16 May, 2025 - 21:00

Marco Squarta: “La Corsa dei Ceri è l’anima dell’Umbria”. L’europarlamentare di Fratelli d’Italia esalta la Festa del 15 maggio

Marco Squarta: “La Corsa dei Ceri è l’anima dell’Umbria”. L’europarlamentare di Fratelli d’Italia esalta la Festa del 15 maggio

“La Corsa dei Ceri è qualcosa che ti entra dentro. È passione, è fede, è un’identità che si rinnova ogni anno. È il cuore che batte forte non solo a Gubbio, ma in tutta l’Umbria.”
Con queste parole, l’europarlamentare Marco Squarta, eletto tra le file di Fratelli d’Italia, ha voluto rendere omaggio alla giornata più intensa, più simbolica e più amata dagli eugubini: il 15 maggio, Festa dei Ceri.

Una dichiarazione rilasciata ai microfoni di TRG Media, che ha colto il cuore pulsante della Festa e ne ha rilanciato il valore simbolico e culturale su scala regionale, nazionale ed europea.

Una tradizione che parla al presente

Secondo Squarta, la forza della Corsa dei Ceri non risiede solo nella sua spettacolarità, ma nel suo essere viva: “È una tradizione antica – continua Squarta – ma incredibilmente attuale e viva. Quando i ceraioli alzano i Ceri e partono in corsa per le vie della città, non assistiamo soltanto a un evento spettacolare, vediamo una comunità che si stringe, che si riconosce, che si emoziona insieme.”

In queste parole, l’europarlamentare mette a fuoco l’essenza collettiva della Festa: la Corsa non è un’esibizione, ma un rituale identitario che unisce il sacro e il popolare, la memoria e il presente, la pietra e il cuore.

“Non c’è bisogno di spiegare – aggiunge – basta guardare gli occhi della gente, sono momenti che fanno venire i brividi.

Umbria: storia sulle spalle e fierezza nel cuore

Marco Squarta, già presidente del Consiglio regionale umbro e oggi rappresentante dell’Umbria a Bruxelles, ha più volte sottolineato la necessità di valorizzare il patrimonio immateriale della Regione, e la Corsa dei Ceri, a suo avviso, ne è il simbolo più alto e rappresentativo.

“Chi nasce in Umbria sa cosa significa portare sulle spalle il peso della storia, ma anche la bellezza di un’identità forte.”

Le parole evocano la fatica concreta dei ceraioli, ma anche il senso profondo di appartenere a una terra che non dimentica le sue radici, e anzi le rinnova in forma pubblica, corale, coinvolgente.

“La Corsa dei Ceri è una di quelle cose che ci rendono unici. È sacro e popolare insieme. È sudore, lacrime, orgoglio, devozione, è la voce di chi non c’è più ma attraversa i secoli per ricordarci chi siamo. È il popolo vero che non dimentica chi è.”

Una voce per l’Umbria in Europa

Nella parte conclusiva del suo intervento, Squarta ha voluto evidenziare anche il ruolo istituzionale che sente di dover interpretare nel portare la cultura umbra al centro della narrazione europea.

“Da rappresentante delle istituzioni europee sento una responsabilità importante, portare con me queste emozioni, questi valori, questa bellezza.”

L’obiettivo dichiarato è quello di far conoscere l’Umbria non solo come meta turistica, ma come territorio dotato di una profondissima identità culturale e spirituale. Un’identità che non può prescindere dalla Corsa dei Ceri.

“Far conoscere l’Umbria non solo per le sue meraviglie naturali, ma anche per la sua anima, per la sua storia leggendaria.”

E il punto d’arrivo è chiaro e diretto: “La Corsa dei Ceri è, senza dubbio, l’anima dell’Umbria, oltre a rappresentare il simbolo fisico della nostra Regione.”

Una presenza concreta: “Io ci sarò”

Infine, Squarta ha concluso il suo messaggio con un augurio e una promessa: “Auguro agli amici eugubini di trascorrere una giornata straordinaria, io ci sarò.”

Parole che confermano la presenza attiva del parlamentare alla Festa e il suo coinvolgimento autentico con una tradizione che non è solo religiosa o folcloristica, ma che rappresenta un patrimonio da tutelare e valorizzare anche a livello europeo.

Un commento che risuona tra la gente

La dichiarazione di Squarta è stata accolta con favore da molti eugubini e umbri, che hanno riconosciuto nelle sue parole un sentimento condiviso. Non è raro infatti, soprattutto in questi anni in cui i territori cercano nuovi modi per farsi ascoltare, che le tradizioni popolari vengano risignificate come strumenti di identità e sviluppo sostenibile.

E la Corsa dei Ceri è ormai sempre più al centro di un dibattito che va oltre il folklore, toccando temi come la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, la promozione turistica responsabile e la coesione sociale.

“A Bruxelles – ha detto un eugubino di ritorno dal Belgio – queste parole possono fare la differenza. Non basta raccontare i nostri borghi, dobbiamo far sentire il nostro cuore.”

Un simbolo che unisce sacro e laico

Le parole di Squarta hanno anche il merito di mettere in evidenza la doppia natura della Festa, capace di tenere insieme il gesto religioso e quello civile, la fede e il senso di appartenenza a una comunità.

È sacro e popolare insieme”, ha detto l’europarlamentare. Una definizione perfetta per un evento che è allo stesso tempo devozione a Sant’Ubaldo e rappresentazione plastica dell’identità eugubina.

È una corsa che unisce epoche, generazioni, famiglie, quartieri, e che ogni anno si rinnova senza mai snaturarsi.

La responsabilità di chi rappresenta

Con la sua dichiarazione, Squarta assume anche un tono di responsabilità istituzionale, che richiama altri esponenti politici a non limitarsi alla presenza di rito, ma a farsi carico della promozione profonda di ciò che rende unici i territori.

“Portare con me questi valori” non è soltanto una frase simbolica, ma un impegno concreto a difendere e rilanciare ciò che, come la Corsa, non si può replicare altrove.

Il 15 maggio visto da Bruxelles

In tempi in cui l’Europa sembra distante, le parole di Squarta accorciano le distanze, facendo entrare Gubbio e la sua Festa tra le cose che contano, che meritano voce, visibilità e tutela. Una battaglia culturale, prima ancora che politica, che passa per la valorizzazione dei segni identitari più forti e significativi.

E nel mosaico dei riti europei, pochi hanno la forza narrativa, emotiva e simbolica della Corsa dei Ceri.

Una voce, una corsa, una comunità

Con la sua voce appassionata e istituzionale, Marco Squarta ha dato dignità politica e culturale alla Festa dei Ceri, ricordando che non è solo un evento locale, ma un’epifania collettiva che racconta chi siamo e cosa vogliamo diventare.”

Un augurio, un impegno e una promessa: esserci, ricordare, rappresentare. Perché la Corsa dei Ceri non è solo di Gubbio, è dell’Umbria intera. E forse, anche dell’Europa che ascolta.

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Mario Farneti
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