Una nuova storia di maltrattamenti in famiglia arriva dal perugino: ancora una volta, come accaduto a Assisi all’inizio di maggio, è un figlio che aggredisce i genitori. Il personale della Polizia di Stato di Perugia è intervenuto presso un’abitazione di Corciano per un’ennesima lite in famiglia, a conclusione della quale è stato arrestato un uomo, nato nel 1988, per i reati di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione. A renderlo noto è la Questura di Perugia.
Maltrattamenti in famiglia Corciano: escalation di follia in casa
Il 35enne, noto per essere dedito all’uso di stupefacenti, aveva chiesto al padre dei soldi per l’acquisto delle sostanze. Di fronte al rifiuto del genitore aveva reagito dando luogo a un’escalation di follia entro le mura domestiche. Prima ha minacciato i genitori con un taglierino, poi ha danneggiato le suppellettili presenti nell’abitazione e infine ha dato fuoco a alcuni capi di abbigliamento dopo averli cosparsi di liquido infiammabile. Comprensibilmente spaventato dai comportamenti del figlio, il padre aveva prontamente richiesto l’intervento della Polizia.
L’episodio di follia non si è esaurito con l’aggressione al padre e il danneggiamento della casa di famiglia. Giunti sul posto, i poliziotti hanno infatti trovato il 35enne sul balcone, in evidente stato di alterazione, mentre minacciava di compiere gesti inconsulti. I militari sono riusciti a bloccare l’uomo prima che potesse attuare i suoi propositi anticonservativi.
Accompagnato presso il locale nosocomio, l’uomo ha rifiutato il ricovero volontario. Per questi motivi, al termine delle attività di rito, è stato tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione, provvedimento convalidato dal GIP che ha poi ordinato la scarcerazione del 35enne, applicando nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai familiari.
I fatti di Corciano: a inizio maggio un episodio molto simile a Assisi
La dinamica di quanto accaduto a Corciano appare molto simile a un episodio analogo avvenuto recentemente a Assisi. Anche in quel caso era stato il figlio 26enne di una coppia a aggredire il padre. Esattamente come a Corciano, i poliziotti erano stati chiamati a intervenire per una violenta lite in famiglia, trovando il figlio della coppia che si stava avvicinando con fare minaccioso al padre. Interrogati, i genitori avevano riferito che ultimamente il figlio era solito tenere una condotta provocatoria e vessatoria nei loro confronti, in alcuni casi degenerata in insulti e danneggiamenti delle suppellettili in casa. Il padre aveva inoltre dichiarato che quel giorno, il figlio, dopo aver insultato sia lui sia la moglie, lo aveva percosso e schiaffeggiato al volto, una circostanza che gli aveva procurato delle lesioni personali.
Il 26enne di Assisi, così come il 35enne di Corciano, non era nuovo a comportamenti di questo tipo: già in precedenza, il Questore aveva emesso il provvedimento dell’ammonimento nei suoi confronti. Al termine delle attività di rito, il figlio della coppia assisana era stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ed era stato infine allontanato dall’abitazione dei genitori.
Quello dei maltrattamenti in famiglia è un reato molto grave e severamente punito, regolato dall’articolo 572 del Codice Penale che prevede pene che vanno dai tre anni di reclusione fino all’ergastolo qualora i maltrattamenti fossero causa di morte della persona offesa. Purtroppo le varie cronache locali e nazionali ne riportano spesso notizia, segno che proprio la famiglia che dovrebbe essere il rifugio sicuro per eccellenza, a volte si trasforma nel luogo dove avvengono maltrattamenti, così come evidenziato dai due casi riportati nel perugino di cui sopra.