Il clima politico in Umbria si surriscalda ancora. A fare da protagonista in questi giorni è il botta e risposta tra Valerio Mancini, capogruppo regionale della Lega, e il Movimento 5 Stelle. Dopo le dichiarazioni di Thomas De Luca, infatti, Mancini ha preso di mira duramente il M5S e il suo recente approccio politico. Il capogruppo della Lega non ha risparmiato critiche ai grillini tutti. Accusandoli di aver già dimenticato il proprio passato per conquistare un posto nel cosiddetto “campo largo”. La coalizione che vede coinvolti il PD di Elly Schlein, Italia Viva di Matteo Renzi e, appunto, il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte.
Valerio Mancini (Lega) contro il Movimento 5 Stelle
Nelle sue dichiarazioni, Valerio Mancini punta il dito contro la trasformazione politica del Movimento 5 Stelle. E lo fa ripercorrendo episodi significativi che, a suo avviso, evidenziano un cambiamento radicale. “Dalla litigata in diretta streaming tra Renzi e Grillo, passando per la caduta del Governo Conte 2 ad opera dello stesso Renzi, in nome delle poltrone il Movimento 5 Stelle ha già dimenticato il passato“, dichiara il capogruppo leghista. Le sue parole risuonano come un’accusa pesante verso il Movimento. Movimento che secondo Mancini ha rinunciato ai suoi principi pur di ritagliarsi uno spazio nelle dinamiche del potere.
La conferenza stampa recente del Movimento 5 Stelle avrebbe fornito una serie di affermazioni false e strumentali riguardo alla gestione del governo Tesei. “Dalla conferenza stampa del Movimento 5 stelle mi aspettavo la speculazione politica e le bugie vergognose sui cinque anni del Governo Tesei“, afferma. Tra i temi al centro delle polemiche ci sono la sanità pubblica e le accuse di smantellamento, che secondo Mancini sono ingiustamente rivolte alla giunta Tesei. Mentre il vero responsabile dei tagli sarebbe stato il governo di sinistra, con 37 miliardi di euro sottratti al settore. Mancini accusa poi i grillini di voler distorcere la realtà, minimizzando i risultati concreti raggiunti dalla giunta.
L’accusa alla coalizione con Renzi e Schlein
Un altro punto focale del discorso di Mancini riguarda la coerenza politica. O meglio la mancanza di essa – secondo il capogruppo della Lega in Umbria – all’interno dell’alleanza del “campo largo”. Il capogruppo della Lega evidenzia come, a livello nazionale, Conte e Schlein stiano negoziando un ritorno con Matteo Renzi nonostante le passate tensioni che hanno segnato la fine del Governo Conte 2. “Sentire il consigliere De Luca affermare che in Umbria ‘indietro non si torna’ perché ‘non ci sarà alcun percorso di restaurazione del passato’ è stato a dir poco inatteso ed esilarante“, dichiara Valerio Mancini. L’ironia delle sue parole è chiara: secondo il capogruppo il Movimento 5 Stelle si trova di fronte a una contraddizione insormontabile, collaborando ora con chi fino a poco tempo fa era considerato un nemico politico.
In Umbria questa dinamica si riflette nella coalizione che sostiene la candidatura di Stefania Proietti, con il sostegno di PD, Movimento 5 Stelle e Italia Viva. Mancini ha sottolineato come questa alleanza sia emblematica della “voglia di poltrone“ che, a suo dire, caratterizza le forze di sinistra. L’accusa è diretta: un’alleanza che cerca di mettere insieme programmi e visioni politiche profondamente diverse, pur di ottenere un risultato elettorale.
Critiche a De Luca del Movimento 5 Stelle, Mancini: “Una serie infinita di bugie, speculazioni e fake news”
Il quadro dipinto dal capogruppo della Lega in Umbria Valerio Mancini sul Movimento 5 Stelle non si ferma qui. Nelle sue dichiarazioni post conferenza stampa del M5S elenca infatti una serie di successi ottenuti dalla giunta Tesei. Dal rilancio del turismo al miglioramento delle infrastrutture, passando per la riduzione della disoccupazione e la gestione della ricostruzione post-sisma. “Una ricostruzione, quella del 5 Stelle che non ha alcun appiglio con la realtà e non tiene conto dei progetti avviati e dei numerosi risultati ottenuti“, afferma. Ottenuti dalla giunta Tesei “nonostante l’avvicendarsi in questi anni della pandemia e della guerra. E nonostante l’eredità disastrosa lasciata dalla sinistra, le vicende giudiziarie del passato (su cui anche i grillini hanno fatto battaglie insieme alla Lega). I debiti accumulati nella sanità e nei trasporti, il fallimento delle Comunità Montane, l’isolamento infrastrutturale causato da scelte miopi“.
“Questa mattina alla conferenza stampa dei grillini ho ascoltato una serie senza fine di bugie, speculazioni, fake news e strumentalizzazioni politiche su molteplici tematiche relative ai cinque anni del governo Tesei. Dallo smantellamento della sanità pubblica (quando il taglio di 37 miliardi alla sanità pubblica lo hanno fatto i governi di sinistra), alla volontà di ripristinare i vitalizi (questione in realtà inesistente e mai affrontata)“.
L’ex ospedale di Città di Castello, il Calai di Gualdo Tadino e il nosocomio di Norcia sono indicati da Mancini come simboli del lavoro svolto dal governo regionale di centrodestra. Esempi di strutture riportate in vita dopo anni di abbandono sotto le precedenti amministrazioni di sinistra. Il tono si fa sempre più polemico nei confronti di chi accusa la giunta di voler ripristinare i vitalizi, definendo queste affermazioni come prive di fondamento e mai affrontate realmente.
Il discorso del capogruppo Lega traccia quindi una linea netta tra il passato, rappresentato dalle forze di sinistra, e il presente incarnato dal centrodestra regionale. Le critiche di Mancini al Movimento 5 Stelle e al loro ruolo nella coalizione con PD e Italia Viva sottolineano una visione di opportunismo politico. Opportunismo che – secondo lui – non farà altro che confondere ulteriormente gli elettori umbri in vista delle elezioni regionali. La sfida, a detta di Mancini, sarà dimostrare ai cittadini che il centrodestra ha intrapreso un percorso di crescita e rinnovamento per la regione. Mentre le forze avversarie, al contrario, ripropongono vecchie alleanze in nome del potere.