Dopo lo tsunami giudiziario che ha travolto Cristian Goracci, ex amministratore unico di Sogepu, e Antonio Ganieri (Ece), arriva una svolta per Sogeco. Stamattina, 3 ottobre, i soci si sono riuniti per riorganizzare il futuro della società, segnando l’inizio di una nuova fase con la nomina della dottoressa Maria Luisa Santella come amministratrice unica.
Chi è Maria Luisa Santella: una professionista del settore
Non si tratta di un volto nuovo per chi conosce le dinamiche delle società pubbliche e del settore rifiuti. Maria Luisa Santella, con un background consolidato nella gestione aziendale e nella gestione dei rifiuti, è chiamata a navigare in acque turbolente. Il mandato che le è stato affidato è molto ampio: ha il compito di prendere tutte le misure necessarie per mantenere in carreggiata le operazioni di Sogeco, garantendo trasparenza e stabilità. Come riportato nella nota aziendale, la nuova amministratrice ha piena libertà d’azione per tutelare gli interessi dei soci e della società stessa.
Non solo Sogeco, anche Sogepu è al centro di discussioni e riflessioni. Durante l’assemblea di stamattina, a cui ha partecipato il Consiglio di amministrazione di Sogepu, si è fatto il punto della situazione. In ballo ci sono decisioni che potrebbero ridisegnare la governance della società. Il sindaco ha già annunciato una prossima assemblea straordinaria dei soci, dove verranno analizzate nuove prospettive gestionali e, se necessario, prese decisioni importanti.
In parallelo, hanno fissato al 16 ottobre la Commissione Controllo e Garanzia, un momento chiave per fare chiarezza e valutare insieme alle parti coinvolte—il Consiglio di amministrazione, il Comune e i consiglieri comunali—le possibili strade da intraprendere. La trasparenza, in queste circostanze, diventa essenziale per riportare fiducia all’interno della società.
Che cosa sta succedendo: arresti e indagini
L’Alta Umbria è scossa da un’indagine che ha portato alla luce un presunto giro di corruzione legato all’appalto per la gestione dei rifiuti urbani in 14 comuni dell’Alto Tevere. Protagonisti di questa vicenda giudiziaria sono Cristian Goracci, ex amministratore unico di Sogepu, e Antonio Granieri, amministratore di Ece, entrambi ora agli arresti domiciliari per volere della Procura di Perugia.
Al centro dell’inchiesta, coordinata dal procuratore Raffaele Cantone e dal pm Paolo Abbritti, ci sarebbe una tangente da 750 mila euro. L’appalto contestato riguarda la gestione dei rifiuti per un valore complessivo di oltre 350 milioni di euro. Secondo l’accusa, Goracci, in qualità di amministratore di Sogepu, avrebbe ricevuto 700 mila euro da Ece sotto forma di consulenze fittizie mai eseguite. Secondo l’accusa, hanno usato quei fondi per garantire a Ece un vantaggio decisivo nell’appalto, poi vinto da Sogeco, società controllata per il 51% proprio da Ece.
L’inchiesta descrive un sistema di corruzione ben strutturato, dove operazioni apparentemente lecite sarebbero state il veicolo per movimenti illeciti di denaro. Antonio Granieri, amministratore di Ece, è visto come la mente di questo schema. La società avrebbe conquistato l’appalto miliardario grazie al supporto di Goracci, che avrebbe abusato della sua posizione per orientare l’esito della gara pubblica.
Gli inquirenti hanno sottolineato la gravità del caso, non solo per le somme di denaro coinvolte, ma anche per il ruolo cruciale che l’appalto riveste nella gestione dei rifiuti in una vasta area umbra. Il legame tra pubblico e privato appare evidente, mostrando come abbiano abilmente sfruttato i confini tra le due sfere per interessi personali.
La giudice per le indagini preliminari, Natalia Giubilei, ha giustificato l’arresto di Goracci e Granieri con il rischio che i due potessero ripetere i reati contestati. Secondo il gip, il sistema era talmente ben rodato che, se non fermato, avrebbe potuto continuare a operare senza difficoltà. Gli indagati, secondo quanto emerge dall’inchiesta, erano pienamente consapevoli delle dinamiche corruttive e avevano un controllo sufficiente da poter replicare lo schema.