Nella nuova puntata dell’Umbria che scrive abbiamo incontrato Senape, nome d’arte di Jacopo Spampanato. Fumettista affermato, ha fatto del nonsense il suo cavallo di battaglia. Con tre pubblicazioni all’attivo, l’ultima, Fumetto Buffo è uscita l’anno scorso per Feltrinelli. Senape sa far ridere e sorridere i propri lettori con giochi di parole e uno humor sottile. Le sue strisce, seguitissime sui social, sono state pubblicate anche dal Corriere della Sera. Ironico, scanzonato e soprattutto profondamente libero, abbiamo parlato con lui della sua carriera, di scelte stilistiche e degli immancabili gattini.
L’intervista a Senape
Tu come fumettista sei anche autore dei tuoi testi. Che scrittore ti senti?
“Uno scrittore umoristico, cerco sempre di inserire un aspetto poetico in ciò che scrivo, dando più chiavi di lettura possibili. Oggi il lettore si aspetta qualcosa di più profondo e io provo ad accontentarlo“.
Quindi lavori su più strati.
“Sì, lavoro molto sulle storie“.
Perché sei diventato un fumettista?
“Fare il fumettista è un lavoro bellissimo. Era fra i sogni che avevo da piccolo. Al primo posto c’era quello di diventare un calciatore, al secondo fare il cantautore e al terzo posto il fumettista. E questo sembra che in qualche modo mi stia riuscendo“.
Ti definiscono come “il fenomeno del nonsense a fumetti”. Ti ci ritrovi?
“Ci può stare, se chi mi legge ci vede questa cosa per me va benissimo. È soprattutto dal punto di vista umoristico che attingo al nonsense“.
Personalmente considero le tue opere dei capolavori del nonsense. Dai torroni che vanno dallo psicanalista perché sono troppo duri con sé stessi alle pa-tate che sono delle ottime babysitter. Rimoduli il linguaggio e lo restituisci a una dimensione nuova e divertente che fa anche riflettere su alcuni meccanismi linguistici che noi diamo per scontati e invece no. Tu li porti alla luce. Come ci riesci?
“A volte è difficile ma spesso è un’operazione facilissima perché gran parte delle cose a cui fai riferimento sono la rappresentazione letterale di alcune espressioni anche molto utilizzate. E la risata può nascere da questo, quando vediamo ricollocate delle espressioni a cui diamo di solito un altro significato. Magari si dà per scontata una versione, che è quella comune, io riporto le espressioni a un significato che è sotto gli occhi di tutti e rappresentandolo può nascere una striscia divertente“.
Sicuramente una metafora potente di tante altre cose che accadono più in generale. Quando scrivi ti senti più comico o ironico? Sono due cose distinte.
“Mi definirei più ironico che comico. Fare comicità allo stato puro lo trovo particolarmente difficile. Le persone si aspettano moltissimo dai fumetti comici. Mi sento sempre di dover scalare una montagna altissima quando cerco la comicità e ho paura di deludere le persone. Invece con l’ironia cerco di raccontare qualcosa inserendoci una componente umoristica che se fa ridere tanto meglio, se non fa ridere, c’è l’aspetto contenutistico“.
Tu hai esordito nel 2016 con un ottimo editore di fumetti che è Nicola Pesce con Questa è una storia di fantasmi, quando ci siamo conosciuti e ho avuto il piacere di organizzare insieme a te la prima presentazione in assoluto di quel volume. All’epoca ti firmavi ancora come Spampino. Poi è avvenuta una trasformazione che ti ha portato a diventare Senape. Una cosa curiosa.
“All’inizio mi chiamavo Spampino e con quel nome ho firmato il primo libro, che era una storia d’amore, con punte anche horror, a fumetti. Poi ho cambiato genere, concentrandomi soprattutto sull’aspetto umoristico cambiando anche stile di disegno. Così ho deciso di cambiare nome, una trasformazione totale. Oggi, anche se cambiassi nuovamente stile, probabilmente non cambierei nome“.
Parlaci meglio dei tuoi fumetti buffi.
“È stato un periodo della mia vita, nel senso che coi fumetti umoristici sono riuscito ad avere visibilità tramite i social. I fumetti buffi mi vengono spontaneamente, è il mio aspetto più verace. Sono quelli che mi hanno caratterizzato, chi mi conosce sa che faccio questo tipo di fumetti. Cerco sempre di sperimentare e ultimamente sto creando di creare dei fumetti anche con contenuti diversi“.
L’anno scorso hai pubblicato Fumetto Buffo con Feltrinelli. Come sei approdato a un grande editore?
“Da un momento all’altro, inaspettatamente sono stato contattato e mi è stato chiesto se avessi un progetto da presentare. Ovviamente ho detto di sì“.
Piani per il futuro?
“Sono già all’opera su un nuovo progetto“.
E non ti chiedo di più, ci farai sapere quando sarà il momento giusto. Concludiamo parlando di gattini perché come scrivi tu “Tutti hanno diritto di avere un gatto sulla testa“.
“In realtà non ho mai avuto un gattino, anche se adesso ne ho diversi che mi vengono a trovare“.
Ma come? Magari arriverà.
Nota biografica. Jacopo Spampanato in arte Senape. Nato ad Avellino nel 1987. Cresciuto in Umbria, è qui che frequenta le scuole primarie e acquisisce fin dall’infanzia la passione per il fumetto. Diplomato all’Istituto d’Arte Leoncillo Leonardi di Spoleto, prosegue poi gli studi a Roma dove si diploma presso la Scuola Internazionale di Comics. Cura una pagina Instagram che si chiama senape_saur. Ha pubblicato per NPE l’opera dal titolo Questa è una storia di fantasmi, successivamente il fumetto Esopo Buffo per Fumetti di Cane e attualmente lo trovate nelle migliori librerie e fumetterie con Fumetto Buffo, pubblicato da Feltrinelli.