Il Movimento 5 Stelle rivendica con forza il suo ruolo nella recente vittoria di Stefania Proietti, eletta presidente della Regione Umbria. A esultare in questi giorni post elettorali per il M5S non è solo Giuseppe Conte. Con 15.125 voti, pari al 4,71% dei consensi, il coordinatore regionale del M5S Umbria Thomas De Luca non ha dubbi: “Il Movimento 5 Stelle ha appena ottenuto il più grande risultato della sua storia”. E aggiunge: “Il nostro è un risultato a chilometro zero, un traguardo collettivo di uomini e donne competenti, coesi e responsabili che abbiamo messo a servizio della nostra comunità”.

Nonostante i numeri siano lontani dal boom delle politiche del 2018, il significato di questo risultato è di tutt’altra natura. Per De Luca si tratta di una vittoria costruita dal basso, in un momento di turbolenza interna ed esterna per il Movimento. “Se tre anni fa qualche folle avesse scommesso un euro sulla nostra vittoria, probabilmente oggi sarebbe ricco“, dice. “Eppure questi folli ci hanno creduto e hanno percorso questo cammino sostenendosi reciprocamente, senza mai cedere di un passo”.

Una vittoria contro tutto: la forza di un progetto dal basso

Per De Luca il M5S in Umbria si presenta come un’alternativa credibile in un contesto nazionale difficile, dove le sfide interne non mancano e le bordate colpiscono anche il leader Giuseppe Conte. Eppure, gli attivisti umbri non arretrano: “Un elettore umbro che ha scelto di votare Movimento 5 Stelle lo ha fatto perché è stato convinto da questa squadra e dal nostro progetto politico”. Un progetto che il coordinatore regionale del Movimento definisce “open source”, scritto dal basso e sostenuto dalla partecipazione attiva di ogni singolo attivista.

La campagna elettorale, condotta con risorse limitate e ostacoli interni come la regola del doppio mandato che ha escluso figure di spicco come David Fantauzzi e Tiziana Ciprini, non ha fermato il Movimento 5 Stelle. “Abbiamo giocato questa partita con le mani legate dietro la schiena, ma abbiamo dimostrato che è possibile vincere con umiltà, dedizione e una visione chiara”, afferma De Luca.

Umbria, per Thomas De Luca (M5S) Terni è la “diga” che salva la coalizione

Un capitolo fondamentale di questa tornata elettorale si scrive a Terni. Il 7% dei voti raccolti dal Movimento 5 Stelle in città diventa determinante per fermare Stefano Bandecchi, sindaco della città dell’acciaio. De Luca lo dice senza mezzi termini: “Il 7% del Movimento 5 Stelle ha fermato Bandecchi a Terni. Una diga che ha salvato non solo la tenuta del risultato della coalizione, ma che ha garantito che questo personaggio non trovasse spazio agli onori delle cronache nazionali”.

Questo risultato, ottenuto in un territorio difficile, rappresenta per De Luca una prova di forza politica e di coerenza. “La nostra non è una vittoria costruita in laboratorio, ma una vittoria autentica, con esigue risorse economiche e una struttura territoriale fatta di attivisti. Abbiamo dimostrato che si può vincere senza compromessi, puntando su proposte concrete e credibili”.

Una vittoria che guarda oltre: la visione per il futuro

In Umbria il Movimento 5 Stelle mostra quindi la strada per il rilancio del fronte progressista. La coalizione con il Patto Avanti non è solo una scelta tattica, ma un progetto di lungo termine. “Abbiamo costruito con Il Patto Avanti un’alleanza che si è cementata intorno a una visione precisa di società. Non è uno stare insieme tanto per fare numero ma una visione incentrata sui diritti sociali, la giustizia climatica e sociale che sono il paradigma del fronte progressista”, spiega De Luca.

Il coordinatore umbro sottolinea anche il ruolo cruciale di Stefania Proietti: “Tutto questo è stato ovviamente possibile solo grazie al coraggio e alla forza di Stefania Proietti e ad interlocutori veri, nuovi e credibili”.

Quanto accaduto in Umbria per il M5S non è la fine di un percorso. Al contrario si tratta dell’inizio di una nuova fase tutta da costruire. Con radici ben piantate sul territorio e una strategia chiara, il Movimento rilancia quindi la sfida, proponendosi come forza progressista in grado di cambiare il volto della politica italiana.