Gianni Barro, “uno dei padri fondatori della sanità pubblica in Umbria e in Italia”, ci ha lasciato. A darne notizia è Marina Sereni, responsabile per la Sanità della segreteria nazionale del Partito Democratico, che lo ricorda con parole di grande stima e affetto. “Un uomo gentile, uno studioso, un dirigente appassionato e competente che ha contribuito in prima persona a costruire il Sistema sanitario regionale, interpretando in modo profondo e coerente i valori di equità e solidarietà della Costituzione”, scrive Sereni in una nota ufficiale.
Un uomo che ha segnato un’epoca, non solo per le sue indiscutibili competenze tecniche e professionali, ma anche per la sua visione di una sanità giusta e accessibile a tutti. “Ho avuto la fortuna di conoscerlo”, prosegue Sereni, “da alto dirigente della Regione Umbria e di avere con lui un rapporto umano oltre la dimensione politica e istituzionale.” Un legame che ha lasciato il segno, non solo nel lavoro quotidiano, ma anche nelle riflessioni profonde sul futuro della sanità pubblica.
Un assoluto punto di riferimento per la sanità pubblica
Anche dopo il suo pensionamento, la passione per il bene comune e per le politiche sanitarie non è venuta meno. “Per molti anni, anche dopo il pensionamento, ha continuato ad animare in modo non banale il dibattito politico-culturale della sinistra di governo in Umbria.” Gianni Barro ha continuato a essere una figura influente, un punto di riferimento per il pensiero politico e sanitario, senza mai rinunciare alla sua capacità di pensare in modo critico e innovativo, stimolando un confronto che non si limitava alle sole tecnicalità del settore, ma abbracciava la cultura e la filosofia alla base delle politiche pubbliche.
“È fondamentale ricordare l’azione di Gianni Barro anche oggi, proprio di fronte alle sfide nuove e immense che si pongono nel governo della sanità pubblica”, ha aggiunto Sereni, con un richiamo all’attualità, a quelle sfide enormi che il nostro sistema sanitario si trova ad affrontare, soprattutto nel contesto di un mondo che cambia rapidamente. L’insegnamento di Barro, la sua capacità di affrontare le sfide con visione e determinazione, è ancora oggi un patrimonio di valore inestimabile per le future generazioni di politici e operatori sanitari.
“Da lui, da quella stagione pionieristica e carica di entusiasmo e idealità di cui fu protagonista a partire dagli anni ’70, possiamo ancora trarre lezioni vitali”, conclude Sereni, sottolineando l’importanza di guardare al passato per affrontare il futuro. La sua azione pionieristica e l’entusiasmo con cui ha affrontato le difficoltà e le sfide del settore sanitario, a partire dagli anni Settanta, costituiscono un’eredità che resta viva, una fonte inesauribile di lezioni da cui ancora oggi possiamo attingere.