Spaccio, riciclaggio di denaro, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. Sono queste le accuse che stamattina all'alba hanno fatto scattare una maxi operazione contro la mafia nigeriana. Le operazioni si sono concertate nel centro di Sassari e sono state condotte dagli agenti della Squadra mobile della locale Questura. 30 le persone arrestatre, con alcuni indagati che sono stati fermati anche nelle province di Genova, Verona, Caserta, Terni, Siena e Isernia.
L'operazione ha coinvolto oltre alla Questura di Sassari guidata dal dirigente Michele Mecca anche il Servizio centrale operativo di Roma, con il coordinamento della Direziona distrettuale antimafia di Cagliari. Quello che è venuto alla luce è un vero e proprio sodalizio criminale con precise strutture gerarchiche che è riuscito nel tempo ad infiltrarsi nel tessuto sociale cittadino con gravi ripercussioni.
Le indagini hanno messo in luce come l'organizzazione criminale avesse ramificazioni non sono in tutta Italia ma anche oltre i confini nazionali arrivando in Olanda, Francia, Germania e Mauritania.
L'organizzazione finita la centro delle indagini aveva creato numerose piazze di spaccio nel centro di Sassari. I proventi delle attività illecite, cifre notevoli, sarebbero quindi stati trasferiti in Nigeria per l'acquisto di dimore di lusso.
Il gruppo criminale si sarebbe dedicato a operazioni immobiliari anche nella città sarda riuscendo ad acquisire diverse attività commerciali nella zona centrale mettendo in fuga i residenti storici. Chi aveva provato ad opporsi aveva ricevuto pesanti intimidazioni giunte anche agli attentati.
Le indagini, condotte anche con l'utilizzo di intercettazioni telefoniche ambientali, telematiche e di videoripresa, hanno portato alla scoperta di una vasto sodalizio criminale. Nel corso delle attività sono state inoltre impiegate complesse tecniche di indagine e personale specificamente specializzato nelle attività di contrasto al traffico di stupefacenti.
Si è arrivati così a una precisa mappatura delle piazze di spaccio con il conseguente sequestro di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Si parla di oltre 50 chili tra eroina e cocaina, parte dei quali trasportati in Sardegna con il sistema dei cosiddetti "ovulatori".
La mafia nigeriana, proprio come accade nelle organizzazioni criminali italiane, ha caratteri di segretezza. Nel nostro Paese sono stati individuati quattro "secret cults" nigeriani principali: Maphite, Black Axe, Supreme Eiye e Vikings.
Come riporta l'ultimo report parlamentare sulle mafie, si tratta di sodalizi diversi che presentano caratteristiche comuni: la struttura gerarchica, il linguaggio, i riti di affiliazione e, non da ultimo, specifici capi di abbigliamento e colori. Rispetto alla mafia italiana, quella nigeriana è autonoma, nel senso che non agisce al servizio delle organizzazioni criminali italiane ma al contrario, ha acquisito potere e spadroneggia in alcuni territori.
Il gruppo con base nel sassaritano era affiliato ai Vikings che, secondo le testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, sarebbe il gruppo più aggressivo all'interno del quale i membri sarebbero principalmente giovani dediti oltre che allo spaccio, anche alla tratta di esseri umani.
Secondo il Ministero dell'Interno, la tratta di esseri umani nel nostro Paese costituisce la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali dopo il traffico di armi e di droga. Quasi una vittima su quattro è un minore.
Save the Children Italia da sempre impegnata al fianco di bambini e bambine, per contrastare il fenomeno ha lanciato la campagna "E.V.A. Early identification and protection of Victimi of Trafficking in Border Areas" ("Identificazione precoce e protezione delle vittime di tratta nelle aree di confine") coinvolgendo anche Francia e Spagna.
Si tratta di un importante progetto che punta a fornire protezione e percorsi di reinserimento sociale alle vittime di tratta che nella maggior parte dei casi vengono reclutate nei loro Paesi d'origine con la promessa di una vita migliore. Promessa che, come è tristemente noto, si traduce in brutale sfruttamento.