Dopo anni di esperienze internazionali, viaggi, sfide e qualche inevitabile down, Luna Chabat, nuotatrice uruguayana classe 2005, ha scelto di tornare là dove tutto è iniziato: in Umbria, precisamente a Gubbio, per intraprendere una nuova fase della sua carriera sportiva.
Primatista nazionale dei 100 e 200 stile libero, dei 100 delfino e delle gare miste, Luna è oggi una delle più promettenti e versatili atlete del nuoto sudamericano. Con un palmarès già importante alle spalle, che include la partecipazione ai Mondiali Giovanili e numerosi campionati continentali, la giovane campionessa ha deciso di ripartire da un luogo piccolo, ma denso di energia e visione: la Piscina Comunale Eugubina, dove si allena oggi con coach Simone Palombi e un compagno d’eccezione, il bronzo olimpico Federico Burdisso.
Dopo una parentesi in Francia durata fino al 2023, Luna ha avvertito il bisogno di rientrare in un ambiente familiare. La sua è una scelta matura, profondamente umana prima ancora che sportiva.
“Ero in Francia, e a un certo punto ho sentito che avevo bisogno di tornare. Era quello che volevo fare: andare via, fare esperienze… ma poi ho avuto un periodo difficile, diciamo un down, e ho capito che mi serviva ritrovare una comfort zone”, racconta oggi con sincerità.
E quella comfort zone, per Luna, è l’Italia. O meglio: l’Umbria, che l’ha accolta anni fa quando militava nelle fila dell’Azzurra Rail Team, prima, e poi nella Rari Nantes Perugia.
“Gubbio come città non la conosco ancora benissimo, ma vedo che è tranquilla. E questa tranquillità è proprio ciò che mi serve in questo momento.”
Alla base della decisione di tornare, c’è anche e soprattutto il legame con Simone Palombi, oggi responsabile tecnico della struttura comunale e figura di riferimento per una nuova generazione di nuotatori in Umbria.
“Mi alleno con Simone. Abbiamo appena iniziato, ho fatto solo una settimana finora, ma già sento che è una persona che mi trasmette quello che cercavo: tranquillità, empatia, stimolo. È una persona simpatica, ma anche un bravissimo allenatore.”
Luna parla con semplicità, ma le sue parole disegnano un clima positivo, fertile, in cui non solo lei può crescere, ma anche i giovani atleti eugubini possono trarre ispirazione e motivazione. La sua stessa presenza rappresenta una risorsa per tutto il movimento natatorio locale: un segno concreto che il centro eugubino sta evolvendo e aprendosi sempre di più al panorama nazionale e internazionale.
Il ritorno di Luna Chabat a Gubbio si inserisce in un progetto di rilancio e potenziamento dell’attività sportiva nel nuoto agonistico. La collaborazione con atleti del calibro di Federico Burdisso e la presenza costante di tecnici come Palombi sono segnali evidenti di una volontà chiara: investire nella qualità, costruire un ambiente di formazione, aperto a contaminazioni e orientato al futuro.
“Stare qui non è solo una parentesi – dice Luna – è una scelta. Voglio lavorare bene. E mi sento nel posto giusto per farlo.”
Ma nel presente di Luna c’è anche e soprattutto la vasca, con gli allenamenti quotidiani e lo sguardo già rivolto ai prossimi, imminenti impegni:
“Per ora mi sto preparando per il Trofeo Sette Colli, che si svolgerà a fine giugno allo Stadio del Nuoto del Foro Italico di Roma. È la gara importante in questo momento. Lì voglio cercare la qualificazione per il Mondiale di Singapore.”
Un passaggio fondamentale per continuare a rappresentare il suo Paese, l’Uruguay, a livello internazionale. Ma Luna ha anche un altro traguardo nel cuore, coltivato sin da bambina: “Il mio obiettivo principale? Le Olimpiadi. È il sogno che ho da quando sono piccola. Ma quest’anno il focus è su Singapore. Voglio fare un determinato tempo, anche se – perdonatemi – non lo voglio dire.”
Dopo il Sette Colli, l’altra tappa chiave sarà il Panamericano in Paraguay, altra competizione di livello internazionale in cui Luna punta a confrontarsi con le migliori atlete del continente. Ma è evidente che Roma e Singapore siano i poli magnetici di questa stagione.
“Ogni gara è una tappa, ma alcune sono decisive. A me interessa far bene nel modo giusto, con la testa giusta. Per questo sto lavorando qui, con persone che mi danno equilibrio. Il risultato sarà la conseguenza.”
La storia di Luna Chabat, seppur ancora giovanissima, racconta molto più di un semplice ritorno. Parla di scelte coraggiose, di momenti di difficoltà affrontati con consapevolezza, di un talento che non ha paura di fermarsi per ripartire meglio. E soprattutto, parla di un’idea di sport che non è solo cronometro e medaglie, ma anche identità, relazione, e una continua ricerca di equilibrio interiore.
A Gubbio, nel silenzio raccolto della piscina comunale, una giovane donna si allena ogni giorno con il sogno di toccare l’acqua dei Giochi Olimpici. Si chiama Luna Chabat, viene da Montevideo, parla tre lingue, conosce la fatica, la solitudine e la gioia delle corsie.
È una primatista nazionale, ma soprattutto è una persona che ha scelto di credere in sé stessa un’altra volta. Il resto – i tempi, le finali, i podi – verrà.
“Adesso mi serve tranquillità”, ha detto. Ma chi la conosce sa che sotto quella calma c’è una tempesta pronta a esplodere in velocità. E forse, a Gubbio, sta già brillando una nuova stella.