Si fa sempre più complesso il quadro investigatorio attorno alla vicenda di Matteo Falcinelli, il giovane studente originario di Spoleto che è stato arrestato e maltrattato dalla polizia di Miami, in Florida, nella notte tra il 24 e il 25 febbraio scorso. 

Sul caso stanno attualmente indagando le autorità sia italiane che slovacche, dal momento che Matteo gode anche della cittadinanza slovacca per parte di madre. Nel frattempo, tuttavia, la salute psicofisica del ragazzo sembra essere in costante peggioramento. E ad aggravare la situazione, si aggiungono ulteriori preoccupazioni di carattere familiare.

Lo rende noto proprio la madre, la signora Vlasta Studenicova che è ora in Italia, in un’intervista in esclusiva a Tag 24 Umbria.

Caso Matteo Falcinelli, parla la madre

Signora Vlasta, prima di aggiornarci sul caso di Matteo, lei come sta?

Sono molto provata ultimamente da una serie di eventi drammatici che riguardano non solo la salute di Matteo negli Stati Uniti, ma anche quella di suo fratello Marco qui in Italia. I medici gli hanno diagnosticato circa 10 giorni fa una sospetta formazione tumorale. Questa notizia ci ha devastato ulteriormente, sia a me che a Matteo.

E ci troviamo da soli ad affrontare questa enorme angoscia, considerando che il mio ex marito, Fulvio Falcinelli, da tempo mostra completo disinteresse per la vita di entrambi i figli. Per questo motivo, sono in corso vari giudizi, in sede sia civile che penale, contro di lui, visto che si sta sottraendo da ogni responsabilità genitoriale. Senza dimenticare il mancato contributo economico alle spese dei figli, che va avanti ormai dal 2018…

Tornando a mio figlio Marco, ci tengo a ringraziare di cuore il Dottor Luigi Mearini, il primario dell’urologia dell’Asl Umbria 2, del presidio Spoleto-Foligno, per l’empatia e la disponibilità.

Come sta Matteo Falcinelli

E, invece, suo figlio Matteo come sta?

Da quando sono andata via da Miami, Matteo ha avuto una grandissima ricaduta, con l’aggravamento notevole della sua depressione e dello stato di ansia. È rimasto da solo nel campus, visto che durante il semestre estivo gli studenti normalmente vanno a casa. L’unica compagnia che ha è il gattino che gli hanno regalato gli amici affinché gli faccia un po’ di compagnia.

Matteo ha tanti incubi notturni, rivive le torture, ha paura della solitudine. Allo stesso tempo, però, si rifiuta di uscire dalla sua stanza, perchè ha il terrore di essere ucciso. Ha persino sognato più volte che suo padre e la sorella di lui, quindi sua zia, cercassero di farlo arrestare e di rimetterlo in prigione. Lo psicologo e la psichiatra hanno espresso forte preoccupazione per la sua instabilità emotiva.

Devo assolutamente tornare da lui. Lunedì scorso ho richiesto il visto al consolato degli Stati Uniti a Firenze, che mi è stato rilasciato con una procedura d’urgenza. A questo proposito, ringrazio il Ministero degli Esteri italiano che si è attivato per farmelo ottenere il prima possibile. La mia partenza per la Florida dipenderà, tuttavia, dalla diagnosi del fratello Marco, che siamo ancora in attesa di conoscere.

Gli ultimi sviluppi sul caso

Riguardo al caso di Matteo, che novità ci racconta?

Matteo ha depositato, entro i termini previsti dalla legge in Italia – quindi entro 3 mesi dall’accaduto – la querela per lesioni gravi presso il Consolato di Miami, il quale ha poi trasmesso la stessa alla Procura di Roma. I nostri avvocati italiani, Francesco Maresca e David Ermini, sentiranno la Procura di Roma proprio nei prossimi giorni per sapere se ci sono sviluppi nella gestione del fascicolo.

Io sto aspettando, nel mentre, l’aiuto del Ministero degli Esteri italiano e del Consolato di Miami per trovare una soluzione che mi permetta di stare vicino a Matteo presso il campus universitario per assisterlo al meglio. Ovviamente, senza interferire sulla vita degli altri studenti che ad agosto ritorneranno al campus per il semestre autunnale.

Tutt’ora stiamo attendendo, inoltre, le audio e video riprese della stazione di polizia e dello staff dell’istituto penitenziario dove Matteo è stato detenuto. Al momento non ci è stato ancora fornito nulla. Due giorni fa, comunque, Matteo è stato audito dalla sezione dell’Università FIU che si occupa delle verifiche dei casi degli studenti coinvolti in vicende giudiziarie simili.

Oltre alle istituzioni italiane, sono all’opera anche quelle slovacche per Matteo…

Esattamente. Il governo slovacco ha chiesto spiegazioni agli Stati Uniti in merito alla loro violazione della Convenzione Consolare di Vienna. In base a questa, l’Ambasciata Slovacca a Washington doveva essere informata della detenzione di un loro cittadino. Analogamente, a Matteo non è stato fornito il numero dell’Ambasciata Slovacca, né gli è stata data la possibilità di contattare gli organi consolari slovacchi.

In questo contesto è uscito fuori, peraltro, che l’Italia avrebbe solo una parziale adesione alla Convenzione e che il Ministero degli Esteri Italiano si dovrebbe adoperare per integrare la suddetta adesione in modo da tutelare maggiormente i cittadini italiani all’estero.