Qualche anticipazione c’era già stata quando era stato proprio Mark di Suvero a firmare il manifesto dell’edizione 2024 del Todi Festival, la 38esima. Ma Todi non ha voluto limitarsi a quell’operazione e rilancia in grande con un omaggio all’artista statunitense che si terrà dal 24 agosto al 27 ottobre 2024 e che abbraccerà tutta la città.

Un’occasione di grande prestigio perché è proprio a Todi che lo scultore torna in Italia per la prima volta dopo il 1995, con una mostra personale diffusa nel centro storico. Mark di Suvero è tra i più importanti scultori viventi legati alla generazione dell’espressionismo astratto e punto di riferimento per l’arte ambientale e pubblica a livello internazionale. L’iniziativa, curata da Marco Tonelli, è promossa dalla Fondazione Progetti Beverly Pepper, in collaborazione con il Comune di Todi e si terrà nell’ambito della quarta edizione del Festival delle Arti. Tonelli ha sottolineato come la scelta di Mark di Suvero sia stata determinata sia dall’importanza che lo scultore riveste nell’arte contemporanea, di cui è l’ultimo esponente della scultura “tardoindustriale” sia per l’ideale continuità con l’opera di Beverly Pepper che aveva scelto Todi e l’Italia come sua seconda patria. La Pepper aveva più volte palesato la sua ammirazione per di Suvero “da lei inserito in un pantheon ideale a fianco di scultori come Brancusi, David Smith e Richard Serra” ricorda Tonelli.

Mark di Suvero a Piazza del Popolo…

Dopo aver ospitato le opere della Pepper, di Pomodoro e di Plessi, la centralissima Piazza del Popolo farà largo a Neruda’s Gate di Mark di Suvero. Una grande scultura dedicata al poeta cileno premio Nobel per la Letteratura nel 1971 e scomparso a pochi giorni di distanza dal colpo di stato di Augusto Pinochet dell’11 settembre 1973. Si tratta di un portale alto circa 8 metri, verniciato di rosso, colore tipico di molte delle sculture in acciaio dell’artista. La struttura, leggermente inclinata, è attraversata da una lunga trave che determina un effetto dinamico per accentuarne la forza espressiva e drammatica. Un’opera che testimonia l’impegno civile di di Suvero che nel corso della sua lunga carriera ha in più occasioni reso omaggio a eminenti personalità, scienziati e matematici quali Galileo, Keplero o Lobotchevsky, compositori quali Schubert, Scarlatti o Mozart o ad altri poeti come Baudelaire, Rilke, Marianna Moore, Gerard Manley Hopkins o Yeats. L’opera al termine della mostra rimarrà a Todi grazie a un contratto di comodato d’uso.

… e la mostra alla Sala delle Pietre

Oltre all’opera in Piazza del Popolo, è prevista anche una personale dell’artista all’interno della Sala delle Pietre di Palazzo del Popolo dove, fino al 6 ottobre 2024, saranno esposti alcuni dipinti di grandi dimensioni, provenienti dalla sua collezione personale e dal suo studio a New York, realizzati in acrilico e pittura fosforescente, tra 2014 e 2022. La mostra, dal titolo Spacetime, sottolinea il suo interesse verso i concetti di materia e antimateria, relatività, spazio a quattro dimensioni, gravità e fisica quantistica.
Le opere esprimono il senso ludico e partecipativo, un aspetto che la poetica di Mark di Suvero ha sviluppato fin dagli anni Sessanta, con il pubblico che potrà illuminarle grazie a delle piccole torce facendo apparire colori inattesi.

Mark di Suvero e Beverly Pepper

Come sottolineato da Tonelli, la rassegna evidenzia il legame che si era instaurato tra Beverly Pepper e Mark di Suvero: i due esposero insieme in numerose collettive, tra il 1968 ed il 1995, allestite in musei pubblici statunitensi (tra cui l’Albright Knox Art Gallery di Buffalo e il William College Museum of Art di Williamstown), in prestigiose gallerie private (come John Weber Gallery o John Berggruen Gallery) o in spazi pubblici dedicati alla scultura come il Socrates Sculpture Park di Long Island a New York. Senza dimenticare la loro presenza congiunta in importanti collezioni di scultura come quella dell’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington o dello Storm King Art Center presso New York. Nel 1995, le opere di Pepper e di Suvero furono esposte, fianco a fianco, lungo la Riva degli Schiavoni sul Canal Grande di Venezia in occasione della Biennale del Centenario.