Dalla Rocca del Frontone di Perugia è partito il lungo corteo della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, che anche quest’anno ha riunito migliaia di persone nel nome della nonviolenza e della solidarietà. In prima fila la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’assessore Thomas De Luca, la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, insieme al presidente della Fondazione PerugiAssisi per la Pace Flavio Lotti e alla relatrice speciale dell’Onu per la Palestina Francesca Albanese.
Con lo slogan “Umbria in Salute per la Pace”, la delegazione regionale ha voluto ribadire il valore etico e civile di un impegno che unisce il mondo della sanità, delle istituzioni e del volontariato. In marcia anche gli assessori Fabio Barcaioli e Francesco De Rebotti.
“Camminiamo con il nostro messaggio: Umbria in Salute per la Pace”, ha dichiarato Stefania Proietti all’avvio della marcia. “Chi ogni giorno si prende cura della salute e della vita non può restare in silenzio davanti a chi soffre. E non possiamo dimenticare i medici e tutti i professionisti della salute che hanno perso la vita a Gaza, o che continuano a prendersi cura degli altri in condizioni disumane, con coraggio e dedizione”.
La presidente ha poi sottolineato il valore simbolico dell’iniziativa, legato alle radici della regione e alla tradizione francescana: “Dall’Umbria, terra simbolo di pace, sentiamo un dovere etico e profondo: dire no alla guerra, no alle violenze, no all’indifferenza. Lo facciamo sulle orme di Aldo Capitini, che da Perugia ad Assisi, nei nostri valori francescani, ha portato questo gesto segno in tutto il mondo. Questa marcia deve essere la somma di tutte le splendide piazze che in questi giorni in Italia hanno avuto un ruolo fondamentale per mettere un primo seme di pace in terra Santa, in quella Betlemme che San Francesco vedeva come il collegamento ideale con Assisi".
Tra i momenti più intensi della giornata, l’intervento di Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu sui territori palestinesi occupati, che ha partecipato alla marcia lanciando un appello per la giustizia e i diritti umani.
“Nel piano di pace proposto da Trump e Netanyahu ci sono troppi assenti. Anzitutto i palestinesi, cooptati da tecnocrati. Dove sono? Dove è la Cisgiordania e dove è la giustizia?” ha detto Albanese, parlando a Perugia.
“Quello che è stato fatto a Gaza non è l’esito di un terremoto, ma frutto di un piano intenzionale voluto ed eseguito al fine di distruggerla. Tutto questo non c’è. Si parla di una ricostruzione sulle macerie e sulle fosse comuni ma non di ricucire lo strappo fatto all’anima di quel popolo. Sono molto preoccupata” ha aggiunto.
Rispondendo alle recenti dichiarazioni della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo la quale l’accordo in Medio Oriente sarebbe “merito di Trump”, Albanese ha osservato: “Ciò di cui parla lei sì, questo accordo è merito di Trump. Ma chi conosce la Palestina sa che la pace senza diritti non funziona. Certo quello che abbiamo oggi dopo due anni di genocidio è merito di Trump, ma secondo me non porterà alla pace se si intende per pace la fine della violenza. Non succederà”.
Poi, sul senso della Marcia, ha concluso: “È bella, con tanta gente e consapevole. Non credo di avere sentito mai tanto la necessità di esserci, con il corpo e con l’anima. La pace non è assenza di guerra ma godimento di diritti, di libertà e giustizia. Quando si commettono dei crimini si paga. È questa la pace che chiede la Marcia”.