Il presidente della seconda Commissione regionale e capogruppo della Lega Valerio Mancini ha sottolineato l’importanza delle recenti modifiche normative approvate riguardanti la ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal sisma del 1997. Mancini ha messo in evidenza come queste nuove disposizioni diano ai cittadini ulteriori 18 mesi per completare gli adempimenti necessari. Alleviando così il carico burocratico e le difficoltà che hanno affrontato in questi anni.

Mancini (Lega) sul post sisma: “Con la nuova normativa agevoliamo i cittadini”

Le modifiche, sostenute con forza dalla Lega, sono state approvate dapprima in Commissione. Qui il successo è dovuto ai voti favorevoli dello stesso Mancini e dei consiglieri Puletti, Castellari, Rondini (Lega) e Pastorelli (FI). Successivamente si è tenuta la votazione nella seduta d’Aula. Su quest’ultima Mancini ha lamentato l’assenza del Partito Democratico al momento del voto e l’opposizione del Movimento 5 Stelle.

Con la nuova normativa agevoliamo i cittadini ad avere tempo per adempiere a quanto previsto in materia di ricostruzione, dando loro fino a ulteriori 18 mesi“, afferma Mancini in una nota ufficiale. “Una precisa volontà politica della Lega“, aggiunge.

Ad oggi pur rilevando i buoni risultati conseguiti“, sottolinea, “vi sono ancora pratiche irrisolte. 453 situazioni ancora aperte di cui 188 finanziate con lavori da portare a conclusione e 264 pratiche concessorie, riferite a interventi con lavori ultimati ma da definire dal punto di vista amministrativo“. Il capogruppo della Lega precisa che in base alle attuali normative vigenti per la ricostruzione post-sisma del 1997, la maggior parte degli interventi in corso e delle pratiche concessorie non ancora definite potrebbero essere soggetti a provvedimenti comunali di revoca dei contributi concessi. Anche nel caso in cui i lavori siano stati completati. Questo comporterebbe il recupero delle somme già erogate. Con l’aggiunta degli interessi legali nei confronti dei proprietari privati che hanno beneficiato dei contributi, o in molti casi dei loro eredi.

Lo stato dei Comuni coinvolti nella ricostruzione

Sono 80 in totale i Comuni umbri coinvolti nella ricostruzione post-sisma. Di questi, 46 hanno completato ed erogato i contributi per tutti gli interventi finanziati, mentre 18 hanno inviato la rendicontazione finale alla Regione. Restano 34 Comuni con lavori ancora in corso e 62 che devono ancora approvare e inviare la rendicontazione finale.

Il Comune, grazie alla nostra legge“, dice ancora Mancini, “potrà riconoscere periodi di sospensione dei lavori in caso di adozione di provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria o del Comune medesimo, ovvero in contenzioso fra committenza e impresa esecutrice“. In tali casi, come si legge nella nota, il termine di 18 mesi non decorrerà e i Comuni dovranno fornire aggiornamenti semestrali alla Regione sullo stato delle cause di sospensione. Inoltre, in deroga alla legge regionale 30/1998, “non decadono dal contributo i soggetti e i proprietari in caso di mancato trasferimento dell’abitazione nell’unità immobiliare interessata dalla data di entrata in vigore della presente legge. O dopo l’ultimazione dei lavori“.

Una norma che si allinea alle prassi dei terremoti più recenti

Mancini ha poi ringraziato gli uffici dell’Assemblea legislativa per il supporto fornito nella stesura delle nuove norme. “La norma introdotta adegua la prassi normativa già licenziata dalla Commissione per la ricostruzione del cratere sisma 2016 e per il terremoto di Spina del 2009“. In essa, spiega Mancini, “viene sancita l’uguaglianza per tutti i cittadini colpiti dai vari eventi sismici. Tutti riceveranno lo stesso trattamento. Per quei casi di parziale ricostruzione in cui non si ha più modo di procedere alla conclusione dei lavori che la presente norma non riesce a contemplare, una casistica estremamente limitata, l’auspicio è che si giunga a puntuale riscontro entro l’inizio del 2025“.

Il presidente della seconda Commissione regionale e capogruppo della Lega, infine, conclude: “Con questa legge voluta dalla maggioranza siamo venuti incontro a tutti i cittadini. E a quelle famiglie, che per tanti motivi legati ad anzianità e malattia o impedimenti di varia natura dovuti al trascorrere del tempo, quasi 30 anni, avranno così modo di risolvere e chiudere le questioni aperte. Evitando alle amministrazioni e ai cittadini stessi inutili contenziosi. Dispiace evidenziare che tali argomenti non abbiano riscosso l’interesse di Pd e M5s“.