16 Jul, 2025 - 18:07

"Made in Gubbio": artigianato, volti e sapori in mostra al MUAM

"Made in Gubbio": artigianato, volti e sapori in mostra al MUAM

Dal cuore antico della città di pietra, una mostra che racconta il presente e rilancia le sue radici. Dall’8 agosto al 28 settembre 2025 il MUAM – Museo Arti e Mestieri di Palazzo Beni ospita "Made in Gubbio", un’esposizione che è insieme racconto, omaggio e scommessa sul futuro dell’identità eugubina. Curata da Alessandro Maurilli, la mostra si propone come un viaggio emozionale e sensoriale tra le eccellenze artigianali ed enogastronomiche del territorio, mettendo al centro le persone, prima ancora che le opere.

“È un racconto. È un abbraccio. È Gubbio che si mostra, fiera, al mondo”, spiegano dal MUAM, sottolineando l’essenza profonda dell’iniziativa.

Volti, mani e maestria: il ritratto di una città

I veri protagonisti di "Made in Gubbio" sono gli artigiani, con le loro mani e i loro volti. Per ogni oggetto esposto c’è una storia, per ogni storia c’è un volto. A raccontarli, con uno sguardo poetico e rispettoso, è il fotografo Daniele La Monaca, che ha realizzato per la mostra una serie di intensi ritratti in bianco e nero. Scatti che non immortalano soltanto, ma restituiscono dignità e centralità a donne e uomini che, giorno dopo giorno, tengono vivo il patrimonio materiale e immateriale della città.

“Le loro mani sono le mani di Gubbio”, afferma il curatore Maurilli. “Sono mani che plasmano la pietra, intrecciano fili, impastano farine, modellano argilla. Sono la continuità vivente della nostra identità.”

Souvenir unici, creati dagli artigiani

La mostra non si limita all’esposizione passiva: i visitatori potranno acquistare souvenir realizzati a mano dagli stessi artigiani coinvolti, portando a casa un frammento autentico dell’esperienza. Oggetti unici, irripetibili, non solo belli ma carichi di senso, pensati per diventare memoria tangibile di un incontro con la città e i suoi saperi.

Durante l’intero periodo espositivo, il MUAM diventerà un laboratorio culturale e sociale aperto: sono infatti previsti eventi tematici, dimostrazioni pratiche, incontri pubblici, talk con maestri artigiani, laboratori per adulti e bambini. Non sarà solo un museo da visitare, ma un luogo da abitare, in cui la conoscenza passa attraverso l’esperienza.

“Vogliamo che il MUAM diventi un luogo vivo, dove l’artigianato non è solo materia ma relazione, dialogo, trasmissione”, spiegano gli organizzatori.

A rendere l’esperienza più intensa e immersiva, saranno due video emozionali appositamente realizzati per accompagnare i visitatori nel percorso espositivo. I contenuti multimediali, presenti in alcune postazioni interattive, permetteranno di scoprire il lavoro artigianale dall’interno, quasi toccando con mano i gesti ripetuti, precisi, poetici.

Libri e sapere: il contributo della Biblioteca Sperelliana

La Biblioteca Comunale Sperelliana ha collaborato attivamente alla mostra, offrendo una selezione tematica di volumi dedicati all’artigianato eugubino, alla storia del lavoro, alle tradizioni locali. I libri saranno consultabili all’interno del MUAM, permettendo agli interessati di approfondire ogni tematica trattata. Una presenza preziosa, che rafforza il legame tra cultura scritta e cultura materiale.

Una sezione della mostra sarà dedicata alle creazioni realizzate dai ragazzi della Cooperativa Sociale ASAD, nell’ambito del progetto “Fili di Futuro”, un’iniziativa che promuove l’inclusione attraverso il lavoro artigianale. Una testimonianza concreta di come il sapere tradizionale possa diventare anche strumento di autonomia, espressione e dignità per le nuove generazioni e per chi vive situazioni di fragilità.

Un logo tra passato e presente

Anche il logo di "Made in Gubbio" è un ponte simbolico tra la Gubbio di ieri e quella di oggi. Riprende infatti la sigla che Mastro Giorgio Andreoli, celebre ceramista del Rinascimento, apponeva sulle sue maioliche a lustro. Nato sul Lago Maggiore ma eugubino d’adozione, Mastro Giorgio portò la sua bottega a Gubbio, contribuendo a rendere la città celebre nel mondo per la bellezza delle sue ceramiche.

“Richiamare Mastro Giorgio significa ancorare questa mostra a una tradizione gloriosa, ma anche ricordare che ogni epoca ha i suoi maestri e le sue eccellenze”, afferma Maurilli.

Una città che si racconta attraverso le sue mani

"Made in Gubbio" non è solo una mostra: è una dichiarazione di identità, una presa di coscienza collettiva. In un tempo in cui la standardizzazione minaccia le specificità locali, l’iniziativa del MUAM riafferma con forza il valore dell’unicità e del radicamento, offrendo ai visitatori – turisti o cittadini – uno sguardo nuovo, più profondo, sulla città.

“Gubbio è nota per i suoi monumenti, le sue pietre, i suoi eventi”, spiegano gli organizzatori. “Ma è tempo di raccontare anche chi ci vive, chi lavora ogni giorno, chi conserva e rinnova la sapienza del fare. Made in Gubbio è il nostro modo per dirlo al mondo.”

"Atto di amore verso la città"

"Made in Gubbio" è più di un evento culturale: è un atto d’amore verso la città e la sua gente. È la testimonianza che dietro ogni mestiere c’è una persona, che ogni oggetto ha una storia, e che il futuro si costruisce tenendo salde le radici. Un’occasione preziosa per scoprire – o riscoprire – l’anima artigiana di Gubbio, così concreta e così profondamente poetica.

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Mario Farneti
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