Il Partito Democratico di Gubbio si avvicina al suo congresso in un clima di grande fermento politico. Con la segreteria attualmente guidata da Marco Cardile, affiancato da Alessia Tasso, le correnti interne del partito si stanno riorganizzando, mentre nuove alleanze e strategie stanno emergendo in vista della prossima fase della politica cittadina.
Uno dei protagonisti più attivi di questa fase pre-congressuale è Giovanni Manca, ex consigliere comunale che nel 2019 fu eletto con i LeD (Liberi e Democratici), salvo poi passare al Gruppo Misto e successivamente passare al PD. La sua figura sta assumendo un ruolo sempre più centrale, con il tentativo di costruire una nuova leadership all'interno del partito.
Sabato scorso, 22 febbraio, Manca è stato avvistato a Perugia, al Park Hotel, durante l’iniziativa intitolata “Cambiare la politica, coltivare la speranza”, organizzata dall’associazione Umbria Domani. Tra gli ospiti di rilievo c’era Ernesto Maria Ruffini, ex amministratore delegato di Equitalia e attuale direttore dell’Agenzia delle Entrate. La sua presenza a un evento di questa portata non è passata inosservata: un segnale chiaro della sua volontà di tessere nuove relazioni e rafforzare il proprio posizionamento politico in vista del congresso.
Manca non si muove da solo. Attorno a lui si è creato un gruppo di sostegno composto da personalità di spicco del panorama politico e sociale locale. Tra i suoi più stretti alleati si segnalano Raffaello Di Benedetto, Sara Cardoni, Michele Sarli, Gianni Fabbretti e Gianni Fiorucci della CGIL. L’obiettivo di questa nuova cordata sarebbe quello di conquistare la guida del PD eugubino, facendo leva su un pacchetto di tessere che Manca avrebbe raccolto a Perugia.
Un altro nome che si inserisce in questo intricato scenario è Leonardo Nafissi, figura già nota per il suo coinvolgimento politico con il gruppo Città Futura, di cui è leader insieme a Jacopo Cicci. Nafissi è anche noto per essere stato candidato a sindaco alle ultime elezioni comunali, elezioni che segnarono la fine di 78 anni di governo ininterrotto della sinistra a Gubbio. La sua candidatura, e le divisioni che ne scaturirono, furono infatti indicate da molti come una delle cause della storica sconfitta.
Fonti interne al PD riportano che Nafissi si starebbe muovendo attivamente per agevolare la scalata di Manca, cercando di creare le condizioni per un’alleanza alternativa, che possa mettere in discussione la leadership di Cardile e Tasso. L’obiettivo sarebbe quello di costruire un nuovo gruppo dirigente del partito, basato su persone diverse da quelle attualmente in carica, e di estromettere la Tasso, vista da molti come una presenza ingombrante e poco radicata nella base democratica, essendosi tesserata solo recentemente.
Lo scenario che si delinea in vista del congresso è dunque quello di un PD diviso in almeno due fazioni principali:
Il congresso sarà un momento importante per capire quale linea prevarrà e soprattutto quale sarà la direzione futura del PD eugubino. Se Manca riuscirà nel suo intento di scalare la leadership del partito, potrebbe aprirsi un nuovo capitolo politico, con alleanze differenti e una strategia più dinamica. D’altro canto, se Cardile e Tasso riusciranno a consolidare la loro posizione, il partito potrebbe mantenere una linea più moderata, evitando scossoni troppo forti.
Non bisogna dimenticare che queste manovre locali avvengono in un quadro politico più ampio, dove anche le dinamiche nazionali hanno un peso significativo. Il PD è un partito che, a livello nazionale, sta attraversando un periodo di riorganizzazione interna, con il dibattito sulle alleanze e sulle strategie future sempre più acceso.
A Gubbio, questa fase di trasformazione si riflette nelle tensioni tra le varie anime del partito, con figure come Manca e Nafissi che cercano di imporsi in un contesto in cui i vecchi equilibri sono sempre più fragili. La questione del pacchetto di tessere raccolto a Perugia potrebbe diventare un elemento centrale della contesa, con il rischio di contestazioni e accuse di gestione non trasparente del tesseramento.
Il congresso del PD di Gubbio sarà un banco di prova fondamentale per il futuro politico della città. Le manovre in corso dimostrano che il partito è tutt’altro che stabile e che le fratture interne potrebbero determinare scenari inaspettati.
La domanda principale è: riuscirà il gruppo dirigente attuale a resistere alla sfida lanciata da Manca e dai suoi alleati? Oppure assisteremo a un cambio di leadership che ridefinirà le strategie del PD locale?
Di certo, la battaglia politica è solo all’inizio e il congresso si preannuncia infuocato. Resta da vedere chi avrà la meglio e quale sarà la direzione che il Partito Democratico di Gubbio prenderà nei prossimi anni.