. Significa lottare per quello in cui credo, senza mai perdere il contatto con la gente, sapendo di dare fastidio a molti come dimostrano i dossieraggi, i processi finiti in nulla, il fango e le violenze che la Lega ha subìto e subisce. Qui voglio raccontarvi la mia storia.»

Matteo Salvini nella prefazione del suo libro: “Chi scrive rischia fino a 15 anni di carcere”

«Chi scrive rischia fino a 15 anni di carcere per sequestro di persona plurimo e rifiuto di atti d’ufficio – continua Salvini – ma soprattutto guida un partito, la Lega, che da anni è sottoposto a un linciaggio mediatico-giudiziario che ha pochi precedenti in Italia e in Occidente. Se avessi voluto una vita comoda, mi sarei iscritto al Pd. Ho scelto diversamente, senza rimpianti. E per questo voglio raccontarmi in questo libro», conclude Salvini.

L’iniziativa è servita anche per sostenere la ricandidatura a sindaco di Stefano Zuccarini, anche lui presente all’incontro.

Stefano Zuccarini è un esempio di tenacia e di forza di vivere. È stato il primo pilota di aliante con disabilità ad aver conseguito il brevetto di volo in Italia e primo pilota acrobatico con disabilità al mondo. Un esempio di forza e di tenacia. La sua è la storia di un uomo che è riuscito a realizzare un sogno nonostante le schiaccianti difficoltà. Nel 1991, infatti, un incidente motociclistico gli causò la perdita dell’uso delle gambe. Una conseguenza, questa, che gli precluse la possibilità di praticare quelle attività che amava da sempre: arrampicata e motocross. Il conseguente dolore e sconforto sono la normale condizione di una persona che all’improvviso poteva pensare di aver perso tutto.

Stefano Zuccarini, sindaco di Foligno. La disabilità non l’ha fermato

«Volo nei limiti del mio tempo libero – dichiara con un pizzico di ironia l’uomo politico – a tempo perso faccio il sindaco di Foligno. Cerco di ricavarmi del tempo nel fine settimana, e quando posso, per alimentare questa passione bruciante che per me è adrenalina pura e un modo per ritornare come si era prima. In cielo non si hanno barriere, ci sei solo tu con i tuoi limiti e le tue paure, ma anche con la gioia di vivere queste emozioni bellissime».

Il leader della Lega, in questa occasione è tornato a parlare degli scontri di Napoli. “Spero – ha detto – che non ci sia nessun poliziotto che abbia avuto problemi. Mai nella vita mi sognerei di andarmi a scontrare con le forze dell’ordine per impedire a qualcuno di parlare”.

Sembrerebbero parole ovvie ma oggi appare una sfida nei confronti di una parte politica cha ha fatto della violenza il proprio linguaggio.