La prima Superluna dell’anno è arrivata: la Luna Blu si è mostrata in cielo proprio ieri notte, lunedì 19 agosto 2024. La sua apparizione non succedeva dal 2021 e, secondo le indagini degli astrologi, l’evento difficilmente si ripeterà prima del 2027.

A commentare quello che è stato definito come uno degli eventi astronomici più attesi dell’estate, tra i vari esperti e professori di astrologia, per l’Umbria è stato Cristiano Cinti, membro dell’associazione degli astrofili del Monte Subasio. “Siamo molto amanti di queste discussioni ma facciamo un pò di chiarezza – ci ha tenuto a precisare ai colleghi del Corriere dell’Umbria – Innanzitutto, l’orbita della Luna, come tutte le orbite dei corpi celesti, non è circolare ma ellittica e il nostro satellite durante il mese lunare la percorre passando da due punti particolari: il perigeo, ovvero il punto dell’orbita più vicino alla Terra, e l’apogeo, il punto più lontano”.

Una Superluna – ha, poi, spiegato Cinti – è una luna piena che avviene con il nostro satellite vicino al perigeo, per questo motivo le dimensioni apparenti della Luna sono leggermente maggiori del solito, soprattutto rispetto a quando il plenilunio avviene con la Luna all’apogeo”.

Luna Blu in cielo, i dettagli

L’appuntamento in cielo con la Luna Blu o Luna Piena dello Sterione si è tenuto ieri, lunedì 19 agosto, alle ore 20.26. La Luna è comparsa piena nonché collocata a circa 35 ore dal suo passaggio al perigeo, la minima distanza dalla Terra. La Luna, precisamente, ha brillato a 360.198 km di distanza dal nostro pianeta, quando la distanza media della sua apparizione tra gli astri, di norma, è di oltre 384.000 km.

Per questo motivo, a livello dimensionale, la Luna è sembrata circa il 6% più grande di come si è solitamente abituati ad ammirarla lassù tra le stelle: un dettaglio che hanno saputo meglio apprezzare quanti erano muniti, per la speciale occasione, di attrezzatura adeguata per l’osservazione astrale, a partire dalla macchina fotografica fino al telescopio.

L’orario della sua comparsa è stato piuttosto interessante poiché il satellite della Terra è sorto tra le 19:20 e le 20:20 in tutti i cieli d’Italia. “Ciò significa che potremo cogliere il momento della pienezza, un istante, non un giorno intero, quando la Superluna blu dello Storione sarà sorta da poco e dunque goderci lo spettacolo per tutta la notte” è stato il commento dei rappresentanti dell’Unione Astrofili Italiani (UAI).

“Ricordiamo comunque – avevano aggiunto – che il disco lunare appare praticamente pieno ai nostri occhi per circa tre giorni, con quello dell’effettivo plenilunio nel mezzo. La Luna sorgerà tra Est e Sud Est incastonata tra le costellazioni dell’Acquario (a sinistra) e del Capricorno (a destra), seguita a stretto giro dal “Signore degli Anelli” Saturno con cui sarà protagonista della magnifica occultazione attesa mercoledì 21. Il satellite tramonterà tra Ovest e Sud Ovest di giovedì 22 agosto attorno alle 06:45 ora di Roma”:

Perchè si chiama così

I nomi delle lune piene sono generalmente legati alla tradizione dei nativi americani e, in particolar modo, alla tribù degli Algonchini, la più popolosa e influente. I nativi americani, infatti, erano soliti usare un calendario lunare anziché quello gregoriano. Per questo motivo, assegnavano a ciascun mese il nome di un evento, un fenomeno naturale o un’attività peculiare che aveva un impatto significativo sulla vita della comunità.

In quest’ottica, il plenilunio di agosto, la Luna Piena dello Storione, è dedicato agli enormi pesci preistorici chiamati storioni, che in passato rappresentavano una sostanziosa fonte di nutrimento per la popolazione del posto. Ad agosto i pescatori avevano notevoli possibilità di catturare tali pesci nei Grandi Laghi dell’America del Nord e nel lago Champlain, e la festa che ne scaturiva permetteva di sfamare moltissime persone. A causa della pesca eccessiva, tuttavia, oggi diverse specie di storione – animali che possono vivere fino a 150 anni – sono considerati gravemente in via d’estinzione.

Curioso, inoltre, è il fatto che l’attributo “blu” non abbia nulla a che fare col colore della Luna, che resta quello bianco – giallognolo di sempre. In parole semplici, vengono definite blu le terze lune piene di una stagione che ne ha quattro o le seconde lune piene di un mese che ne ha due.