Un’opera d’arte rubata oltre 40 anni fa torna finalmente a casa, grazie alla sensibilità e al senso civico di Marco Minghetti imprenditore e collezionista. È questa la straordinaria storia della Madonna del Melograno, una tavola trafugata nel 1979 dalla Pinacoteca di Palazzo dei Consoli di Gubbio, che è stata ritrovata e restituita alla città da Marco Minghetti, imprenditore di Imola. La vicenda ha suscitato grande emozione nella comunità eugubina e ha visto il coinvolgimento dell’amministrazione comunale, dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale e dello stesso Minghetti, accolto a Gubbio con gratitudine.

La storia del ritrovamento viene ripercorsa in un servizio di TRG da Ludovica Cacciamani.

Marco Minghetti, collezionista per passione, non sapeva nemmeno dell’esistenza della Madonna del Melograno quando, lo scorso ottobre, un muratore gli portò la tavola. “Era un giorno di pioggia”, racconta Minghetti, “e questo muratore, che doveva fare dei lavori a casa mia, mi disse che aveva una cosa vecchia da mostrarmi”. Quella “cosa vecchia” era una tavola di legno decorata, apparentemente insignificante, che inizialmente Minghetti scambiò per un falso o una semplice decorazione. Ma il collezionista, incuriosito, decise di saperne di più.

Il collezionista Marco Minghetti spiega come seppe che l’opera era stata rubata

Portata la tavola in cantina, Minghetti iniziò a studiarla. “Feci una ricerca su Internet”, spiega, “e trovai informazioni sulla Madonna del Melograno, con il disegno identico a quello che avevo tra le mani. All’inizio pensai che la mia fosse un falso. Poi scoprii che l’opera originale era stata rubata nel 1979. Mi sono gelato: avevo capito che quella era l’autentica”.

Dopo aver compreso l’importanza dell’opera, Minghetti non ha esitato a contattare i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. La tavola è stata verificata, autentificata e infine riconsegnata alla città di Gubbio l’11 dicembre 2024, in una cerimonia che ha emozionato l’intera comunità.

“Mi ha fatto sentire una persona buona“, ha dichiarato Minghetti, descrivendo il suo gesto come una naturale conseguenza del rispetto per il valore culturale dell’opera. “Restituirla era la cosa giusta da fare”.

La restituzione della Madonna del Melograno ha coinvolto non solo le autorità locali, ma anche l’intera comunità. Il sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, ha espresso profonda gratitudine verso Minghetti:

“Il gesto del signor Minghetti non era affatto scontato. Non so quanti, al suo posto, avrebbero restituito un’opera di tale importanza. Questo gesto dimostra un’altissima sensibilità e un senso civico che meritano un riconoscimento speciale. Stiamo meditando su come tributare al signor Minghetti un legame permanente con Gubbio, non solo oggi, ma anche nella nostra storia”.

L’assessore alla Cultura Paola Salciarini definisce il ritrovamento dell’opera d’arte un “miracolo su miracolo”

Anche l’assessore alla cultura, Paola Salciarini, ha sottolineato il valore dell’accaduto, definendolo un “miracolo su miracolo”.

“Non solo quest’opera è tornata a casa dopo più di 40 anni, ma probabilmente è stata anche salvata dalle recenti alluvioni in Emilia-Romagna. Il signor Minghetti ha dimostrato un’incredibile sensibilità e capacità di riconoscere l’importanza dell’opera, non solo dal punto di vista artistico ma anche culturale e sentimentale.”

La Madonna del Melograno è una tavola di straordinario valore storico e artistico. L’opera, risalente al periodo rinascimentale, raffigura la Madonna con il Bambino e un melograno, simbolo di fecondità e resurrezione. Custodita per anni nella Pinacoteca di Palazzo dei Consoli, la tavola fu trafugata nella notte tra il 18 e il 19 marzo 1979.

La scomparsa dell’opera lasciò un vuoto significativo nella collezione del museo eugubino, ma il suo ritrovamento rappresenta oggi un capitolo di speranza e di riscatto per il patrimonio culturale della città.

Si ritiene che in 45 anni l’opera sia passata di mano in mano fino al ritrovamento

Non si sa molto del percorso compiuto dalla Madonna del Melograno dal momento del furto fino al ritrovamento nel 2024. Si ipotizza che l’opera sia passata di mano più volte, forse all’interno di circuiti di mercato nero o come oggetto scambiato per finalità private.

Un elemento curioso riguarda il ragazzo tunisino che avrebbe ritrovato la tavola intorno al 2020. Tuttavia, la storia resta in gran parte avvolta nel mistero, aggiungendo fascino e complessità a una vicenda che sembra uscita da un romanzo.

L’amministrazione comunale di Gubbio ha annunciato l’intenzione di onorare ufficialmente Marco Minghetti per il suo gesto. Un riconoscimento pubblico sarà discusso nelle prossime settimane, con l’obiettivo di creare un legame duraturo tra il collezionista e la città.

“Questo gesto va oltre il valore materiale dell’opera”, ha dichiarato il sindaco Fiorucci. “Minghetti ha percepito il valore emotivo e simbolico che la Madonna del Melograno rappresenta per Gubbio”.

Il ritorno della Madonna del Melograno ha riacceso l’entusiasmo e l’orgoglio nella comunità di Gubbio. La notizia ha avuto una forte eco mediatica, mettendo in luce l’importanza della tutela del patrimonio culturale e il ruolo centrale delle istituzioni nella sua salvaguardia.

Con il ritorno della Madonna del Melograno, la Pinacoteca di Palazzo dei Consoli si prepara a valorizzare la sua collezione. L’amministrazione comunale ha già annunciato che l’opera sarà esposta in una posizione di rilievo, accompagnata da un percorso didattico che ne racconti la storia.

Questo evento rappresenta un’occasione per rilanciare il ruolo del museo come centro culturale e attrattiva turistica, consolidando il legame tra Gubbio e il suo straordinario patrimonio artistico.