Nella giornata di martedì 16 aprile a Perugia sono spuntati dei manifesti funebri in pieno centro cittadino. Ma non erano annunci di lutti personali. Al contrario, questi manifesti portavano un messaggio politico forte, perché puntano il dito contro l’amministrazione della città guidata da una coalizione di dentrodestra.

Chi ha creato i manifesti funebri a Perugia

I manifesti sembrerebbero essere stati attribuiti a Omphalos, un’associazione che promuove i diritti LGBTQIA+, e a Porco Rosso, associazione con radici profonde nella difesa dei diritti civili e nella lotta contro il fascismo e le discriminazioni. I manifesti-provocazione lamentavano la morte dei “diritti civili”, della “sanità pubblica”, dell'”occupazione giovanile” e dei “trasporti pubblici”. La firma era inequivocabile: “ne dà il triste annuncio l’amministrazione di destra della città di Perugia. Graditi voti non fiori”.

Questo si tratta anche di un chiaro richiamo all’azione politica in vista delle elezioni amministrative di giugno. Infatti, durante l’assemblea generale dei soci di Omphalos, è stato confermato il sostegno alla candidatura di Vittoria Ferdinandi per la carica di sindaco di Perugia. Secondo una nota ufficiale dell’organizzazione, l’assemblea ha votato all’unanimità a favore di questa decisione, confermando così l’appoggio alla candidatura unitaria della coalizione progressista.

Inoltre, l’associazione ha chiesto al Segretario, Lorenzo Ermenegildi Zurlo, e alla socia Costanza Spera di mettersi personalmente a disposizione per portare avanti le istanze della comunità LGBTQIA+ nel contesto politico cittadino.

Omphalos chiede una maggiore sensibilizzazione per i problemi di tutti i cittadini

Il presidente di Omphalos, Stefano Bucaioni, ha recentemente parlato dell’importanza di un impegno politico diretto per promuovere i diritti delle persone LGBTQIA+ e raggiungere una piena uguaglianza di dignità e diritti per tutti. Questo impegno, ha chiarito Bucaioni, richiede un coinvolgimento attivo nel dibattito politico e un sostegno a candidature che rappresentino valori di inclusione e progresso.

L’impegno di Omphalos non si ferma alla mera dichiarazione di sostegno. L’associazione si propone di sostenere attivamente i propri rappresentanti nel processo politico, lavorando affinché le voci e le necessità della comunità LGBTQIA+ trovino sempre più spazio e dignità nelle istituzioni e nel dibattito pubblico.

Nel 2022 Perugia non aveva concesso il patrocinio per il Pride

Due anni fa la decisione del Comune di Perugia di non concedere il patrocinio all’Umbria Pride ha suscitato un’ondata di proteste e indignazione da parte di Omphalos e di numerose altre associazioni e gruppi LGBTI.

Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos, in quell’occasione aveva espresso una profonda delusione e amarezza per il comportamento del sindaco Romizi e della Giunta comunale, la stessa ancora presente. “Surreale”, aveva commentato Bucaioni in quell’occasione, “il fatto che nessun rappresentante comunale risponda alle nostre richieste di chiarimento”.

La protesta di Onphalos contro Margherita Scoccia

La scorsa settimana si è creato anche un altro precedente, e ha riguardato le affermazioni di Margherita Scoccia, candidata sindaco di centrodestra alle prossime elezioni. Oggi è assessora comunale, e ha espresso indignazione per il fatto che qualcuno avesse strappato un manifesto che la ritraeva, diffuso per le strade della città.

L’episodio aveva immediatamente catalizzato l’attenzione dei media locali, ma ha anche fatto emergere voci critiche. Lorenzo Ermenegildi Zurlo, segretario di Omphalos, non ha esitato a sollevare il velo sull’apparente selettività dell’indignazione di Scoccia. “È giusto essere solidali con la Scoccia nel condannare gli atti vandalici, ma è altrettanto giusto chiedersi perché questa solidarietà sembra essere riservata solo quando è coinvolta la sua persona”, ha dichiarato Zurlo.

La critica si concentra sul presunto disinteresse dell’assessora per gli atti vandalici che colpiscono altri cittadini e associazioni. “Non ha detto una parola quando hanno strappato i manifesti di Omphalos Lgbti, ad esempio”, ha sottolineato Zurlo. “Non ha fatto niente per contrastare l’abbandono in cui versano intere zone di Perugia.”